I vini buoni hanno molti pregi, uno di questi è quello di essere suggeriti e consigliati. Un passaparola che vuole essere un omaggio a chi li produce e a chi suggeriamo di berli. Così è avvenuto quando Gianni Frijia proprietario della celebre Buca San Giovanni, dove regna la tradizione della cucina fiorentina (parlo di lui su La Freccia di ottobre 2019), mi ha parlato la prima volta delle Cantine Guidi. “Una famiglia eccezionale che produce ottimi vini”. È bastata questa frase per approfondire e scoprire che il suggerimento, di alto livello, corrispondeva a verità. Il bello di Cantine Guidi è di avere i 50 ettari vitati distribuiti nelle zone vinicole più eleganti della Toscana. San Gimignano con la sua Vernaccia, il Chianti Classico con le sue riserve, Montalcino culla del Brunello.
La Toscana delle grandi denominazioni è questa, con territori vinicoli famosi nel mondo. Luoghi di grande fascino ambientale, siamo tra Siena e Firenze, tra Poggibonsi e Montalcino, colline e declivi che hanno affascinato i viaggiatori sin dal medioevo. Dimore e luoghi pieni di storia, dove la famiglia Guidi ha saputo mettere in gioco, sin dal 1929 la passione l’esperienza necessarie per produrre grandi vini. “Oggi siamo giunti alla quarta generazione con me e mio fratello Nicola - ci racconta Giacomo Guidi - e l’orgoglio di essere un’azienda familiare è una delle nostre motivazioni a fare sempre meglio e proseguire quanto iniziato dal nostro bisnonno Carlo”. Territori e vitigni differenti, ma una linea stilistica che pone i vini di Cantine Guidi nel novero di quelli che nascono da una continua ricerca del meglio sia in campagna che in cantina. Studi e ricerche enologiche che hanno sedimentato conoscenze tramandate di padre in figlio.
Da qui ecco la freschezza, la pulizia olfattiva, il carattere di vini capaci di esprimere appieno il territorio. Oggi l'azienda si divide tra la sede storica e amministrativa di Poggibonsi e le due unità produttive “Tenuta il Castagnolo” a San Gimignano e “Tenuta lo Spadaio” a Barberino Val d’Elsa. Sui 50 ettari vitati, prevalentemente di uve autoctone come il Sangiovese e la Vernaccia di San Gimignano ma anche internazionali come il Merlot e lo Chardonnay. Una declinazione interessante quella dei vini di Cantine Guidi, che conta anche il Chianti dei Colli Senesi e una piacevolissima bollicina 90% Vernaccia e 10% Chardonnay creata per celebrare i 90 anni dell’azienda. Abbiamo chiesto ad Avio Guidi e ai figli Giacomo e Nicola quale sia il loro preferito tra i vini che producono, ed ecco i loro suggerimenti. Per Avio è il Chianti Classico docg: “I profumi e le sue note caratteristiche mi ricordano la mia infanzia, quando mio padre Odoardo, mi portava con sè nelle fattorie e nelle campagne toscane”. Primaluce Chardonnay è il suggerimento dio Nicola: “Il nostro Primaluce mi ricorda di momenti felici e poi vedo negli occhi delle persone la gioia di berlo e questa è per me una grande soddisfazione”. “Il Ruggente Sangiovese è il mio vino preferito. Lo abbiamo creato e voluto. Una scommessa che ho fatto con le mie mani e con la voglia di sperimentare. Mi ha dato grandi soddisfazioni che voglio trasmettere a tutti”. Afferma Giacomo Guidi dal quale ci siamo fatti raccontare la Toscana e i vini di famiglia.
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