Foto in apertura: Montalbano Elicona (ME) - © Emily M Wilson/AdobeStock

Sedersi in un campo di tulipani, assaggiare una specialità appena sfornata, ascoltare il canto ancestrale dei pastori, scoprire una fontana dimenticata, meravigliarsi di fronte ai tesori esposti in un piccolo museo di provincia o lasciarsi ammaliare da panorami che uniscono mare e montagna. E ancora cenare in un antico frantoio, dormire in un ex convento, passeggiare tra i ruderi di una conceria, riscoprire tradizioni e storie del passato. I borghi siciliani sono un patrimonio nascosto straordinario e tutto da scoprire. Assaporarne la bellezza diventa l’occasione per riannodare le fila con la memoria del passato e ascoltare racconti secolari.

Lontani dalle grandi città, questi piccoli gioielli accolgono i turisti in un caloroso e colorato abbraccio, inducendoli a fermarsi, riflettere e godere delle piccole cose. Il loro inatteso e straordinario valore monumentale e immateriale diventa protagonista di questa estate siciliana grazie a un progetto capace di mettere in rete i 59 borghi che compongono la fondazione Le vie dei tesori, con obiettivi di rigenerazione, ripopolamento e sviluppo sostenibile. Un percorso che si nutre dell’esperienza maturata con il primogenito festival Le vie dei tesori, che da anni promuove il patrimonio culturale siciliano: la 15esima edizione si tiene in 16 città e borghi dell’isola negli otto weekend compresi tra l’11 settembre e il 31 ottobre.

Il castello dei Ventimiglia a Castelbuono (PA)

Il castello dei Ventimiglia a Castelbuono (PA)

Un assaggio delle nuove attività messe in campo si ha invece con i Borghi dei tesori Fest: nei fine settimana del 28 e 29 agosto e del 4 e 5 settembre, 59 località conosciute o inesplorate, di montagna o sul mare, scrigni d’arte e di verde aprono al pubblico i loro gioielli, tra conventi, chiese, botteghe artigiane, laboratori, osservatori astronomici, palazzi nobiliari, neviere e miniere dimenticate. Alcuni fanno già parte dei percorsi turistici, altri erano noti finora solo ad appassionati globetrotter. L’iniziativa è promossa dalla neonata fondazione, in collaborazione con tutti i Comuni siciliani partecipanti, con il sostegno di International Game Technology, Fondazione con Il Sud e Fondazione Sicilia. «Il primo nucleo dell’associazione è nato durante l’inverno, poi in pochissimi mesi ci siamo ingranditi», spiega Laura Anello, presidente delle Vie dei tesori. «È stato un lavoro certosino censire questo patrimonio straordinario che nemmeno noi pensavamo di trovare.

Petralia Sottana (PA)

Petralia Sottana (PA) - Foto: Giulio Giallombardo

Sono borghi che hanno voglia di fare, non chiedono assistenza ma sono decisi a incamminarsi verso uno sviluppo reale e sostenibile. Per questo abbiamo pensato di metterli insieme, per portare avanti politiche di ripopolamento e di crescita e valorizzare tutto ciò che questo tempo nuovo ci ha fatto comprendere e apprezzare meglio». Nasce così il progetto pilota con 59 borghi in otto province dell’isola. Il plotone più numeroso è nel Palermitano, dove l’evento ingloba 26 borghi, tra cui Caccamo, Castelbuono, Contessa Entellina, Giuliana, Godrano, Montemaggiore Belsito, Palazzo Adriano, Petralia Soprana, Petralia Sottana e Vicari. Sono sette, invece, i piccoli Comuni dell’Agrigentino, ovvero Bivona, Burgio, Caltabellotta, Naro, Sambuca, Sant’Angelo Muxaro, Santo Stefano Quisquina, e quattro quelli in provincia di Caltanissetta: Butera, Montedoro, Sutera e Vallelunga Pratameno. Due nelle province di Enna (Centuripe, Sperlinga), Ragusa (Chiaramonte Gulfi, Monterosso Almo) e Siracusa (Buccheri, Portopalo di Capo Passero), tre nel Catanese (Licodia Eubea, Militello Val di Catania, Piedimonte Etneo) e ben 13 nel Messinese, come Castelmola, Graniti, Mirto, Montalbano Elicona, Roccavaldina, Santa Lucia del Mela e Savoca.

