Nei borghi incastonati tra montagne e boschi rigogliosi o lungo le coste che accarezzano un’acqua cristallina. Tra volti, storie, tradizioni che si perdono nel tempo.
Da alcuni anni la Calabria è diventata un vero e proprio set a cielo aperto, scelto da produzioni nazionali e internazionali non solo per la bellezza mozzafiato del mare, ma anche per le sue cittadine, i caratteristici luoghi montani e i Parchi nazionali della Sila e del Pollino, selvaggi e incontaminati.
Per far conoscere questo territorio è stato prezioso il lavoro portato avanti dalla Calabria Film Commission, nata nel 2006 e diventata poi Fondazione, che con il suo presidente, Giuseppe Citrigno, a partire dal 2017 ha fatto un repentino cambio di passo, promuovendo e incentivando, anche attraverso una legge regionale (approvata a giugno 2019), la produzione di opere cinematografiche, televisive, web, audiovisive e pubblicitarie italiane ed estere.
Dal 2017 al 2020 la Calabria Film Commission ha sostenuto ben 43 produzioni. Pellicole che hanno raccontato una terra di luci e ombre, sogni e speranze, partenze e ritorni, facendo scoprire luoghi prima sconosciuti al grande pubblico e ottenendo prestigiosi riconoscimenti. Come i due David (regia e montaggio) conquistati nel 2018 da A Ciambra, di Jonas Carpignano, candidato anche all’Oscar come film italiano, interamente realizzato nella periferia di Gioia Tauro (RC), a fermare una pagina di degrado e umanità ferita.
Sono poi arrivati altri due David: ai cortometraggi Bismillah (2018) di Alessandro Grande, storia delicata di accoglienza e migrazione girata a Catanzaro, e Inverno (2020) di Giulio Mastromauro, entrambi prodotti o coprodotti dalla società calabrese Indaco Film di Luca Marino.
Grandi protagoniste sono anche le montagne, come la Sila, il Pollino e l’Aspromonte, diventate set di importanti produzioni come Aspromonte. La terra degli Ultimi, film del regista calabrese Mimmo Calopresti tratto dal libro di Pietro Criaco Via dall’Aspromonte, che ha scelto le suggestive ambientazioni di Africo (RC) e dintorni.
Tra il nord e il sud della Calabria è stato invece girato Padre Nostro, in cui Claudio Noce dirige Pierfrancesco Favino, con riprese sulla costa tirrenica a Scilla e Palmi (RC), in Sila a Lorica e sul lago Arvo (CS), e sulla costa ionica a Camini, Riace (RC) e al castello San Fili a Stignano. Nel Pollino, Michelangelo Frammartino ha girato Il buco, con un cast di 12 speleologi. La provincia di Crotone ha accolto le “scimmie spaziali” di Space Monkeys, il primo lungometraggio del regista crotonese Aldo Iuliano. Le montagne innevate della Sila hanno fatto da cornice a White Flowers, thriller visionario di Marco De Angelis e Antonio Di Trapani, ambientato tra Giappone e Italia. Sempre in Sila Gabriele Mainetti ha girato il suo secondo lungometraggio Freaks Out. Tra le produzioni internazionali anche la serie Fox Trust, diretta dal premio Oscar Danny Boyle, sul rapimento di Paul Getty III, con le scene del sequestro girate tra Camigliatello Silano, Civita e Orsomarso (CS).
Padre Nostro con Pierfrancesco Favino, foto di Emanuela Scarpa
Più a sud invece, nel borgo montano di Serra San Bruno (VV), è ambientato I racconti della domenica, film diretto da Giovanni Virgilio con Francesco Montanari.
E dalla Calabria, attraverso il cinema, sono stati lanciati messaggi potenti per la legalità. Ne hanno parlato il docu-film Lo Squadrone, sul corpo dei carabinieri addestrato per catturare i latitanti in Aspromonte. Ma anche la fiction con la regia di Giacomo Campiotti Liberi di Scegliere, che racconta il progetto del tribunale dei Minori di Reggio Calabria, voluto dal giudice Roberto Di Bella, rivolto ai giovani figli di ‘ndrangheta.
Set del film I racconti della domenica di Giovanni Virgilio a Serra San Bruno (VV)
A Riace (RC), luogo simbolo dell’accoglienza, Vinicio Capossela ha deciso di ambientare il video del brano Povero Cristo. Una linfa che ha permesso alla regione di emergere per le sue bellezze oltre gli stereotipi, valorizzando talenti e professionalità. Un territorio vivace e culturalmente vivo, capace di dire la sua nel panorama del cinema italiano e che ha già pianificato una concreta ripartenza, in sicurezza, dopo lo stop dovuto all’emergenza sanitaria da Covid-19.
Riprese per il video del brano Il povero Cristo di Vinicio Capossela, foto di Francesco Farina
«Speriamo di poter continuare a regalare sogni sostenendo un settore strategico per la cultura, il territorio e l’immagine della regione», dichiara il presidente della Calabria Film Commission, Giuseppe Citrigno. «Siamo già ripartiti lanciando i nuovi bandi di incentivi pubblici per l’attrazione di produzioni audiovisive, cinematografiche e musicali, nazionali e internazionali. Un percorso per dare subito nuovo impulso al comparto condiviso pienamente con la Regione Calabria».
Per ripercorrere il cinema girato in Calabria vi è anche una preziosa pubblicazione, Cine Tour Calabria. Guida alla Calabria cinematografica, a cura di Maurizio Paparazzo e Giovanni Scarfò, che racconta 75 anni di riprese in 185 film. Un viaggio affasciante che conduce, per esempio, a Le Castella e Isola di Capo Rizzuto (KR), luoghi sospesi tra oriente e occidente, scelti da Mario Monicelli per L’armata Brancaleone (1966) e da Pasolini per Il Vangelo secondo Matteo (1964). Ma anche a Riace, dove Wim Wenders nel 2010 ha girato Il Volo, o ad Africo dove Francesco Munzi, nel 2014, ha ambientato [c]Anime nere[/c], tratto dal volume di Gioacchino Criaco, premiato con nove David di Donatello e tre Nastri d’argento.