Ambra e carminio, oro e arancio. A piccoli tocchi l’autunno tinge il paesaggio con «un’inondazione di macchie» e i venti «fan cadere una pioggia scarlatta», come appuntava la poetessa statunitense Emily Dickinson nella lirica The name of it is “Autumn”. Questa è la stagione ideale per dedicarsi al foliage, inseguendo i caldi colori della natura in un itinerario lungo i paesaggi italiani, macchina fotografica alla mano.
TUTTE LE NUANCE DI LANGHE E MONFERRATO
Le chiome dorate dei larici si specchiano nelle acque del Lago di Braies, in provincia di Bolzano, tessendo un armonioso contrappunto con gli abeti e il candore delle cime già innevate. A Curon Venosta, nel Sud Tirolo, la vegetazione abbraccia il Lago di Rèsia, dove svetta lo scenografico campanile, sommerso per metà, di una chiesetta del XIV secolo. Spostandosi in Piemonte si raggiunge la patria del foliage, tra i vigneti delle Langhe e del Monferrato. Qui il giallo ocra delle foglie del Moscato, i vivaci rosso e violetto del Dolcetto e della Barbera nelle Langhe cedono il passo al tono ruggine tipico del foliage del Monferrato.
ITINERARI SLOW IN TOSCANA
Sul Monte Amiata, tra Siena e Grosseto, nel parco faunistico abitato da cervi, daini e camosci, le foglie dei castagni, dei noccioli e dei ciliegi si tingono di arancio e vermiglione. Tutt’intorno sorgono i borghi medievali di Abbadia San Salvatore, Arcidosso, raccolto attorno alla Rocca degli Aldobrandeschi, e Santa Fiora con i suoi itinerari slow e i percorsi hiking tra i boschi. Imperdibile il trekking nella Val d’Orcia per ammirare i colori caldi delle foglie dei vitigni Sangiovese che si alternano al rosso intenso di quelle dei ciliegi. Nel Parco delle foreste casentinesi, ai confini fra Toscana ed Emilia-Romagna si passeggia lungo il Sentiero delle foreste sacre in uno dei paesaggi più suggestivi d’Italia, tra il Lago di Ponte di Tredozio, in provincia di Forlì-Cesena, fino al santuario francescano di La Verna, vicino ad Arezzo. Il verde degli abeti qui dialoga con le tonalità delle foglie di faggie aceri accese di ruggine e porpora, mentre gli appassionati di birdwatching possono scorgere rapaci come l’astore e il piccolissimo regolo, da molti anni specie protetta.
VITI, EREMI E BOSCHI DELL’UMBRIA
I colori dei filari stanchi per la vendemmia in autunno di ventano protagonisti a Montefalco, in provincia di Perugia. A novembre, il paese si trasforma in una vera e propria opera d’arte en plein air, con la strada del Sagrantino e il suo foliage dalle tinte intense. Seguendo il tracciato dell’Acquedotto Romano e superata Spello si arriva al Monte Subasio, a pochi chilometri a est di Assisi. Qui trionfa il giallo aranciato dell’acero montano e tutta la zona è meta di escursioni tra baite, eremi, rifugi e sorgenti d’acqua, come il limpido fosso Vettoio con la sua piccola grotta naturale dove, secondo la tradizione, si ritirava a meditare San Francesco.
TRA LE FAGGETE DI LAZIO E ABRUZZO
Il Parco naturale regionale dei Monti Simbruini, nel Lazio, è attraversato da una rete di oltre 40 sentieri adatti al trekking, alle escursioni in mountain bike e a cavallo e alle brevi passeggiate. Spicca, a nord di Frosinone, il percorso lungo poco più di dieci chilometri che da Campo Catino conduce fino all’antico borgo di Filettino. Qui tinte autunnali, accompagnate dal suono dell’acqua delle trionfa il giallo aranciato dell’acero montano e tutta le sorgenti dell’Aniene, invitano a spingersi fino alle vette di zona è meta di escursioni tra baite, eremi, rifugi e sorgenti Campo Staffi, al confine tra Lazio e Abruzzo. La cima del Viglio con le sue sfumature dorate svetta tra i monti Cantari, meta scelta dagli escursionisti esperti per ammirare colori cangianti della faggeta della Valle Granara, tra le più estese d’Europa. Poco distante dal monastero di San Benedetto a Subiaco (Roma), il Monte Livata è il luogo ideale per camminate tra boschi di aceri e querce. Immersa nel Parco dei Simbruini, Cervara di Roma è invece un piccolo centro in una posizione mozzafiato, dove ci si può addentrare, nella frazione di Campaegli, in uno splendido foliage di pini, faggi e lecci.
L’AUTUNNO AL SUD, TRA INCANTO E TRADIZIONE
Il Parco regionale dei Monti Picentini, in provincia di Salerno, offre punti panoramici e terrazze per cogliere i colori dei boschi immensi di faggi e castagni, dove si celano radure, valli segrete e canaloni incisi a fondo con torrenti e salti d’acqua. Più a sud, in Sicilia, il castagno dei cento cavalli è il vero protagonista del Parco dell’Etna, 50 chilometri a nord di Catania. La leggenda narra che la regina Giovanna d’Angiò con i suoi cento cavalieri abbia trovato riparo proprio sotto le fronde di questa pianta plurimillenaria, uno dei più grandi e antichi alberi al mondo. Stupisce a queste altitudini la presenza della betulla, con il suo tronco argenteo e la chioma dalle tonalità ambrate, che vive in alta quota sul vulcano. Sempre sull’isola, nella parte orientale, è da non perdere il Biviere di Cesarò, nel Messinese: un lago naturale che pare sospeso tra le faggete dei monti Nebrodi, con l’Etna sullo sfondo nel sole soffuso, una vista che incanta lo sguardo come l’armonia di un dipinto.
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