In apertura Rocamadour 

Un viaggio nella natura e per i borghi dove risuona la lingua d’oc, antico idioma letterario della Francia meridionale. È l’Occitania, terra incantata della lirica d’amore, dove ancora oggi «nella dolcezza della primavera i boschi rinverdiscono e gli uccelli cantano», come scriveva in una celebre poesia Guglielmo IX, duca d’Aquitania e conte di Tolosa nel Basso Medioevo.

 

ROCAMADOUR, TRA TERRA E CIELO

Immerso nel verde e arroccato sul massiccio di falesia calcarea che domina con un salto di 150 metri lo spettacolare canyon di Alzou: si presenta così il villaggio medievale di Rocamadour, centro di devozione situato nel bel mezzo del cammino di Santiago e tappa intermedia per i pellegrini diretti a Lourdes. La porta fortificata di du Figuier apre su Rue de la Couronnerie, dove si possono ammirare antiche case e tetti scavati nella roccia e fermarsi ad assaggiare le specialità del posto, come il piccolo formaggio Dop prodotto con latte di capra fresco. Attraverso i 216 gradini di una scala monumentale, invece, si accede al piazzale della città sacra con le sue otto chiese e cappelle. La più celebre è il santuario dedicato a Nostra Signora di Rocamadour, meta di pellegrinaggi fin dal XII secolo, dove si venera la statua in legno della Madonna Nera.

 

AL CENTRO DELLA TERRA

«Andremo davvero nelle profondità della terra. Questo è il momento esatto in cui inizia il nostro viaggio», scriveva nel 1864 Jules Verne nel romanzo Viaggio al centro della terra. E dal 31 marzo, dopo la pausa invernale, è possibile organizzare un’escursione in uno degli ambienti sotterranei più suggestivi al mondo, Gouffre de Padirac. Da Rocamadour l’ideale è spostarsi in bicicletta (circa 15 chilometri) per raggiungere il sito, dove si apre improvvisa nel terreno una cavità ampia 35 metri. Da qui si scende in basso per 103 metri, lungo gallerie che inseguono un corso d’acqua sotterraneo, il fiume Plane, percorribile in barca fino al Lac de la Pluie, un lago alimentato da gocce d’acqua che filtrano attraverso la roccia sovrastante. Il viaggio da lì prosegue a piedi, non prima di aver ammirato la Grande Pendeloque, colossale stalattite lunga 60 metri.

Occitania

Carcassone

NATURA, GOTICO E FALESIE

A poco meno di mezz’ora di strada da Gouffre de Padirac si arriva nella valle del fiume Dordogna, tutelato come riserva della biosfera dall’Unesco. Dalle cittadine di Sousceyrac-en-Quercy a est e Souillac a ovest, ci si può avventurare lungo i meandri del corso d’acqua in un paesaggio naturale intatto dove si alternano fitte cortine di giunchi, isolotti di sabbia, spiagge di sassi. Per gli amanti delle escursioni è possibile fare passeggiate a piedi o in bicicletta ma anche uscite in canoa. Passando per la fiorita Baladou si arriva a Martel, la città delle sette torri, nota al mondo per il suo patrimonio architettonico religioso e civile – case, torri, antichi palazzi – di stile romanico e gotico meridionale. Dal 1990 è di nuovo attiva la ferrovia turistica di Haut-Quercy: il treno a vapore di Truffadou, chiamato così perché un tempo trasportava il pregiato tartufo locale, consente di scoprire le meraviglie della valle della Dorgogna lungo un tragitto a strapiombo sulla falesia, la costa rocciosa a picco sul mare.

 

LE BASTIDE DELL’OCCITANIA

Più a sud si incontra Cordes-sur-Ciel, una delle più antiche bastide, le cittadine medievali dalla tipica pianta a scacchiera costruite in Francia a partire dalla prima metà del XIII secolo. Qui una rete di vicoli puntellati di case e botteghe artigiane si snoda lungo la collina fino alla piazza principale del borgo. Attorno a Cordes si può spaziare in un ideale viaggio attraverso l’Occitania medievale tra i borghi arroccati di Puycelsi, la bastide di Castelnau-de Montmiral, i castelli di Bruniquel, Caylus o ancora il centro di Mirepoix dalla suggestiva piazza porticata Les couverts.

Occitania

Il circo di Gavarnie

LA CITTÀ DI TOULOUSE-LAUTREC

A 25 chilometri da Cordes si raggiunge Albi, città che ha dato i natali a Henri de Toulouse-Lautrec, uno dei maggiori pittori post-impressionisti. Il museo a lui dedicato ospita una collezione di 214 dipinti e centinaia di litografie e disegni che raccontano il percorso del grande artista dell’Art Nouveau, inventore delle leggendarie locandine del Moulin Rouge. Poco distante, ci si imbatte in una fortezza con un torrione-campanile alto 78 metri che sovrasta la piazza e domina il ponte vecchio sul fiume Tarn: è la cattedrale di Sainte-Cécile.

 

CARCASSONNE SENZA TEMPO

Un’atmosfera medievale intatta nei secoli accoglie chi arriva a Carcassone, uno dei gioielli dell’Occitania a poca distanza dalla Spagna, nella pianura dell’Aude. Una serie di bastioni, quattro porte di accesso e due possenti cinte murarie costellate da 52 torri, insieme al maestoso Pont Vieux sul fiume Aude, incantano lo spettatore per l’imponenza e il perfetto stato di conservazione. Una volta varcata la Porte Narbonnaise ci si ritrova in una dimensione sospesa, un vero compendio dell’architettura medievale, ambientazione ideale per set cinematografici.

 

IL BALCONE DEI PIRENEI

Infine, a 2.877 metri di altitudine, svetta il Pic du Midi de Bigorre, sede del più antico osservatorio astronomico di alta montagna del mondo. Da qui si può ammirare il panorama sconfinato delle vette dei Pirenei, o imbattersi nell’isard, il camoscio tipico di questi luoghi, che gioca a nascondersi tra i sentieri del Mont Canigou, una delle vette più conosciute dell’intero massiccio. Una volta scesi a Gavarnie-Gèdre si raggiunge il circo naturale di origine glaciale con la Grande Cascade, che con i suoi 422 metri di salto è una delle più impressionanti d'Europa. Si può scegliere un’escursione a piedi oppure passeggiare a cavallo, a dorso d’asino o di pony, in un paesaggio incontaminato che racconta, nelle sue rigogliose asperità, la vita e la storia dei Pirenei, terra di confine.

 

 

COME ARRIVARE IN OCCITANIA 

 

Frecciarossa: Milano Centrale – Torino Porta Susa – Lione Part Dieu 

 

TGV In Qui:  Lione Part Dieu – Toulouse Metabiau e Lione Part Dieu - Carcassonne