In apertura, l'Orrido di Bellano, in provincia di Lecco © Gabriele Viganò

Camminare a fior d’acqua, così vicini da percepirne l’umidità sulla pelle. Con i cinguettii che a ritmo irregolare interrompono il silenzio, il fruscio del vento tra gli alberi o sulle onde e lo sguardo che affonda nel verde e nel blu. L’Italia centro-settentrionale offre moltissime esperienze suggestive da vivere con la famiglia, gli amici o in solitudine. Paesaggi naturali di cui l’acqua è indiscussa protagonista e in cui l’opera dell’uomo si è inserita con sapienza e discrezione, amalgamandosi con l’ambiente per permettere a quante più persone di viverne la bellezza.

Ascolta il podcast a cura di Nello Fantozzi

LAGHI E CANYON DELLA LOMBARDIA

Un esempio è l’Orrido di Bellano, in provincia di Lecco, una profonda gola naturale che si è formata 15 milioni di anni fa probabilmente con l’erosione causata dallo scorrere del torrente Pioverna. Sul piccolo canyon nei pressi del lago di Como è stato attrezzato un sistema di passerelle: percorrendole è possibile attraversare la gola e immergersi in un sorprendente ambiente naturale.

La pista ciclopedonale di Limone sul Garda (BS)

La pista ciclopedonale di Limone sul Garda (BS) Courtesy Consorzio turistico limonese

A ridosso delle acque del torrente, si può provare la sensazione di camminare all’interno di un’ampolla naturale in cui è rinchiuso un piccolo oceano, protetti dall’umida roccia e dalla solida passerella, ma soggiogati dal fascino della potenza dell’acqua e del suo frastuono. Incantati da questa meraviglia naturale come il pittore svizzero Johann Jakob Wetzel che la definì «un teatro di bellezza e spaventi».

 

Spostandosi leggermente più a sud, ma restando in Lombardia, è possibile percorrere un altro cammino sull’acqua: è la ciclabile di Limone sul Garda, una larga strada a picco sul lago. Lunga circa due chilometri, parte dal centro storico della cittadina in provincia di Brescia per collegarsi al Corno di Reamol, dove inizia il tratto più suggestivo.

 

Da qui in poi, infatti, il percorso si trova completamente sospeso sul lago, fino a raggiungere il confine tra Lombardia e Trentino-Alto Adige. Il tragitto offre un’ambientazione molto evocativa per una pedalata, ma non richiede uno spirito avventuroso: è privo di salite o discese ripide e di gradini. Un percorso semplice da poter affrontare anche con i bambini.

La passerella di Porto Caleri, sulla laguna veneta

La passerella di Porto Caleri, sulla laguna veneta © Davide Bellan/Adobestock

SCOPRIRE LA LAGUNA VENETA

Ancora in cerca di passeggiate sul pelo dell’acqua, viaggiando verso est, in direzione Veneto, è d’obbligo una tappa a Cavallino Treporti, in provincia di Venezia. Il piccolo comune affaccia sulla laguna ed è dotato di una pista ciclopedonale dalla lunghezza complessiva di sette chilometri, di cui cinque a sbalzo sull’acqua. La pista è percorribile anche nelle ore notturne grazie ai punti luce, ed è dotata di aree di sosta che permettono di fermarsi a riprendere fiato o semplicemente ad ammirare il panorama. Per concedersi una lenta passeggiata in bicicletta o per sfrecciare tra le acque che precedono l’Adriatico.

 

Se dopo la corsa su due ruote si ha voglia di una passeggiata romantica, non serve andare lontano. Poco distante, a sud della laguna di Venezia, si trova Porto Caleri, un lembo di terra che affaccia sul litorale di Rosolina Mare, in provincia di Rovigo. In questa zona, che fa parte del Parco naturale regionale veneto del delta del Po, è stata costruita una passerella in legno che, inserita nel giardino botanico litoraneo, consente di immergersi nella flora e nella fauna lagunare.

 

Anatre, aironi, testuggini e falchi di palude accompagnano per quasi tre chilometri chi decide di percorrerla, attraversando ambienti diversi: dalla pineta alla zona salmastra, dalle dune interne al litorale. Per osservare da un punto di vista privilegiato la complessità degli ecosistemi mediterranei.

Un trabocco sulla costa chietina, in Abruzzo

Un trabocco sulla costa chietina, in Abruzzo © Luigi Nespeca/AdobeStock

SULLE ACQUE ADRIATICHE

Procedendo verso sud, lungo le coste abruzzesi, si trova Pescara, la città più popolosa della regione in cui, più di dieci anni fa, è stato costruito un percorso ciclopedonale chiamato Ponte del mare. Si tratta di un’opera architettonica imponente che si affaccia sulla costa e, curvando su se stessa, regala la sensazione di spiccare il volo sul mare per poi planare lentamente, proprio come un gabbiano sorvola il territorio.

 

È il ponte ciclopedonale più lungo del Paese e si è affermato negli anni come simbolo della città. Collega la riviera settentrionale e quella meridionale del fiume Pescara e si inserisce in una visione ancora più ampia: è infatti parte del progetto chiamato Corridoio verde adriatico, che mira a creare un’unica strada green da percorrere in bicicletta, da Santa Maria di Leuca (LE), nel Salento, a Ravenna, in Romagna.

 

E, trovandosi in Abruzzo, non si può evitare di fare un giro nella zona meridionale della regione, per ammirare i trabocchi. Antiche costruzioni a palafitta utilizzate dai pescatori locali, sono oggi riservate quasi esclusivamente alla ristorazione. Continuano a rappresentare, però, delle meravigliose passerelle che culminano in affacci panoramici e consentono di immergersi completamente nell’atmosfera del mare Adriatico, per un pomeriggio all’insegna del relax.

Articolo tratto da La Freccia