Studi di finanza che lo portano a New York a lavorare nel settore Private Equity, una brillante carriera avviata. Poi, però, scatta qualcosa, favorito dalla sorella Lara, che dopo gli studi in enologia entra nell’azienda vinicola di famiglia. Così, anche Mattia Scarbolo lascia gli uffici nella City della Grande Mela e torna a casa, a Lauzacco, microcosmo enologico a una manciata di chilometri da Udine, nelle Grave, la pianura friulana.
«Ogni volta che torno a casa, in Friuli, ciò che più mi affascina è la vista delle Alpi che guardano la nostra pianura, bellissima».
In azienda ha portato la visione dello sviluppo del business, dell’evoluzione aziendale. Sua la responsabilità della parte commerciale, del marketing e della comunicazione, girando il mondo e portando il Friuli dagli Stati Uniti al Giappone.
Una famiglia che ha creduto nelle proprie capacità, a partire dal padre Valter, il primo a essere conquistato dall’idea di fare vino. È stata sua l’intuizione di mantenere la produzione nelle Grave e non spostarsi nel Collio, perché la grande qualità dei bianchi nasce anche in pianura. I vigneti degli Scarbolo circondano Lauzacco, piccolo paese collocato sulla riva destra del torrente Torre, a ridosso delle Prealpi Giulie, all’estremità orientale della Pianura Friulana.
Passione per la terra, attenzione per la vita e le condizioni della natura, rispetto per l’ambiente. Queste le linee guida che gli Scarbolo adottano in campagna nella conduzione dei vigneti, esprimendo quella che definiscono Viticoltura logica.
Nella lavorazione dei vitigni lo spirito d’innovazione è ben chiaro ed evolve nella realizzazione di vini molto identitari come Il Ramato, un Pinot Grigio che potrebbe sembrare un Orange Wine, un rosato, ma è invece l’interpretazione cercata e voluta dagli Scarbolo. Oppure XL, anch’esso espressione del Pinot Grigio, lavorato come si faceva un tempo per ritrovare nella contemporaneità le radici del passato.
«My Time è il nome del nostro uvaggio – dice Mattia Scarbolo – che nasce nelle migliori annate da una selezione di uve dei nostri vigneti. Il nome invita a prendersi il proprio tempo. Perché bere il vino non è una necessità, ma un piacere».
«Andare controcorrente è nel nostro DNA. Non per un vuoto desiderio di provocare fine a se stesso, bensì perché crediamo nel dare vita alla forza delle proprie idee indipendentemente dai trend di mercato», dicono gli Scarbolo.
Vini di particolare identità, raffinati e di grande equilibrio nel calice. Il carattere molto forte del Friuli è stato domato dagli Scarbolo, che declinano con moderna concezione una grande tradizione enologica.
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