La primavera è esplosa da più di due mesi, noncurante della reclusione scontata dall’umanità a causa del coronavirus. E il 21 giugno lascia il posto all’estate, nel rispetto del calendario della natura. L’Italia mostra colori e profumi dei suoi straordinari parchi, proprio ora che ci si può spostare per godere del verde negli spazi aperti, i luoghi più consigliati per contenere il contagio. In Valle d’Aosta, nel Giardino Botanico Saussurea, lo sguardo può spaziare fino alle creste delle Alpi.

 

Si scende alla prima stazione di Skyway Monte Bianco, a poco più di duemila metri di altezza. Qui il pascolo alpino ha preso piede, non crescono più alberi ma una grande varietà di erbe, fra cui il trifoglio, il ranuncolo, la genziana e la campanula, quando d’estate la neve è ormai sciolta. Il giardino accoglie 900 specie differenti ed è diviso in due zone: la prima ospita aiuole distinte per aree geografiche, dal Nord America alla Nuova Zelanda, mentre nella seconda sono stati ricreati ambienti vegetali alpini. Tra le attività da svolgere un percorso di trekking foto-botanico, guidato dal fotografo Enzo Massa Micon, e lezioni di Natural yoga a piedi nudi nell’erba con l’insegnante Giovanna Cucchieri.

 

Infine, ad agosto, anche uno spettacolo teatrale in alta quota della compagnia Palinodie in cui la stella alpina diventa protagonista. Hanno riaperto al pubblico dopo il lockdown anche i Giardini Reali di Venezia, che sono stati restituiti alla città a dicembre 2019 dopo un restauro di due anni. Cinquemila m²di verde nel centro storico della Serenissima, punto di affaccio delle Sale Imperiali del Palazzo Reale, hanno ripreso linfa vitale dalla fine dell’anno scorso. Aiuole e percorsi nati nel 1807 in base al progetto di riforma napoleonica dell’area Marciana, trascurati negli anni’ 50 del secolo scorso ma che hanno poi visto la ripresa con il ripristino della Serra e del Padiglione del Caffè.

 

A Pegli, nel comune di Genova, è di nuovo visitabile il giardino storico di Villa Durazzo Pallavicini, riconosciuto nel 2017 come Parco più bello d’Italia. Otto ettari di collina che il marchese Ignazio Alessandro, tra il 1840 e il 1846, decise di strutturare come un racconto, con riferimenti esoterici e massonici. Il percorso è scandito in prologo, antefatto, tre atti ed esodo finale. Su un enorme palco a cielo aperto ecco laghi, cascate, edifici da giardino, piante rare e inganni visivi per aiutare la meditazione. Sedici ettari di parco sono una delle ricchezze di Villa Reale di Marlia, in provincia di Lucca, da poco restaurata. Si può passeggiare nei luoghi che furono per molto tempo di Elisa Bonaparte Baciocchi, sorella di Napoleone. Lei volle ridisegnare il parco in stile romantico e come un giardino all’inglese, tipologia rara in Italia. Allora furono aggiunti anche i viali con le famose camelie.

 

Qui parteciparono a una vivace vita culturale personaggi come Niccolò Paganini, Salvador Dalí e Alberto Moravia. E oggi, per la ripartenza del turismo, un atto concreto: una parte del biglietto d’ingresso viene devoluta alle guide del territorio. In più, per la prima volta, si possono visitare gli appartamenti in stile impero di Elisa, a 200 anni dalla morte. L’eventuale tempo d’attesa si riempie godendo della vista del teatro d’acqua seicentesco, ornato da centinaia di profumatissime rose fucsia. In questo green tour non può mancare un gioiello Patrimonio Mondiale dell’Umanità: Villa Poggio Imperiale, sulle colline di Firenze, con il suo Giardino grande, voluto da Vittoria della Rovere nel 1654, che riapre il 13 giugno. Fiancheggiato da un boschetto di lecci, conserva buona parte del disegno all’italiana e si aggiunge ad altri due giardini murati, uno di fiori e l’altro di aranci.

 

Un tripudio di colori, forme e fiori è il Giardino di Ninfa, vicino Latina. Nel 2020 festeggia 100 anni di vita florida, tra le magnolie orientali amate da Donna Lelia Caetani, cultivar di camelie antiche, ciliegi giapponesi e altre piante tipiche dell’estremo Oriente. Passeggiare in quest’oasi del Centro Italia, che offre fioriture straordinarie, è un’emozione rara, da vivere in alcune giornale esclusive, il sabato e i festivi, fino al prossimo autunno. Le prenotazioni si fanno online e le visite sono individuali e libere, non in gruppo.

Ci introduce nel Castello Ruspoli di Vignanello Lucia Impelluso, autrice del volume fotografico Ville e giardini del Rinascimento (Rizzoli, pp. 176 € 39,90), che svela tesori poco conosciuti tra cui questo gioiello nel viterbese. Inserito nella lista delle Dimore storiche italiane, sorge su una rupe tufacea: prima era un castello difensivo e poi si è allargato con l’aggiunta di altri edifici.

 

Contiene uno dei giardini all’italiana meglio conservati e privo di sovrapposizioni nel tempo. Alla disposizione geometrica delle aiuole si affianca un parco segreto, la cosiddetta tenuta della Marescotta, per alberi da frutto, e il Barco, usato per le battute di caccia. Tutto per garantire un tempo l’autosussistenza di Beatrice, nipote di papa Paolo III Farnese, e a sua figlia, la terribile Ortensia che, si racconta, uccise due mariti e quattro dei sei figli.

 

Dal Lazio alla Campania, in provincia di Caserta, per scoprire il Real Sito di Carditello. Sebbene situato nella Terra dei fuochi, grazie all’impegno della Fondazione omonima è considerato un simbolo di riscatto da un lungo periodo di degrado. Ha un’estensione che permette di girare in totale sicurezza e nel rispetto delle regole di distanziamento. Fu voluto da Ferdinando IV di Borbone ed edificato intorno al 1787. Una palazzina reale neoclassica è circondata da un ippodromo con obelischi, composto da un prato centrale, una pista in terra battuta e un tempietto da cui il sovrano assisteva a corse di cavalli per 30mila persone. La Fondazione si occupa, inoltre, di mantenere vive alcune attività come quella dell’allevamento di cavalli di razza reale.

 

Nella stessa regione c’è anche una realtà tutta ferroviaria. L’area verde del Museo Nazionale di Pietrarsa - che ha riaperto le sue porte al pubblico in sicurezza - è entrata di recente nella rete dei Giardini più belli d’Italia. A poca distanza da Napoli, nel belvedere che da Portici guarda al Golfo e al Vesuvio, sono raccolte piante provenienti da tutto il mondo. Il luogo è inserito in un progetto di collaborazione tra Grandi Giardini e Trenitalia, creato per raggiungere in treno gli spazi verdi più belli.

 

Fascino e storia si respirano, infine, in Sicilia. Ad Acireale, vicino Catania, si arriva anche con i treni regionali. Qui ha dimora Villa Pennisi, con il suo Giardino ancora vivo e visitabile su prenotazione, nonostante le difficoltà per mantenerlo, solo grazie all’impegno tenace dei due coniugi proprietari che fanno da guida per la parte storica e botanica.

 

In passato era il Grand Hotel des Bains, con annesso stabilimento termale, che ospitò personaggi illustri come i reali d’Italia e il compositore tedesco Richard Wagner. La musica è sempre rimasta nell’aria: ogni agosto, la coppia ha sempre aperto la sua dimora a concerti gratuiti organizzati dall’Accademia di Santa Cecilia. E la speranza è che non manchino esibizioni future.