Per ogni località è stato fatto un censimento delle principali bellezze che vengono aperte alle visite, messe in un circuito, promosse e raccontate da oltre 500 giovani che vivono in questi territori e sono stati formati all’accoglienza e alla narrazione. Un primo passo per ridare alle comunità contezza del valore delle tradizioni e per far parlare i luoghi: i borghi si possono muovere compatti, sfruttando le risorse locali, offrendo tour guidati ed esperienze nel verde, consapevoli che il turismo esperienziale può essere una delle chiavi per crearsi un futuro sull’isola.

Petralia Sottana (PA)

Militello in Val di Catania (CT) - Foto: Leonid Andronov/AdobeStock

Ai Borghi dei tesori è legato a doppio filo un altro nuovo tassello della fondazione: Ho scelto il Sud, il network che comprende chi ha deciso di tornare qui, chi non è mai andato via e chi, nato altrove, ha designato il Meridione come proprio luogo d’elezione. Il progetto, a cui collaborano anche l’associazione South working e la rete Rifai - Rete italiana dei giovani facilitatori delle aree interne, punta a costruire una collaborazione tra gli ambasciatori di un Sud produttivo, creativo, non assistito, a volte eroico, un grandissimo potenziale di innovazione. «Un sogno che coltivo da anni», aggiunge Anello, «nato dal censimento delle tante storie di meridionali che ritornano, un flusso consistente e sconosciuto di persone che scelgono di rientrare qui per fare, costruire, inventare.

Storie di successo nell’agricoltura, nel turismo, nel sociale, nella cultura, nelle produzioni ecosostenibili che si sono consolidate nel progetto dei borghi, ascoltando i territori. Un sogno che finalmente diventa realtà: tra i primi obiettivi c’è la costruzione di una community, una casa digitale dove scambiarsi esperienze e contatti, e la produzione di video sulle storie raccontate». A battezzare il progetto è stato il cantautore, attore, regista e cantastorie ennese Mario Incudine, che ha composto un pezzo dal ritmo trascinante dedicato a questa Sicilia orgogliosa. Mentre il primo video sul progetto è tratto da un testo di Fuoririga - un gruppo di documentaristi, giornalisti e filmmaker indipendenti - sulle storie di chi è andato via e poi tornato, di chi ha scelto di restare e chi ha eletto la Sicilia come sua terra. «Sta tutto nel titolo del brano: Ho scelto il Sud è una dichiarazione di intenti, che poi è anche la mia», precisa il cantautore. «È una canzone originale per un progetto originale e racconta l’orgoglio di vivere qui. Sono convinto che la vera forza stia nell’aver resistito alla tentazione di andarsene. La vera rivoluzione parte dal Sud».

La Farmacia Museo di Roccavaldina (ME)

La Farmacia Museo di Roccavaldina (ME)

La fondazione Le vie dei tesori ha messo a disposizione il proprio background, l’efficienza di una rete già consolidata e l’esperienza organizzativa: anche Borghi dei tesori Fest è una rassegna smart e digitale, con un unico coupon valido per i circa 300 luoghi - una media di cinque siti per ciascun borgo - che si preparano ad aprire le loro porte. Mentre sul sito leviedeitesori.it, sui social e sul magazine del festival si dà spazio a curiosità, approfondimenti, schede e commenti preparati da giornalisti, divulgatori ed esperti di turismo esperienziale. Come nel festival Le vie dei tesori, un coupon da 18 euro vale per dieci visite e un coupon da dieci euro per quattro: un contributo da parte dei visitatori per sostenere il progetto. I coupon sono disponibili su leviedeitesori.com/borghideitesori e negli infopoint di ogni borgo. Inoltre, il 25% dei contributi dei visitatori viene devoluto a iniziative per potenziare l’attrattività dei territori e offrire opportunità ai giovani.

Articolo tratto da La Freccia di agosto 2021