Quando nel 1790 il bresciano Carlo Bontadi intuiva le grandi potenzialità del corridoio del Brennero per il traffico delle merci, la Francia festeggiava il primo anniversario della presa della Bastiglia e George Washington era diventato il primo presidente degli Stati Uniti da appena un anno. All’Italia sarebbero serviti ancora settantuno anni per raggiungere l’unità.
Per entrare nel mondo del commercio, lasciata la terra natale, i Bontadi si stabilirono a Rovereto, in Trentino-Alto Adige. Tra i prodotti venduti spiccava già allora il caffè. Dal 1889 la torrefazione diventava la principale attività di famiglia.
IL MUSEO DEL CAFFÈ
La storia di Bontadi, oggi gestita dal Cav. Stefano Andreis, arriva fino ai giorni nostri grazie al museo del caffè. La Collezione Bontadi (CoBo) raccoglie infatti oltre 300 pezzi che ripercorrono sia l’evoluzione del marchio sia quella del settore. Nelle sale del museo si possono ammirare le più importanti tappe della produzione del caffè: dal primo macchinario del 1884, alla prima macchina da espresso di Gaggia del 1948 fino all’introduzione, nel 1961, dello scambiatore di calore di Faema che utilizza l’acqua corrente.
Interno della Collezione Bontadi
Tanti i capolavori di acciaio e design, come i modelli Urania commercializzati da Faema negli anni ’50 con nomi di stelle e pianeti: per gli amanti della letteratura fantascientifica non si può non citare il parallelo con la Collana Urania inaugurata nello stesso periodo da Mondadori.
Non solo, nel museo sono conservate anche le prime macchine del caffè montate su treni e navi, il modello inventato a inizio ‘900 da Leo Bontadi con motori elettrici e capacita di tostata di 30 kg, una moto con baule macinacaffè dei venditori ambulanti degli anni ‘40 e un modello il cui disegno viene attribuito a Fortunato Depero, artista futurista roveretano.
Antiche macchine del caffè montate su treni e navi
Per far fronte all’attuale situazione di emergenza sanitaria, il CoBo ha risposto all’appello del Ministero per i beni e le attività culturali e il turismo, permettendo di accedere al tour virtuale del museo direttamente dal loro sito.
Infine, per chiunque volesse conoscerne i segreti, Bontadi organizza sia corsi dedicati a professionisti che lezioni di avvicinamento per i semplici amatori che volessero apprendere l’arte di fare – e gustare – un buon caffè.
La torrefazione Bontadi dista meno di un km dalla stazione di Rovereto
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