L’olio è uno degli alimenti che maggiormente di altri sono testimoni del proprio territorio. Per una serie di caratteristiche, l’età delle piante, la conformazione del terreno, la tradizione della raccolta delle olive, da sempre momento celebrativo dell’agricoltura e della sua fatica. Battere i rami, anche con il moderno utilizzo delle macchine, appare quasi come una richiesta alla natura di dare i propri frutti, di concederli affinché vengano lavorati. Per questo la produzione dell’olio è rappresentazione della tradizione, sempre con una proporzione inversa tra impegno e risultato, molto del primo e poco del secondo. Ma allo stesso tempo il frutto è straordinario, la qualità di un olio buono è sinonimo di bontà. 

Quello di cui parliamo oggi è un olio molto buono, che nasce in un territorio di grande carattere agricolo. Siamo in Calabria , nella piana di Gioia Tauro , dove si trova il Borgo di Cannavà dalle origini settecentesche che ha rappresentato e rappresenta il cuore delle attività agricole dell’azienda dei Principi Acton di Leporano. Famiglia di origini inglesi, il cui antenato John Acton ebbe, dal Re Ferdinando di Borbone, il compito di riorganizzare la sua grande flotta e l’incarico di Ministro.

Ed è anche la storia di Pietro Taccone Acton, figlio della principessa Maria Eleonora, che da avvocato d’affari di successo nel campo finanziario, ha sentito il richiamo della sua terra e, lasciata Milano, di occupa anche lui, dell’azienda di famiglia. Dalla fine del Settecento l’architettura industriale, di una società agricola in evoluzione, si esprime in Calabria attraverso numerosi insediamenti che testimoniano il rapido passaggio da un sistema di produttività arcaico a generalizzati processi di ammodernamento.

In quest’ottica nasce a Cannavà, nel territorio della Piana di Gioia Tauro, l’insediamento agricolo dei Principi Serra di Gerace, eredi di un consistente patrimonio feudale. Oggi il Borgo di Cannavà, trasmesso in eredità per linea femminile ai Principi di Leporano, conserva il suo patrimonio artistico rurale e la sua storia antica, quella di una famiglia importante inglese che si stabilisce nel ‘700 nell’allora Regno delle due Sicilie e successivamente in Calabria.

Sir John Acton è il capostipite del ramo italiano di questa nobile famiglia inglese trasferitosi a Napoli per riorganizzare la flotta borbonica. Fu Ministro del Regno delle due Sicilie e stretto consigliere del Re Ferdinando IV. La famiglia continuò la sua tradizione marinaresca e anche sotto lo stato unitario, ai primi del novecento, un Ferdinando Acton principe di Leporano, fu Ministro della Marina Italiana. Il comandante Francesco Acton, un suo nipote, fu decorato con due medaglie d’argento nella seconda guerra mondiale, per azioni valorose a bordo del suo sommergibile. L’azienda agricola della famiglia Acton oggi conta 300 ettari e ha sviluppato nuove tecniche agricole, compiuto ricerche e realizzato coltivazioni che valorizzano il territorio con il loro livello qualitativo. 

Nella coltivazione delle olive sono state introdotte nuove tecnologie che hanno permesso di eseguire, anche su alberi di imponenti dimensioni, attraverso l’ausilio di grosse macchine scuotitrici, una raccolta totalmente meccanica, ottenendo oli extra vergini di notevole qualità. L’azienda ha inoltre effettuato trasformazioni varietali con cultivar di olivo autoctone e non, ottenendo una serie di oli di differenti tipologie, estratti in purezza e distinti per singola varietà. Oggi l’azienda sta incrementando una olivicoltura innovativa, con piante autoctone di dimensioni più contenute, facilmente meccanizzabili. Grande attenzione è dedicata alla sopravvivenza delle straordinarie piante centenarie esistenti, quale simbolo della bellezza e della unicità della olivicoltura di un tempo.