Napoli: tre luoghi per raccontare la città

Continua il viaggio dei 15 minuti nelle principali stazioni ferroviarie, per raccontare, da Nord a sud, le principali attrazioni che si possono visitare arrivando in treno, a pochi passi a piedi.

A Napoli nasceva la prima linea ferroviaria d’Italia, lunga poco più di 7 chilometri, collegava Napoli a Portici e oggi, il Museo di Pietrarsa, situato proprio lungo la linea storica, ospita una vasta collezione di locomotive e carrozze d'epoca, raccontando l'evoluzione della storia ferroviaria italiana. Arrivare a Napoli significa quindi tuffarsi in una città che non aspetta altro che raccontare le sue storie. Senza mai smettere di emergere dal passato. Appena fuori dalla Stazione Centrale, Porta Capuana rappresenta il primo incontro con la storia di Napoli passando per il Duomo e il Museo di Sansevero.  

Porta Capuana è un’imponente porta rinascimentale, che una volta segnava l’ingresso della città. Costruita nel XV secolo come parte delle mura difensive della città, la porta è uno degli accessi storici al centro. La sua imponente architettura segna il passaggio tra l’antico e il moderno. Qui, la tradizione vuole che chi passa sotto il suo arco per la prima volta debba esprimere un desiderio. Poco più avanti, Castel Capuano, uno dei castelli più antichi di Napoli. Originariamente costruito per scopi difensivi, divenne in seguito residenza reale, tribunale e prigione. La sua storia affonda le radici nei secoli, testimone di tutte le trasformazioni della città.

Proseguendo verso i vicoli del centro, ci aspetta il Duomo di Napoli, famoso per il miracolo di San Gennaro. Ma tra le opere più note, spiccano gli affreschi di Giovanni Battista Lama e le decorazioni barocche di Luca Giordano. Infine, il Museo di Sansevero è una tappa imperdibile. Situato nel cuore del centro storico, il museo ospita alcuni dei più importanti capolavori della città, tra cui Il Cristo Velato, scolpito da Giuseppe Sanmartino e le Macchine Anatomiche, due modelli del sistema circolatorio umano, create dal principe Raimondo di Sangro.