In tutto il mondo è “World Pasta Day” con la città americana di Philadelphia capitale dei festeggiamenti oltreoceano. A questo proposito una ricerca condotta dal Touring Club Italia per Unione Italiana Food ha indagato il rapporto tra i turisti stranieri che visitano il nostro Paese e la pasta e scoperto che quella preferita dagli stranieri che visitano l’Italia è la “Pasta al pomodoro”: semplicità e sapore.

 

I dati sono molto interessanti, nel 2023 sono state 14 milioni le tonnellate di pasta consumate nei cinque continenti per un totale di 75 milioni di porzioni servite o portate sulle tavole casalinghe in 200 diversi Paesi. Di queste, un quarto sono prodotte con pasta prodotta in Italia. Il nostro Paese produce 4 milioni di tonnellate per un giro d’affari di 8 miliardi di euro dei quali il 56% realizzato sui mercati esteri.

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Protagonista della cucina italiana la pasta, di grano duro o fresca di declina in centinaia di formati cui sono dedicate innumerevoli ricette. La bellezza di questo ingrediente è la enorme e golosa diversità delle preparazioni e dei condimenti. Ogni regione, ogni provincia e spesso singoli minuscoli territori hanno nella pasta un simbolo della propria identità. Gli stranieri amano l’Italia anche per la pasta, incoronata dall’autorevole periodico “Economist” come "la più influente al mondo” e ben 10 ricette di pasta compaiono nella originale classifica redatta dalla CNN americana dedicata ai “piatti italiani che tutti dovrebbero provare almeno una volta nelle vita”.

 

Ogni 25 ottobre si celebra il World Pasta Day 2024, evento creato dall'Unione Italiana Food insieme all'International Pasta Organisation (IPO) che celebra questa eccellenza agroalimentare e la sua filosofia di condivisione e convivialità.

Nei primi cinque mesi del 2024, le presenze turistiche straniere hanno rappresentato il 57,6% del totale (Istat/Ministero del Turismo) e oltre ai nostri Musei, ai centri storici delle nostre città, alle collezioni d’arte, è la cucina con la “Pasta” a non mancare dalle agende dei turisti. In ogni città troviamo un piatto rappresentativo: Trofie al Pesto, Spaghetti al nero di Seppia, Pasta alla Nerano, pasta alla Norma, Orecchiette con cime di Rapa. Senza tralasciare agnolotti piemontesi, cappelletti in brodo e l’iconica “Lasagna Bolognese”.

 

Secondo i risultati dell'indagine condotta da Touring Club Italia, oltre 1 ristoratore su 2 (54%) afferma che almeno la metà dei clienti è straniero e aggiunge di percepire, dalle domande dei clienti, una maggiore cultura alimentare ed enogastronomica.

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"La cucina italiana e la pasta sono driver privilegiati della crescita turistica italiana - afferma Margherita Mastromauro, Presidente dei Pastai Italiani di Unione Italiana Food - il grande successo della nostra pasta nel mondo è merito del saper fare centenario dei pastai italiani e di chi, sia nei ristoranti italiani nel mondo che a casa nostra, la valorizza in piatti che trasmettono il piacere e la gioia del mangiare mediterraneo”. 

 

Gli italiani sono inoltre i primi consumatori, con 23,3 kg pro-capite annui (per un consumo totale nazionale di oltre 1,7 milioni di tonnellate), davanti a Tunisia (17), Venezuela (15) Grecia (12,2) e Perù (9,9 Kg). Anche a casa, infatti, l’orgoglio del talento in cucina si testimonia, molto spesso, attraverso un piatto di pasta “che come lo cucino io…”