In cover, photo © Duccio Giordano

La spiaggia di Punta Secca, illuminata nelle notti più buie dai lampi del faro. La maestosità del Castello di Donnafugata, il barocco di Scicli. E poi colline ondulate dove la vegetazione è interrotta da muretti a secco attorniati da poche case simili a sentinelle che scrutano i viandanti di passaggio. Eccoli i luoghi del Commissario Montalbano (cui l’attore Luca Zingaretti dà corpo e voce), nato dalla penna di Andrea Camilleri, trasportato sullo schermo dallo sguardo generoso e immaginifico del regista Alberto Sironi. Appuntamento da non perdere, questa sera, lunedì 9 marzo e ancora lunedì 16 marzo, sempre su Rai1, per la messa in onda dei nuovi episodi (produzione Palomar con la partecipazione di Rai Fiction) girati la scorsa estate, i primi “orfani” di Camilleri e Sironi.

 

A proseguire il suo lavoro è stato lo stesso Luca Zingaretti, al debutto come regista di una serie televisiva. Drammaticità e leggerezza tipiche dei migliori racconti di Camilleri s’intrecciano stasera in Salvo amato, Livia mia, tratto dai racconti del grande scrittore siciliano Salvo amato… Livia mia e Il vecchio ladro editi da Sellerio, già presentato al cinema dal 24 al 26 febbraio, un viaggio con la fantasia grazie alla magia delle immagini, da fare comodamente a casa. Una donna, Agata, viene trovata assassinata, Salvo scopre essere stata anche un’amica della sua Livia. Agata è timida e riservata, concede la sua amicizia e il suo amore a poche persone. E su quelle si concentra l’indagine di Montalbano. Ad affiancare Zingaretti il pubblico ritrova l’affiatatissimo gruppo di attori che ha reso negli anni Montalbano un vero e proprio mito. Cesare Bocci, nei panni di Mimì Augello, Peppino Mazzotta in quelli di Fazio, Angelo Russo il bizzarro Catarella e Sonia Bergamasco nel ruolo di Livia, protagonisti di Salvo amato, Livia mia anche Federica De Benedettis, Katia Greco, Roberta Guarrusso.

 

Ironia, tragedia e modernità per La rete di protezione, trasposizione dell’omonimo romanzo di Camilleri. Uno strano nuovo enigma per Montalbano: l’ingegner Sabatello gli porta alcuni filmini superotto girati per decenni dall’ormai defunto padre che raffigurano sempre la stessa scena. Il commissario intuisce che non si tratta solo di un fatterello bizzarro, ma che dietro quelle strambe pellicole si nasconde una remota vicenda dalle tinte tragiche e fosche. Ma non sarà il solo mistero da affrontare, mentre a Vigata crea curiosità una troupe cinematografica svedese.

 

Le location sono sempre le stesse: Vigata, la Porto Empedocle di Camilleri, trova perfetta collocazione nei palazzi e viuzze di Scicli, monumentale città barocca, il cui centro è Patrimonio dell’Umanità Unesco così come Ragusa Ibla, Marinella è la spiaggia di Punta Secca, frazione di Santa Croce Camerina, borgo marinaro nel ragusano, e poi Modica, Donnalucata, Sampieri. Negli anni – il primo episodio della fortunatissima fiction, “Il ladro di merendine”, debutta su Rai1 nel 1999 – Salvo ha mostrato al grande pubblico una parte della Sicilia poco nota e di rado attraversata dalla cinematografia. Palermo, Ispica, Scicli, Modica fanno da sfondo a La concessione del telefono, nuovo capitolo della serie C'era una volta Vigata, la cui messa in onda su Rai 1 è prevista il 23 marzo. Ironia e sarcasmo nella Sicilia dell’ottocento immaginata dal regista Roan Johnson, nel cast figurano Alessio Vassallo, Federica De Cola, Fabrizio Bentivoglio, Corrado Fortuna, Dajana Roncione.

La Trinacria tutta è un naturale set cinematografico, meta perfetta di un viaggio attraverso la settima arte per scoprire un’isola immersa nelle trasparenze marine del Mediterraneo, fra mito, arte e natura. Alla Sicilia del cinema è stato dedicato anche un progetto promosso nel 2017 dall’Assessorato al Turismo della Regione Siciliana, attraverso la Sicilia Film Commission che, con “Le strade del cinema”, ha immaginato un percorso di scoperta e valorizzazione di territori letti e raccontati da cinema e televisione. Dalla Catania de Il bell'Antonio (1960) con Claudia Cardinale e Marcello Mastroianni ad Aci Trezza, tra mare e scogli, che nel 1948 fece da sfondo per La terra trema di Luchino Visconti. Il regista, nel 1963, in Sicilia ha girato il suo capolavoro, il Gattopardo. Woody Allen ha scelto anche il teatro Antico di Taormina per alcune scene de La dea dell'amore (1995), i “Crateri Silvestri” dell’Etna hanno ispirato Pier Paolo Pasolini per le riprese de Il vangelo secondo Matteo (1964), Teorema (1968), Porcile (1969), I racconti di Canterbury (1972).

 

Questo viaggio, seppur parziale, non può non approdare alle Eolie. Vulcano e Stromboli furono teatro di due pellicole e un piccolo-grande scandalo: la storia d’amore fra Ingrid Bergman e Roberto Rossellini che per lei lascia Anna Magnani. Nel 1949 Rossellini gira Stromboli – Terra di Dio con protagonista la Bergman, il regista americano di origine tedesca William Dieterle dirige la Magnani in Vulcano, prodotto dalla Panaria Film del Principe Francesco Alliata di Villafranca, che aveva già fatto conoscere le Eolie attraverso i suoi documentari. Lipari è pure lo splendido scenario scelto dai fratelli Taviani per Kaos (1948) e da Nanni Moretti per Caro Diario (1993). Salina ha accolto Il Postino (1994), diretto da Michael Radford e Massimo Troisi anche indimenticato interprete insieme a Philippe Noiret e Maria Grazia Cucinotta. Una Sicilia intensa e poetica, tra strade di Messina, lo scoglio di Lisca Bianca a Lipari, gli scenari di Taormina, per L’avventura (1960) di Michelangelo Antonioni, con la splendida Monica Vitti. Set di un altro capolavoro, Nuovo Cinema Paradiso (1988), di Giuseppe Tornatore sono invece .Palermo, Castelbuono, il mare di Cefalù. A Savoca, tra la Chiesa di San Nicolò, piazza Fossia, il Bar Vitelli, Francis Ford Coppola ricrea la Corleone de Il Padrino, (1972), costruendo, tra stereotipi e luoghi comuni, l’immaginario di una Sicilia arcaica oggi superata. Indimenticabili poi I cento passi (2000) di Marco Tullio Giordana per raccontare la vita di Peppino Impastato a Cinisi mentre Palermo è spesso lo sfondo perfetto delle rocambolesche avventure della coppia Ficarra e Picone che qui sono nati nel ’71.