In apertura, Luigi Ghirri, Capri (1981) courtesy Comune di Modena, Collezione Galleria Civica-FMAV Fondazione Modena Arti Visive © Eredi Luigi Ghirri
Angoli di città all’ora del meriggio, spiagge vuote, tagli d’interno anni ’80. Sembrano cartoline un po’ sbiadite o pellicole investite dalla luce le fotografie di Luigi Ghirri. Eppure, i profili impercettibilmente sfocati, lo studio delle geometrie e la semplicità apparente della composizione sono gli elementi base su cui si costruisce il suo lavoro.
Una ricerca che tende alla faticosa semplicità della forma, cristallizzata e immortalata come se fosse avulsa dal tempo e dallo spazio del qui e ora. Con l’uso del colore, parsimonioso di toni accesi, caratterizza i suoi scatti imprimendo loro quel senso di rarefazione e prospettiva disabitata che tanto ricorda le città metafisiche e silenziose dipinte da Giorgio de Chirico.
Luigi Ghirri, Marina di Ravenna (1970), courtesy Comune di Modena, Collezione Galleria Civica-FMAV Fondazione Modena Arti Visive
Tra le sue ultime opere, poi, ci sono numerosi scatti d’interno, particolari che raccontano la vita delle persone attraverso l’osservazione di oggetti di uso comune, come faceva Giorgio Morandi in pittura.
A 30 anni dalla scomparsa di uno dei maggiori maestri della fotografia internazionale del secondo ‘900, proseguono gli appuntamenti della rassegna a lui dedicata, Vedere Oltre. Un palinsesto di eventi celebrativi promosso dalla città di Reggio Emilia assieme a Modena e Parma.
Tra questi spiccano due mostre. A Palazzo dei musei di Reggio Emilia è allestita fino all’8 gennaio In scala diversa. Luigi Ghirri, Italia in miniatura e nuove prospettive, a cura di Ilaria Campioli, Joan Fontcuberta, Matteo Guidi. Per la prima volta, escono dagli archivi gli scatti realizzati da Ghirri nel contesto del parco tematico Italia in miniatura, pensato e progettato da Ivo Rambaldi e inaugurato nel 1970 vicino a Rimini.
Luigi Ghirri, Rimini, (1977)
Gli inediti della serie In scala dialogano con materiali prodotti da Rambaldi e con progetti fotografici realizzati da artisti emergenti tra cui Fontcuberta e Guidi. La Fondazione Modena arti visive, invece, presenta fino al 20 novembre, a Palazzo Santa Margherita, Luigi Ghirri e Modena. Un viaggio a ritroso, a cura di Daniele De Luigi.
Una biografia per immagini che ripercorre il lavoro del fotografo emiliano, dalle vintage print degli esordi fino agli scatti degli anni ’80 dedicati a Versailles e a quelli che ritraggono le architetture del centro storico modenese. In ogni foto trapela quella sottile lucidità, razionale e straniante al tempo stesso, nel raccontare la realtà in ogni suo aspetto quotidiano.
Ad arricchire il percorso espositivo volumi, fotografie e documenti d’archivio, alcuni dei quali mai esposti al pubblico, che testimoniano il percorso artistico di Ghirri e l’importanza decisiva della sua attività esercitata a Modena per la cultura della fotografia in Italia.
Articolo tratto da La Freccia
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