Era il 1° luglio del 2001 quando l'allora Ferrovie dello Stato, società di Trasporti e servizi per azioni cambiò denominazione e si concentrò esclusivamente nel ruolo di Gestore dell’infrastruttura ferroviaria nazionale. Nacque Rete Ferroviaria Italiana,  società del Gruppo FS, che proprio oggi compie così i suoi primi venti anni, e li festeggia proprio nei giorni in cui è chiamata a giocare un ruolo di primo piano nella realizzazione di molte opere che il Governo ha voluto inserire nel PNRR presentato a Bruxelles. Non solo, escono proprio dalle fila di RFI i commissari straordinari di Governo che, guardando oltre il 2026, anno in cui le opere del PNRR dovranno essere completate, lavoreranno per accelerare la realizzazione di altre importanti infrastrutture ferroviarie destinate  a rendere il Paese più coeso territorialmente colmando alcuni gap storici tra nord e sud Italia. Condividendo questo percorso con tutti gli stakeholder. E, soprattutto, favorendo quella transizione ecologica verso una mobilità pubblica più sostenibile e accessibile, integrata efficacemente con le più dolci e pulite forme di mobilità privata, dalle bici alle auto elettriche, grazie a stazioni evolute in hub polifunzionali e ben armonizzati con il tessuto urbano circostante, cuori pulsanti delle future smart city.

Oggi la società di infrastruttura di FS Italiane gestisce oltre 16.700 Km di linee ferroviarie e oltre 2 mila stazioni, garantendo la circolazione in sicurezza di treni passeggeri e merci, in epoca pre covid fino a oltre 9mila corse al giorno. Con il proprio know-how e le professionalità altamente qualificate ha dato un importante contributo alla progettazione e realizzazione del sistema infrastrutturale che ha cambiato il Paese e rivoluzionato gli stili di vita come accaduto per l’Alta Velocità, esportando nel corso di questi 20 anni le proprie competenze all’estero: non ultimo il sistema ERTMS (European Rail Traffic Management System), scelto dalla UE come standard unico, che garantisce la condivisione di un “linguaggio” comune in grado di favorire l’interoperabilità ferroviaria tra i diversi Paesi europei.