In cover, Castello di Brescia © Archivio comune di Brescia - Febofilms
Che si abbassi il ponte levatoio: nel weekend del 16 e 17 settembre, e in quello del 23 e 24, tornano le Giornate italiane dei castelli. L’iniziativa prevede l’apertura straordinaria di oltre 30 dimore, che accolgono appassionati e curiosi, oltre a convegni, mostre e festival. Quest’anno sono a disposizione anche tanti itinerari per scoprire le architetture fortificate, che sono comunque visitabili senza guida tutto l’anno.
Sulla punta del promontorio di Grignano, a pochi chilometri da Trieste, affascina la vista il Castello di Miramare. Fu costruito tra il 1856 e il 1860 per volontà dell’arciduca Massimiliano d’Asburgo, che lo scelse come dimora privata per sé e la sua consorte. Il palazzo, progettato dall’ingegnere austriaco Carl Junker, ha uno stile eclettico tipico della moda architettonica dell’epoca: elementi tratti dal periodo gotico, medievale e rinascimentale si combinano in una sorprendente fusione. L’edificio, audacemente proteso sul mare, gode di una posizione panoramica incantevole: la ricchezza dei profumi e dei colori mediterranei valorizza l’abbagliante architettura, in una sintesi perfetta tra arte e natura.
Castello di Miramare di Trieste © rh2010/AdobeStock
Svetta sul monte Cidneo il castello di Brescia, che domina dall’alto la città. Sul primitivo insediamento difensivo romano sorse nel Medioevo una rocca comunale poi restaurata dalla casata dei Visconti, che aggiunsero il corpo con le mura coronate di merli e due torrioni circolari. Alla fine del XVI secolo, quando la città tornò sotto il dominio veneto, venne costruita a una quota più bassa una moderna cerchia bastionata, che trasformò la struttura viscontea in una vera e propria fortezza. Agli inizi del ‘900 il castello fu recuperato come area pubblica dal Comune e oggi ospita il Museo del Risorgimento e quello delle armi Luigi Marzoli.
Spostandosi in Piemonte, vicino Cuneo, su una montagnola rocciosa che si stacca dalle ultime falde del monte Antoroto sorge il Castello di Ormea. Il maniero, di grande valenza storico-architettonica, è posto su un versante terrazzato di grande spettacolarità ai piedi delle Alpi Liguri. Smantellato nel 1795 per mano dei francesi, dopo un lungo periodo di abbandono è stato oggetto di un progetto di messa in sicurezza e valorizzazione da parte del Comune. Il primo lotto di lavori si è concluso a dicembre 2022 con la predisposizione di un percorso sopraelevato in legno che ripercorre l’originario itinerario di accesso al forte e la realizzazione di un sistema di illuminazione che consente una suggestiva fruizione anche in notturna.
Il Castello Doria è invece un maniero inserito nel borgo di Dolceacqua, in provincia di Imperia, che insieme a Bordighera è uno dei più occidentali della Liguria. Nel 1270 venne acquistato insieme al feudo da Oberto Doria, fondatore della celebre dinastia doriesca che dominerà Genova. Fu ampliato nel XVI secolo dall’allora signore locale Stefano Doria, il quale aggiunse alla precedente struttura un bastione speronato nel settore orientale e le due torri quadrate identiche. Nel 1884 il pittore impressionista francese Claude Monet si fermò a Bordighera per circa tre mesi, affascinato dal forte e dalla luce abbagliante del Mediterraneo che cercò di riprodurre sulle sue tele Le Château de Dolceacqua e Vallée de Sasso, effet de soleil. Per le Giornate dei castelli vengono organizzate diverse visite al maniero, dove tramite un filmato è possibile rivivere l’esperienza di Monet raccontata nelle lettere da lui scritte durante il suo soggiorno nella zona.
Castello Doria di Dolceacqua (Imperia)
Chi si trova nella Capitale il 16 settembre non può perdersi la prima apertura di Forte Aurelia, uno dei 15 manieri storici di Roma, fresco di restauro. Dal 1958 è sede della Guardia di finanza, che da anni ha avviato imponenti lavori di ripristino del sito: è stato scavato il fossato originario, ricostituito il rivellino – la caratteristica struttura triangolare che precede l’ingresso – e ridata nuova vita alla rete di gallerie interne e alle storiche polveriere. Forte Aurelia è una delle costruzioni che costituivano il campo trincerato di Roma, realizzato all’indomani della breccia di Porta Pia per dotare la nuova capitale d’Italia di un adeguato sistema difensivo. Il manufatto militare fu il primo a essere realizzato nel 1877, con lo scopo di presidiare l’omonima via consolare, considerata la più probabile strada di penetrazione verso la città da parte di un esercito nemico. Dopo l’inaugurazione, sarà aperto al pubblico per visite e mostre temporanee.
In posizione dominante sul territorio lucano e, in particolare, sull’ultima chiusa del fiume Sinni prima che sfoci nel Mar Ionio, il Castello di Valsinni (Matera) fu edificato su una precedente fortificazione longobarda. Alla roccaforte è legata la figura di Isabella Morra, poetessa del XVI secolo che qui visse in condizione di isolamento e segregazione fino alla prematura scomparsa per mano dei fratelli, in seguito alla scoperta di una presunta relazione della nobildonna con Diego Sandoval de Castro, barone di Bollita (ora Nova Siri). A Valsinni, la scrittrice compose un’autobiografia in versi: un corpus di dieci sonetti e tre canzoni che rappresenta un tassello significativo della letteratura cinquecentesca, tanto più in una zona considerata ai margini culturali nel pieno Rinascimento. La tragica storia di Morra è rimasta a lungo nell’oblio, fino alla riscoperta condotta dal critico Benedetto Croce nel primo ‘900 e alle recenti riletture femministe, prevalentemente in ambito statunitense, dei suoi componimenti letterari.
Il tour si può concludere in Sicilia, in provincia di Catania, dove si trova il Castello di Serravalle. Ubicato nell’omonimo feudo in territorio di Mineo, appartiene dal 1513 alla famiglia Grimaldi e, tramandato di generazione in generazione, è oggi di proprietà di Orsola Sedati, figlia di Francesca Millo di Casalgiate e nipote di Gerarda Grimaldi. Perfettamente inserito nel paesaggio, è stato oggetto di un minuzioso restauro ed è ora accessibile al pubblico. Gli importanti lavori eseguiti consentono di leggerne la storia attraverso le mura di cinta, le scale esterne, il camminamento di ronda, le buche pontaie e le feritoie e la segreta, che hanno conservato la propria autenticità e identità originale. Per le giornate del 23 e 24 settembre, dalle 10 alle 16, sono in programma visite gratuite al sito da prenotare scrivendo alla mail eventi.castellodiserravalle@gmail.com. Inoltre, la Masseria Castello di Serravalle organizza un light lunch a pagamento per scoprire i prodotti agricoli dell’azienda.
Articolo tratto da La Freccia settembre 2023
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