In apertura lo stadio del salto di Predazzo (Trento) © Dolomiti Media House
Centoventi chilometri di piste da sci, 60 milioni di alberi disseminati lungo boschi e foreste e, intorno, due gruppi dolomitici, il Latemar e le Pale di San Martino, inseriti dall’Unesco tra i siti Patrimonio dell’umanità. La Val di Fiemme, in Trentino-Alto Adige, stupisce per la varietà paesaggistica e il forte senso di comunità che si respira attraversandone il territorio. Lo stesso spirito che guida l’organizzazione in valle dei Giochi olimpici e paralimpici invernali di Milano Cortina 2026, di cui il Gruppo FS è Premium Partner.
La piccola frazione chiamata Lago di Tesero, che nel 2026 ospiterà le competizioni di sci di fondo, combinata nordica, para biathlon e para cross country-skiing, è già un’attrazione imperdibile per gli appassionati degli sport invernali.
Al Tesero Cross-country skiing stadium, dove si tengono annualmente anche alcune gare di Coppa del mondo di sci di fondo, si può praticare la disciplina circondati da un paesaggio affascinante e protetti dall’abbraccio delle montagne.
Pale di San Martino © scabrn/AdobeStock
Due volte alla settimana le piste aprono anche in notturna, per dare la possibilità ai fondisti di testare il manto con luce e temperatura insolite. Chi preferisce le discese classiche, invece, può provare l’esperienza di Trentino Ski Sunrise: alle prime luci rosate dell’alba si sale al rifugio per il primo pasto della giornata per poi scendere sulle piste ancora intonse.
Il prossimo appuntamento è il 14 marzo alla baita Monte Agnello, in località Pampeago. Anche a Predazzo, nella ski area di Bellamonte, è possibile al sorgere del sole: il 29 febbraio si fa colazione in vetta allo chalet 44 Alpine Lounge, per poi tornare a valle con gli sci ai piedi o, per chi non pratica lo sport, utilizzando gli impianti. Nel paese più popolato della Val di Fiemme si terranno, in occasione dei Giochi del 2026, le gare di combinata nordica e salto con gli sci.
Ma Predazzo è famoso anche perché vanta la più alta concentrazione di varietà geologiche al mondo. Nella piazza centrale è possibile visitare il Museo geologico delle Dolomiti e ammirare una straordinaria raccolta di rocce minerali e fossili, ma anche pubblicazioni scientifiche che testimoniano gli studi sulla formazione di questi possenti gruppi montuosi. Il Parco naturale Paneveggio-Pale di San Martino, area protetta di quasi 20mila ettari che tocca anche il comune di Predazzo, è però la vera attrazione della zona. Il suo territorio comprende imponenti pareti di dolomia, altipiani rocciosi, piccoli ghiacciai e boschi secolari abitati da fauna selvatica. Rientra tra questi la foresta di Paneveggio, conosciuta anche come la foresta dei violini per i suoi famosi abeti rossi: utilizzando il legno di risonanza ricavato da questi alberi, infatti, i liutai di tutto il mondo realizzano strumenti musicali particolarmente pregiati. Entrando in questo bosco ci si imbatte in un recinto di cervi, animali reintrodotti nel 1957 dopo essersi estinti nel Trentino orientale, che qui si incontrano anche in piena libertà.
Atleta durante l’esecuzione del salto con gli sci © Federico Modica
Fino al 20 marzo, il mercoledì e il venerdì, è possibile partecipare a una passeggiata guidata verso il ponte sospeso sulla forra del torrente Travignolo, nel cuore della foresta. Questa è solo una delle attività che il parco propone nel suo calendario di eventi invernali, dove trovano spazio anche laboratori per bambini e bambine, escursioni con racchette da neve e trekking accompagnati dai lama. Una decina di chilometri, percorribili nei mesi più caldi anche in bici lungo una godibile ciclabile, separano Predazzo da Cavalese, centro amministrativo, culturale e storico della valle.
A mille metri sul livello del mare, la cittadina si estende di fronte alla catena del Lagorai. Con la funivia si può raggiungere l’Alpe Cermis, dove lo spettacolo è impagabile tutto l’anno: le macchie e i prati, rigogliosi durante l’estate, in inverno si trasformano in piste curatissime pensate per sciatori e sciatrici di diversi livelli.
La via del bosco, un percorso panoramico immerso nelle meraviglie naturalistiche della zona, è invece adatta a tutti, anche ai principianti. Si scende tra gli alberi che di tanto in tanto lasciano cadere dai rami soffici fiocchi di neve, sostando in alcune zone
dedicate per ammirare il paesaggio circostante. Chi invece vuole immergersi nella storia del luogo può optare per una passeggiata nel centro storico di Cavalese, dominato dal campanile merlato della chiesa di San Sebastiano che svetta vicino al palazzo della Magnifica comunità di Fiemme, ente a cui è affidata la gestione di un rilevante patrimonio boschivo e immobiliare locale.
Lungo le stradine del paese, botteghe di artigianato si alternano a edifici d’epoca perfettamente restaurati, testimoni di una storia antica fondata sul legame tra essere umano e natura.
Articolo tratto da La Freccia