Il borgo di Lamole è una terra magica, ricca di storie di uomini, di passioni, di lavoro e la tenuta Lamole di Lamole si posiziona nel cuore della più antica e famosa denominazione italiana, il Chianti Classico. Siamo a Greve in Chianti e dalla collina che scende verso valle si apre una parte del vigneto Campolungo, dove i giaggioli fioriti, accompagnano la declinazione dei filari. 

«Quell’erba l’ha tagliata una persona a mano, il rispetto del territorio è un dovere fatto con passione, ci crediamo molto. Certo costa di più ma il gruppo familiare che sceglie di fare così crede nella considerazione della terra, del vino e dell’enologia italiana».
A parlare così è Andrea Daldin, enologo di Lamole di Lamole, preciso nei dettagli e determinato nella cura della vite. 

Bottiglie di Chianti di Lamole di Lamole su un tavolo di legno

Anche la tecnologia è parte dei metodi di lavoro in questi preziosi vigneti. il controllo della salute delle piante, avviene con l’ausilio dei droni, in grado di individuare un fungo su di una singola foglia per trattare il filare.

Il biologico qui è una linea guida, dove per biologico si intende la concreta riduzione nel vigneto di sostanze come i metalli pesanti, si utilizzano invece prodotti naturali chiamati induttori di resistenza come alghe e proppoli, che consentono alla foglia di inspessire la cuticola e proteggersi. Fino ad arrivare all’utilizzo di olii essenziali ricavati dalle bucce delle arance, che diminuiscono lo stress della pianta, ne aumentano le difese e la produzione di sostanze di riserva.

«Gli elementi che formano il terroir sono un triplice binomio: la natura rappresentata dal suolo, la fortuna da cui dipende il clima e l’esperienza portata dall’uomo» chiosa Daldin.

Vigneti della tenuta Lamole di Lamole

Per Stefano Marzotto, proprietario con la famiglia della tenuta di Lamole di Lamole, parte del gruppo vinicolo Santa Margherita, camminare tra questi vigneti è sempre un’emozione. La possibilità di toccare con mano quanto sia complesso e allo stesso tempo affascinante lavorare la terra per consentire al tempo di produrre vini di grande qualità. Ci siamo fermati con lui proprio nel vigneto per parlarne più approfonditamente. 

La cantina Lamole di Lamole è aperta per visite e degustazioni. Da segnalare negli immediati dintorni due indirizzi gourmet. Il Ristoro di Lamole con terrazza che guarda il vigneto di Campolungo per una ghiotta immersione nella tradizionale cucina toscana. Per un’esperienza di cucina italiana contemporanea con matrice territoriale, a pochi chilometri si trova Vitique. Lo chef Antonio Guerra propone un menu in continua evoluzione, le ricette che qui prendono vita sono un condensato di esperienze, di ricordi, di ricerca e contaminazioni.