In seguito alle indicazioni delle autorità competenti, alcuni eventi legati al Carnevale sono stati annullati
Il Carnevale 2020 vuole respirare aria nuova e abbracciare la Terra. Carri, colori, strade in festa, dolci e risate aiutano a sdrammatizzare il tema dell’ambiente e della difesa della Terra, su cui ci sarebbe altrimenti poco da scherzare. Cantù è la prima proposta di un tour tricolore fra i paesi del Carnevale. Il trambusto e l’allegria sono di casa alla 94esima edizione nella cittadina in provincia di Como, dove, grazie al calendario ambrosiano, il diritto allo scherzo si prolunga fino a quattro giorni dopo il martedì grasso. L’ultima sfilata è infatti sabato 29 febbraio, dopo quelle domenicali del 2, 16 e 23.
Orgoglio dei cittadini, che lavorano tutto l’anno alla sua realizzazione, è lo show con otto carri, uno per ogni gruppo storico. Davanti a tutti c’è il Truciolo, riempito da tanti bambini, che prende il nome dalla maschera ufficiale di Cantù. Apre la gara, come da tradizione, il gruppo vincitore dell’anno prima: Buscait, che propone Giro giro tondo… Non fate cadere il mondo! con un invito a Donald Trump, Vladimir Putin e Xi Jinping a tornare bambini e rispettare la meraviglia del Creato. E ancora, Se il mare vuoi salvare, aiutaci a riciclare è il titolo del gruppo La Maschera, che utilizza con coerenza cartapesta e bottiglie di plastica riciclate. Il Coriandolo, attentissimo all’attualità, sfila con Australia, un carro dalle fattezze di un volto umano che rende persona il Paese devastato dalle fiamme all’inizio dell’anno. Dà sfogo alla satira politica, invece, Il can-can lo facciamo noi, carro realizzato dal gruppo Lisandrin.
Cantù (CO)
Trent’anni li compie il Carnevale di Cento (FE), in Emilia-Romagna. Ma dei numeri non bisogna fidarsi, perché di questa manifestazione già si hanno notizie nel 1600, grazie addirittura a Gian Francesco Barbieri, detto il Guercino, che raffigurò nei suoi affreschi la tradizionale festa. Negli anni ’90 del secolo scorso, il patron Ivano Manservisi gli ha ridato entusiasmo, ottenendo il prestigioso gemellaggio con Rio de Janeiro. Gli appuntamenti sono tanti, dal 9 febbraio con il concerto di J-Ax, passando per domenica 16 e 23, fino al 1° e 8 marzo, giorno del gran finale con la proclamazione del carro vincitore. Tutto finisce nel fuoco con il tradizionale rogo della maschera centese, Tasi.
A ogni città o paese la sua caratteristica. Nelle Marche, a Fano (PU), l’appuntamento è con il Carnevale più dolce e antico d’Italia. Qui i giorni di festa sono il 9, 16 e 23 febbraio, quando avviene il caratteristico Getto, un lancio di dolciumi da carri alti fino a 18 metri: 200 quintali tra caramelle, cioccolatini e altre leccornie distribuiti alla folla. Se dolce vuol dire anche tenerezza e infanzia, non è casuale la partecipazione di Nicola Ielapi, giovanissimo attore che ha interpretato Pinocchio nell’ultimo film di Matteo Garrone.
Torna, infine, il tema green a partire dal titolo dell’evento: Le vie dell’eco, casca il mondo, casca la terra, tutti giù per terra. Non si va via da Fano senza ricordare che il Carnevale nasce nel 1347, in occasione della pace tra le due famiglie rivali della città. E che tutto finisce in fumo il martedì grasso con il rogo del Pupo, detto El Vulon, quando le fiamme portano via anche i peccati commessi nell’unico periodo in cui è lecito “insanire”.
Inoltrandosi per il Belpaese è certo difficile scegliere tra tante iniziative carnascialesche in città piccole e medie e non far torto a nessuno. Non si dovrebbe trascurare Ivrea, con la tipica battaglia delle arance, o il Carnevale in Basilicata, una regione che ha avuto molta visibilità lo scorso anno grazie a Matera 2019. Inoltre c'è la Campania con Montemarano (AV) mentre in Puglia la scelta cade su Putignano (BA), privilegiata meta turistica anche in questo periodo. Il Carnevale 2020, arrivato alla 626esima edizione, vanta qualche secolo di storia. Tra satira, goliardia, creatività e tradizione, il tema è riassunto nel titolo della manifestazione, La Terra vista dal Carnevale, e in quello dei carri: dal primo, che si chiama Codice rosso, all’ultimo, L’Apocalisse.
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