K, Miami (2005) © Copyright Michel Haddi/Courtesy of 29 Arts in progress gallery
Michel Haddi è uno di quei fortunati che avevano già il futuro scritto nel nome.
La traduzione letterale di Haddi, dalle lingue semitiche, significa infatti “colui che vede”.
Nato a Parigi nel 1956, sin dalla sua infanzia il fotografo franco-algerino sfogliava le copie di Vogue affascinato dalle immagini realizzate dai grandi creativi dell’epoca.
Poi, quando ha cominciato a realizzare i primi scatti, è riuscito a “vedere” la vera natura di chi posava per lui dietro l’obiettivo. Che fossero attori, modelle o persone comuni.
Il suo è uno sguardo intimo, personale, anticonvenzionale, come quasi tutta la sua carriera, ben lontana da quella del classico fotografo di moda.
Haddi ha dedicato la sua vita a raccontare i protagonisti dei cambiamenti storici e culturali dell’ultimo secolo, con la rara abilità di saper cogliere, e restituire, l’essenza più profonda dei suoi soggetti.
Dominique Swain, Max, Los Angeles (1997) © Copyright Michel Haddi/Courtesy of 29 Arts in progress gallery
Nel 1981 gli viene commissionato da Vogue Hommes un servizio che segna l’inizio del suo lavoro in Italia, dove quattro anni dopo incontra Franca Sozzani, futura direttrice di Vogue Italia e allora direttrice di Lei e Per lui, che gli chiede di unirsi al suo team.
Haddi inizia così a viaggiare e avvia molte collaborazioni con importanti magazine come le riviste britanniche Tatler e The Face, definita da molti la Bibbia degli anni ‘80, la statunitense GQ, dedicata all’universo maschile, e ancora, il giornale distribuito nel Regno Unito e in Irlanda The Sunday Times, British Vogue e Vanity Fair.
Al tempo stesso crea campagne pubblicitarie per Yves Saint Laurent e per marchi come Armani, Emilio Pucci e Lancetti. Celebri anche i lavori realizzati per Replay, azienda italiana di abbigliamento denim, Lee Jeans, Saks Fifth Avenue, Macy’s, Bloomingdale’s e Guerlain.
Attualmente vive a Londra, dove gestisce anche la casa editrice MHS Publishing, con la quale pubblica i suoi libri. Dal 16 gennaio al 16 marzo, la galleria d’arte fotografica 29 Arts in progress di Milano, situata nello storico quartiere di Sant’Ambrogio, dedica al fotografo franco-algerino la mostra Michel Haddi: Beyond Fashion. Un’esposizione che consentirà al pubblico e ai collezionisti di cogliere l’essenza del suo lavoro nelle opere più inconsuete, cariche di un’anima street e urban, ma anche di ironia e sensualità che evidenziano la poliedrica personalità dell’artista.
Moschino Fashion Show, Vanity Fair, Milan (2010) © Copyright Michel Haddi/Courtesy of 29 Arts in progress gallery
In mostra sono esposte oltre 40 immagini, tra le più rappresentative di una carriera che ormai supera i 40 anni, in cui Haddi ha immortalato volti celebri, top model, icone e leggende della musica e dell’arte.
Da David Bowie a Debbie Harry, da Djimon Hounsou a John Galliano passando per Nicolas Cage e Sarah Jessica Parker. Oltre a nudi e scatti inediti. Sono esposte anche suggestive immagini dai colori brillanti e dalle atmosfere tropicali americane degli anni ‘90, spesso legate ad alcune emblematiche campagne pubblicitarie create per brand internazionali come Versace, Chanel, Armani, Yves Saint Laurent.
Durante il periodo della mostra, il 19 e 20 gennaio, è in programma anche l’evento Be a legend: nei due giorni, Haddi sarà presente nella galleria per realizzare alcuni ritratti dal vivo con la sua Polaroid Now Camera. Un modo per essere immortalati da questo grande fotografo e diventare leggenda per un giorno.
Articolo tratto da La Freccia di gennaio 2024
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