Foto cover ©Armando Rotoletti

«Somigliamo un po’ al nostro vulcano, sempre attivi come lei che ci ha insegnato a gestire le emozioni. L’Etna è donna come me». Sofia Ponzini non ama il termine “donna del vino”, perché il talento e la capacità sono più importanti del genere. Sicuramente però rappresenta molto bene il carattere di donna del Sud. Orgogliosa, determinata, curiosa, elegante. Le attenzioni verso i suoi vigneti sono le stesse di una mamma verso un figlio. Passione femminile e talento enologico, ecco le leve che hanno portato in una decina d’anni, i vini di Tenute Bosco ad affascinare gli appassionati e meritare molteplici importanti premi.

Ascolta l'intervista a Sofia Ponzini

Siamo sul versante nord dell’Etna, tra le contrade di Piano dei Daini, Passopisciaro, Santo Spirito e Solicchiata, a 700 metri sul livello del mare. Qui l’obiettivo di Sofia Ponzini è quello di trarre dai vigneti quel carattere unico, fatto di eleganza, energia e forza, espresso dal vulcano. «Altitudine, esposizione e una sacca climatica straordinaria. Aggiungiamo la biodiversità del terreno vulcanico, che può mutare all’interno della stessa vigna, a causa delle stratificazioni eruttive». 

I vigneti di Tenute Bosco alle pendici dell'Etna

Vitigni autoctoni, uve tipiche coltivate in biologico

 

  • Piano dei Daini Etna Bianco

Nome evocativo per questo Carricante in blend con Catarratto, Inzolia e Grecanico. «Un vino di montagna fresco e salino», lo descrive Sofia. Aggiungiamo una pienezza di sentori di macchia mediterranea e una nota speziata. Al palato giunge ben declinato negli equilibri tra acidità e sapidità, un sorso intrigante e di piacevolissimo carattere. Identità piena che resta nel lungo finale.

 

  • Piano dei Daini Etna Rosato

Cento per cento Nerello Mascalese, da una vigna piuttosto vecchia, per questo vino di particolare valore, per il perfetto equilibrio che rappresenta tra colore, olfatto e gusto. Raffinato ed elegante al naso, offre una floralità leggera che si sposa con il percepito, netto, sapido e marino, quasi iodato. Al palato arriva secco, per nulla piacione, mantiene invece la schiena dritta e si distingue con un’ottima lunghezza minerale.

Vigneti in ottime posizioni, quelli di Tenute Bosco, cura dei dettagli nella lavorazione in campagna, agricoltura biologica fino alla selezione manuale dei grappoli. Segue la lavorazione in cantina, che unisce ai metodi più efficaci come gli spostamenti del mosto esclusivamente per gravità, tecnologia e tradizione classica. Un lavoro che interpreta con cura contemporanea la grande forza della tradizione enologica etnea. 

Vino Piano dei Daini Etna rosato di Tenute Bosco

  • Piano dei Daini Etna Rosso

Dalla contrada Piano dei Daini Nerello Mascalese, con un dieci per cento di Nerello Cappuccio. Un passaggio nel legno di botti grandi del ‘700 di origini francesi. «Un rosso roccioso, classico, con note laviche che donano spiccata mineralità», cosi lo descrive Sofia Ponzini. Aggiungiamo il bel richiamo fruttato di delicati frutti del bosco e la freschezza di un vino pronto ad accompagnare mille avventure gastronomiche.

 

  • Etna Rosso Doc Vigna Vico

Si dice che la Vigna Vico sia la più antica di tutto il territorio alle pendici dell’Etna. In ogni caso è testimoniata sin dal 1865 la presenza di viti mai sommerse dalla lava, le quali conservano uno straordinario patrimonio genetico. Botti di rovere per il riposo di questo rosso di grande struttura e forza gentile. Destinato a reggere con classe l’incedere del tempo, presenta un naso di frutta rossa, declinazione di fiori dal pieno sentore e note erbacee e di liquirizia. Un sorso di grande energia, pieno e concreto, bilanciato in freschezza e sapidità. Conserva nel lungo finale, interessanti rimandi minerali.

 

L’Etna enologico è un territorio di rara bellezza, fatto di paesaggi struggenti ed insoliti, dove il vulcano è padrone di tutto e le donne e gli uomini ne diventano testimoni.