«Un territorio vinicolo particolare, caratterizzato da un clima di tipo continentale, con forti escursioni giornaliere e stagionali, una piovosità tra le più basse del Piemonte ed un favorevole influsso di aria marina che determina un’acidità naturale e aromi particolari. Le vigne sono situate a “mezza costa” a 400 mt. d’altezza, in una conca protetta dai venti freddi del Nord e godono di un microclima ideale». Così Francesco Bellocchio, nipote di Fausto Coppi descrive il terroir delle Vigne Marina Coppi, a Castellania (Al), dove crescono le sue uve: Nebbiolo, Barbera, Favorita, Croatina. In particolare il Timorasso, un vitigno autoctono che non aveva avuto nel recente passato l’adeguata attenzione. Coltivato fin dai tempi remoti è capace, se ben lavorato come fa Bellocchio, di diventare uno di quei vitigni davvero rappresentativi dei valori di una terra e, a volte anche delle persone che la coltivano. Il pluripremiato “FaustoTimorasso ha un carattere intenso, profumi avvolgenti e lunga persistenza, un bianco capace di reggere con grande classe l’incedere del tempo. 

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Una produzione quella di Francesco Bellocchio che potremmo definire artigianale, un numero di bottiglie, intorno alle 25.000, che consente di avere cura estrema sia in campagna che in cantina per capire le migliori modalità di coltivazione e vinificazione e applicarle. Un territorio che sente i profumi e le brezze del mare, ma tiene i piedi saldamente in Piemonte, uno di quei fazzoletti di terra che costituiscono le piccole grandi gemme della produzione vinicola italiana. 

Il ricordo di nonno Fausto, è presente con bellissime foto alle pareti, e con il rispetto e l’affetto della famiglia che viene trasferito nelle etichette dei vini che sono spesso dedicati alle persone. Come il “Fausto” appunto, o il “Marine” dedicato alla nonna e alla nipote che portano lo stesso nome, una Favorita da uve tardive, di grande espressività. O il “Lindin” dedicato a Linda, la seconda piccola della famiglia. Elegante espressione di uve Nebbiolo (varietà Michet), coltivate a Castellania, su terreno Tortoniano, marne di Sant’Agata.

Una bella famiglia, una bella cantina e un nonno che ha incantato gli italiani con le sue imprese segnate da celebri frasi dei giornalisti sportivi. «Un uomo solo è al comando della corsa, la sua maglia è bianco-celeste, il suo nome è Fausto Coppi» così Mario Ferretti e altrettanto significativo il passaggio della radiocronaca di una magnifica Milano-Sanremo, datata 1946, dove Coppi diede 14 minuti di distacco ai suoi inseguitori, tanto che Nicolò Carosio raccontò agli ascoltatori «Primo Fausto Coppi. Ora in attesa degli altri concorrenti, trasmettiamo musica da ballo».