In apertura, Rasiglia (PG) - © Valerio Mei/AdobeStock

Perché scegliere proprio l’Umbria per le prossime vacanze, nella prima estate dell’era Covid-19? In fin dei conti non ha il mare, non ha vette e neppure una delle sette meraviglie del mondo. Sì, è vero. Non ha nulla di tutto questo ma nello stesso tempo ha molto di più. Nei suoi grandi spazi, nelle città e sulle sue colline. Un mondo fatto di angoli che racchiude tutto ciò che si può sognare per una vacanza. Magari fatta dopo essere arrivati qui utilizzando un mezzo come il treno, che simboleggia la vocazione ambientalista ed ecologista di questa regione. E permette di raggiungere praticamente tutti i centri.

 

Raccontare l’Umbria per chi ci vive e ci lavora da sempre è davvero difficile. Nella bellezza, nei tempi del vivere a misura umana ci sei immerso ogni giorno. Al punto tale che non te ne rendi nemmeno più conto. Quasi assuefatto. Poi improvvisamente, mentre magari ti muovi per lavoro o sei impegnato in normali giri con la famiglia, alzi gli occhi. Hai la fortuna di poterti prendere un attimo per pensare e realizzare dove sei. Mi è capitato ad Assisi (PG), durante una delle visite di papa Francesco, impegnato sul piazzale antistante l’ingresso del Sacro Convento. La fortuna di fermare quell’attimo, di poter alzare lo sguardo e cogliere la bellezza del complesso che ospita le spoglie del Poverello. Con il sole a scendere sulla vallata sottostante, il verde dei campi e la Basilica di Santa Maria degli Angeli a stagliarsi sullo sfondo.

 

L’Umbria è una piccola regione di 8.456 Km² ma è fatta di così tanti angoli che si rischia comunque di tralasciarne qualcuno. È proprio per questo che può essere e sarà la destinazione ideale per le vacanze, dopo il confronto con un virus che ha rivoluzionato le nostre vite e con il quale comunque dobbiamo fare i conti. Distanziamento sociale, mascherine e dispositivi di protezione personale hanno portato questa regione a essere una di quelle a più basso numero di contagi. Anche le strutture turistiche hanno attrezzato spazi e servizi per farsi trovare pronte alle nuove norme. Dalle grandi catene alberghiere ai tanti agriturismi che sono un marchio di fabbrica del territorio. Un motivo in più per scegliere l’Umbria per le vacanze e per il turismo. Qui non ci sono vette alpine. Ma come non pensare subito a quel paradiso naturalistico che è Castelluccio di Norcia e il suo altopiano? Spazi enormi circondati dai monti dell’Appennino umbro-marchigiano, nei quali è possibile fare passeggiate in assoluta tranquillità tra la natura pianeggiante o lungo i sentieri che si inerpicano verso l’alto. Con il borgo di Castelluccio che sta rinascendo e propone le sue eccellenze enogastronomiche. 

Gole del Nera (TR) - © Buffy1982/AdobeStock

L’Umbria della natura non ha il mare ma il Lago Trasimeno e le sue isolette, la Polvese e la Maggiore (PG), veri e propri tesori che non è possibile non visitare. Magari trascorrendo la giornata con un picnic nelle aree verdi attrezzate. Anche i tanti paesi che si snodano sul lungolago offrono la possibilità di un viaggio, magari in bici, tra storia e ambiente. E durante il percorso non è difficile imbattersi in piccole spiagge, per una pausa e magari un bagno. Da un angolo all’altro della regione, impossibile non avere negli occhi la maestosità della cascata delle Marmore, a Terni, con il salto più alto d’Europa, ma anche tutti i sentieri naturalistici che si snodano lungo i suoi fianchi. Il corso d’acqua a valle della cascata è poi l’ambiente ideale per gli amanti del brivido e degli sport estremi, anche con 40 gradi all’ombra.

 

Ci si può immergere nella natura anche nel vicino Lago di Piediluco (TR), scelto come casa dagli atleti del canottaggio che qui hanno preparato alcune delle loro gare più importanti, Olimpiadi incluse. Pochi chilometri e Narni propone un delizioso insieme di storia e ambiente. Partendo dalla Rocca Albornoziana che sovrasta il paese. Ma è ai suoi piedi che è stato creato il suggestivo percorso di circa cinque chilometri delle Gole del Nera, lungo il tracciato ormai dismesso della ferrovia un tempo percorsa dai treni provenienti o diretti a Roma dal Nord. Si parte dai resti dello storico ponte d’Augusto per raggiungere a piedi, in bici o in canoa un tratto incontaminato del Nera, immerso nella vegetazione, fino alle Mole, nei pressi di Nera Montoro.

