Due città per un’unica Capitale. Si sono scelte e riconosciute sorelle, dopo aver sofferto insieme durante la prima fase della pandemia, e nel 2023 Bergamo e Brescia hanno ricevuto entrambe la nomina a Capitale italiana della cultura. È stato Emilio Del Bono, sindaco della città Leonessa d'Italia, nell’anomala estate del 2020, quando il Covid-19 si propagava senza sosta causando molte vittime, a proporre un gemellaggio al primo cittadino di Bergamo, Giorgio Gori. Alla risposta positiva di quest’ultimo è seguito il ritiro delle altre città che aspiravano a candidarsi. Ma la scelta obbligata non ha significato meno impegno e senso di responsabilità, bensì ha dato vita a un programma generoso e sfaccettato. Ecco, quindi, due città alleate che vogliono stupire e combattere alcuni luoghi comuni. Tante sono, infatti, le offerte culturali, artistiche e sociali proposte da queste due mete turistiche non certo tradizionali, capaci di sorprendere e stupire raccontandosi come luoghi di bellezza e non solo di produttività e industria. Il loro invito congiunto, che è anche il claim del grande evento 2023, è proprio: Esci dalla bolla! Scopri la città che non ti aspetti.
Bergamo e Brescia hanno presentato il programma delle loro iniziative con un progetto che si snoda in quattro differenti aree tematiche.
La città natura vede il Gruppo FS nella veste di Partner di Area e invita a riflettere sul legame fra zone antropizzate e naturali. In quest’ambito le due Capitali della Cultura hanno adottato da anni progetti e iniziative volte a rendere le città più sostenibili dal punto vista ambientale. Tra questi, ad esempio, l’estensione e la valorizzazione del verde urbano, considerato centrale per la pianificazione paesaggistica, attraverso il coinvolgimento dei cittadini.
La città dei tesori nascosti evidenzia la scoperta e il rapporto con il patrimonio culturale, materiale e immateriale, in particolare con alcuni spazi urbani delle due città, come le piazze, i palazzi e i giardini di Bergamo Alta e il complesso museale e conventuale di Santa Giulia nella Brescia romana.
La città che inventa sottolinea l’importanza della cultura per la produttività di un territorio che mira a essere sempre più innovativo, attraverso le attività di imprese, università, istituzioni artistiche e culturali.
La cultura come cura, infine, prende spunto dall’esperienza della pandemia che ha messo a nudo alcune fragilità di sistema del nostro tempo, ma può essere un volano per incentivare l’aggregazione sociale, proprio attraverso le arti e la cultura, strumenti per il raggiungimento del benessere individuale e collettivo, dell’inclusione e dell’accoglienza.
Messo da parte il campanilismo, le due città hanno dunque rafforzato la loro simbiosi, forti di due siti inseriti nel Patrimonio Unesco, due pinacoteche tra le più importanti in Italia, gallerie contemporanee, teatri di prestigio internazionale, chiese e palazzi storici. Senza trascurare le bellezze naturalistiche e la tradizione enogastronomica. Un gioco di squadra vero, spinto anche da un’intesa femminile d’eccezione tra due assessore alla cultura: Nadia Ghisalberti, a Bergamo, e Laura Castelletti a Brescia, che riveste anche il ruolo di vicesindaca.
La festa di Capitale della cultura parte il 20 gennaio 2023 con un’inaugurazione spettacolare di tre giorni: le istituzioni aprono la cerimonia ufficiale del venerdì e le iniziative pubbliche proseguono tra il sabato e la domenica. E poi, per tutto l’anno, si susseguono gli eventi per scoprire le città sorelle, che vantano due siti nella lista Unesco. A Bergamo sono le mura, opere di difesa veneziane costruite tra il XVI e il XVII secolo, un tracciato di oltre sei chilometri e ancora oggi quasi intatto, con 14 baluardi, quattro porte, vari passaggi e cunicoli. Anche se il simbolo del comune è per molti la funicolare, che da più di 120 anni congiunge il centro con la Città alta. A Brescia, invece, il gioiello Patrimonio dell’umanità è Brixia - Parco archeologico di Brescia romana, insieme allo straordinario Museo di Santa Giulia, ex complesso monastico oggi sede di una ricca collezione d'arte e di mostre temporanee internazionali, oltre che al centro di un app game per bambini che consente di viaggiare nel tempo con Geronimo Stilton.
