Si dal ‘700, quando i primi visitatori rimasero affascinati dalla maestosa bellezza dei templi di Paestum, questo magico luogo, testimone della cultura della Grecia Antica, resta una straordinaria ricchezza del patrimonio archeologico del nostro Paese.
In provincia di Salerno, a due passi dal mare, il complesso del Parco Archeologico e delle annesse strutture museali ed espositive, ospita la “Borsa Meditearranea del Turismo Archeologico” giusta alla sua ventiseiesima edizione.
La manifestazione, ideata e fortemente voluta dal suo fondatore e direttore Ugo Picarelli nel 1998, anno durante il quale il sito Archeologico di Paestum divenne Patrimonio dell’Umanità UNESCO, è tutt’oggi l’unico appuntamento di incontro tra domanda e offerta per tutte le destinazioni turistico-archeologiche a livello internazionale.
L’obiettivo della quattro giorni, è quello di promuovere la rete di luoghi e siti che rappresentano quel “museo a cielo aperto” come viene speso chiamato il territorio italiano, con particolare attenzione alle aree del Sud e alla sua proposta turistica. Accademici, archeologi, esperti ed operatori della cultura e del turismo si confronteranno per porre basi e strategie comuni e sinergiche di sviluppo della cultura dei territori, quale leva anche economica della crescita.
Tra i temi più interessanti, lo sviluppo delle opportunità e dei programmi che pongono il turismo archeologico e culturale al centro di un’esperienza di viaggio che tenga in grande considerazione l’intermodalità sostenibile come strumento di distribuzione dei flussi turistici e della miglior fruibilità dei siti. Al centro del dibattito anche la proposta di un collegamento in rete delle stazioni ferroviarie dei piccoli comuni, con treni regionali e con l’utilizzo dei treni storici. Insieme alla presenza di navette su gomma in corrispondenza per raggiungere i siti culturali limitrofi, offrendo anche la possibilità di noleggiare, presso le stesse stazioni, auto e bike elettriche.
Una rete di proposte più ampia che si sviluppi dai capoluoghi di regione, portando turisti e visitatori nei borghi più piccoli, spesso ricchi di musei civici di grande valore e il tutto in chiave della massima sostenibilità e rispetto ambientale.
Alla 26 BMTA un fitto programma di convegni, workshop e attività esperienziali e didattiche. Non mancherà la parte dedicata al Digital ArcheoVirtual, la sezione multimediale sulle applicazioni digitali e sui progetti di archeologia virtuale in collaborazione con il Digital Heritage Innovation Laboratory del CNR ISPC, Istituto del Consiglio Nazionale delle Ricerche dedicato alle Scienze del Patrimonio Culturale. ArcheoVirtual vuole consentire un ampio sguardo sullo studio, l’interpretazione, la comprensione e la comunicazione dei dati, sempre a disposizione dell’approfondimento e della didattica.
Successivamente o precedentemente alla cultura e alla storia è altrettanto interessante scoprire le numerose eccellenze agroalimentari ed enogastronomiche della costa e delle zone più collinari del Cilento. L’arte dei caseifici che trasformano il latte di bufala in straordinaria mozzarella e altrettanto unica e, con altrettanto prestigio, segna una tappa obbligatoria dei tour di turismo archeologico. Nelle immediate vicinanze del Parco Archeologico numerose aziende casearie aprono le proprie per per visite guidate agli allevamenti di Bufale e ai caseifici di lavorazione. Un’esperienza bellissima che trasforma la curiosità nella gioia di scoprire la passione e la cura del lavoro delle donne e degli uomini che quotidianamente ci permettono di tagliare una mozzarella di bufala e gustarla con grande piacere.
Anche le carni e le verdure sono al centro delle ricette cilentane e numerosi, sia all’interno dei caseifici stessi, che in altri luoghi limitrofi, le tavole tipiche dove gustarle.
Vini eccellenti dalle colline baciate dal sole dei monti che guardano il mare, completano un’offerta che ha pochi rivali.
Poco più di un’ora collega, con il Regionale, Napoli Centrale a Paestum, la cui stazione affaccia sui templi greci.
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