 

L’Umbria è fatta di mille angoli, ciascuno con la sua bellezza e quindi in grado di diluire in maniera ottimale il flusso dei turisti. Come è necessario fare nell’era del coronavirus. Anche l’arte, le bellezze artistiche e la spiritualità sono praticamente dovunque ed è impossibile non dimenticarne qualcuna. Da nord Città di Castello (PG) è la casa di Alberto Burri e la patria del tartufo. Gli Ex Seccatoi del Tabacco sono un esemplare recupero di archeologia industriale fatto per volontà dell’artista che li ha immaginati come luogo adatto a ospitare le sue ultime creazioni. Vi sono esposte 128 opere realizzate fra il 1974 e il 1993. Gubbio (PG) e il Monte Ingino che si erge alle sue spalle rappresentano un condensato di storia e ambiente. Immersi nella suggestiva atmosfera della corsa dei Ceri, sempre presente nella città di Sant’Ubaldo diventata celebre anche per l’albero di Natale più grande del mondo disegnato da migliaia di luci sulle pendici della montagna.

 

Perugia è il capoluogo della regione e racchiude tanti dei suoi simboli. Dalla fontana Maggiore, alla testa di corso Vannucci, alla Galleria nazionale dell’Umbria che ospita tanti capolavori dell’arte di ogni tempo. Ma anche l’Arco etrusco è uno dei siti storici da non tralasciare. Così come è impossibile mancare l’appuntamento con Solomeo, piccolo e caratteristico borgo dove vive Brunello Cucinelli, imprenditore illuminato che ha reso celebre nel mondo il suo cashmere. Ma ha fatto anche molto di più, trasformando Solomeo in un gioiello accessibile a tutti che merita di essere visitato. Dal teatro al centro del paese al parco nelle campagne circostanti, creato come tributo alla dignità dell’uomo. Angoli che si stagliano dovunque. Come sulla montagna folignate dove c’è Rasiglia (PG), ribattezzata la piccola Venezia dell’Umbria per i corsi d’acqua che l’attraversano. Mentre Spello, uno dei Borghi più belli d’Italia, come tanti piccoli centri umbri, può essere la porta per il Subasio, la montagna che campeggia alle spalle di Assisi, la città di San Francesco patrimonio della spiritualità mondiale. Così come lo sono Cascia e le sue suore di clausura o la comunità dei frati benedettini di Norcia. 

Montefalco (PG) - © porojnicu/AdobeStock

Natura e storia, quindi. Ma anche sapori. Come quelli che si fondono nelle terre del Sagrantino che hanno in Montefalco (PG), definita la ringhiera dell’Umbria, il suo cuore. Qui nasce uno dei vini che hanno reso famosa la regione in tutto il mondo. Ma, tra un paese e l’altro, non solo le vigne esaltano la vocazione enogastronomica di questa area. Anche l’olio prodotto in quest’area, come a Campello sul Clitunno, è ormai conosciuto a livello internazionale. Da qui Foligno, la città della Quintana, e Spoleto (PG) sono a due passi. Con un balzo è invece possibile raggiungere Todi e le sue campagne scelte come buen retiro da tanti volti e nomi celebri della politica, della cultura e dello spettacolo. Oltre al centro della città, appena fuori dalle mura c’è il tempio di Santa Maria della Consolazione, considerato uno dei simboli dell’architettura rinascimentale. Così come San Gemini (TR) è il paese delle acque minerali e Terni la città che custodisce tesori di archeologia industriale, tra cui l’immensa pressa collocata proprio di fronte alla stazione ferroviaria. Ma ci sono anche Carsulae, insediamento romano lungo la Flaminia, Amelia e Orvieto (TR), con il suo Duomo, i tanti vicoli del centro e la rupe. Mete ideali per qualsiasi turismo, in grado di offrire emozioni uniche. Perché scegliere l’Umbria, quindi? «Perché è una terra meravigliosa che ti fa sentire bene», recita lo spot lanciato dalla Regione. E oggi è proprio così.