Nella città Leonessa d’Italia, il 29 gennaio riapre dopo un lungo periodo di chiusura il Museo del Risorgimento, in una veste rivolta ai giovani e all’attualità, caratterizzata da un approccio multimediale che racconta gli avvenimenti storici in modo dinamico, con documenti, fotografie, stampe e disegni in versione digitale. La Pinacoteca Tosio Martinengo sfoggia invece un nuovo allestimento delle sale dedicate al ‘700, il secolo dei Lumi. Mentre Palazzo Martinengo, dal 21 gennaio all’11 giugno, accoglie l’esposizione Lotto, Romanino, Moretto, Ceruti. I campioni della pittura a Brescia e Bergamo. Un derby artistico tra i grandi maestri attivi nelle due città tra Rinascimento e Barocco, come il pittore veneziano Lorenzo Lotto, che visse per oltre 12 anni nella Città dei Mille. Sempre a Brescia, dal 14 febbraio al 28 maggio, il Museo di Santa Giulia prosegue il filone con la mostra Giacomo Ceruti, pittore europeo del ‘700, che sottolinea il suo respiro internazionale. Risponde Bergamo con la monografica Cecco del Caravaggio. L’allievo modello, aperta dal 26 gennaio al 4 giugno all’Accademia Carrara. Un’occasione per conoscere il più misterioso tra i seguaci diretti di Michelangelo Merisi.
Guarda al benessere sociale e al senso di comunità, soprattutto in fase post pandemica, l’edizione speciale del Mantello di Arlecchino, progetto ideato dal Teatro tascabile di Bergamo che – proprio come la maschera multicolore in cui sono mischiati e ricuciti brandelli di stoffa – prevede spettacoli di strada e partecipati che uniscono persone con esperienze e vissuti diversi collegando le due città dal centro alle periferie.
A febbraio si punta sulle luminarie: nel centro storico di Brescia, dal 10 al 19, è prevista una gioiosa Festa delle luci, mentre Bergamo illumina la Città alta dal 17 al 26, con fonti rinnovabili a beneficio del risparmio e dell’ambiente. Mentre il 24 e 25 febbraio la Grande notte del jazz, avvolge le due capitali della cultura in un gemellaggio musicale. Prima di uscire dai centri urbani è bene ritagliarsi del tempo anche per qualche assaggio enogastronomico. In entrambe le città sono da gustare i casoncelli, ravioli ripieni di carne o verdura, serviti con burro fuso e salvia, che la tradizione fa risalire addirittura al XV secolo. Bergamo, inoltre, tenta il viaggiatore con nove formaggi Dop, il maggior numero in Europa, primato che nel 2019 le ha fatto ottenere il titolo di Città creativa Unesco per l’enogastronomia.
Anche il territorio circostante è pronto ad accogliere molti viaggiatori. A primavera, vengono inaugurate la Via delle sorelle, un cammino a piedi, e una nuova ciclovia tra Bergamo e Brescia, che attraversa 800 beni di interesse storico e culturale e tre parchi regionali. Infine, largo a eventi speciali per tutto il 2023. In particolare a giugno: a Brescia, il 9 e 10, è in programma la Festa dell’opera del Teatro Grande e dal 13 al 17 c'è la Mille Miglia. Il 3 dello stesso mese, a Bergamo, va in scena la Donizetti night che prosegue in autunno con il Donizetti opera festival. C’è tutto l’anno davanti.
Articolo tratto da La Freccia di dicembre 2022
Un’opera di alta ingegneria a Minturno Scauri
13 settembre 2024