Siamo in provincia di Varese, dove, tra il verde dei boschi, le colline stanno per diventare montagne e dove nasce una storia di passione per il Gin, grazie ad una parcella di avvocato pagata con un alambicco. Qui si incontrano l’ingegner Gigi Marrazzi e l’avvocato Attilio Cillario, accomunati dalla passione per i profumi e i sapori delle botaniche di un distillato tra i più famosi al mondo: il Gin, appunto.
I due soci sono convinti che un prodotto di qualità nasca solo dalla perfetta unione tra materie prime eccellenti e cura della preparazione, della lavorazione e del processo di distillazione. Su questi principi hanno creato Cillario&Marazzi Spirits Co., la loro distilleria “sartoriale”. Individuano fornitori e collaboratori di eccellenza in linea con i loro obiettivi di qualità, dal produttore di alcol di grano tenero italiano biologico e kosher, alla fornitrice delle migliori spezie e botaniche, ai coltivatori di agrumi biologici, alla vetreria, al grafico, al tipografo, alle persone che lavorano in distilleria.
I distillati che producono sono “su misura” ovvero creati secondo il gusto e le necessità di ogni singolo cliente, inclusa, ovviamente, l’etichetta personalizzata. “Il criterio del su misura è quello che ci caratterizza e ci differenzia, come azienda e come proposta - spiegano i fondatori - dal contatto col cliente, alla progettazione , alla valutazione di ogni singola esigenza e realtà perché si creino le basi di un lavoro condiviso e di lunga durata, vogliamo che il fattore umano sia l’elemento determinante. Nei terreni intorno alla distilleria coltiviamo biodinamicamente alcune delle botaniche che utilizziamo per le nostre creazioni, sia per i Gin che per il nostro Bitter Vermouth, oltre a circa 600 piante di ribes nero per la produzione del liquore di Cassis”.
Il Gin è l’unico distillato a poter essere davvero o realizzato in infinite sfumature di sapore ed equilibrio di aromatizzazioni. Dalle versioni più secche a quelle più morbide, dalle combinazioni essenziali a quelle maggiormente complesse. “Noi - spiegano Cillario e Marrazzi - variando botaniche, spezie e grado alcolico, possiamo modulare ognuna delle sue caratteristiche: partiamo dall’assaggio di alcune nostre ricette per capire su quale tipo di Gin lavorare, personalizzandolo poi con le aggiunte, esclusioni, intensificazioni di gusti e profumi richieste dal cliente”.
Il ginepro è l’elemento fondamentale del gin e a questo le spezie e le botaniche che si possono aggiungere sono quasi infinite. Da un’erba locale ad un frutto tipico, un agrume secco, dal thè al riso, fino alle alghe. Il mix perfetto è poi frutto della capacità di equilibrare i sapori e i sentori. E le ricette del “gin sartoriale” vengono tenute segrete.
Dal punto di vista tecnico vengono utilizzati alambicchi discontinui in rame da 100 litri, che producono 50 litri di Gin per ogni distillata della durata di circa 12 ore. Il sistema è quello London dry, vapor infused. “Non maceriamo spezie e botaniche nell’alcol, come fanno quasi tutti, ma le mettiamo in cima all’alambicco - sottolinea Marrazzi - Il vapore di alcol, che passa a bassa temperatura, estrae lentamente tutti gli oli aromatici donando ad ogni nostro Gin un gusto molto più persistente degli altri.
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