Quando era ragazzo e i suoi coetanei chiedevano ai genitori di comprare loro la prima automobile, lui chiese come regalo per la maggiore età, un cane da tartufi. Luigi Dattilo ha cominciato così a diventare il re del tartufo dell’Appennino bolognese, con grande passione e una forte determinazione. Un mattino lui e il suo cane Pointer cominciamo a cercare tartufi e ne trovano in quantità.

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"Tornai a casa con il primo tartufo e mio padre lo offrì in dono ad un amico con cui stava cenando. Un po’ di delusione, certo, ma avevo capito che il mio sogno poteva diventare realtà. Così ne trovai un secondo, un terzo e poi avanti fiutando il business. Successivamente comincia a selezionare tartufai di fiducia dai quali comprare le diverse tipologie di tartufo per rivenderli", racconta Luigi Dattilo, fondatore, trentaquattro anni fa di “Appennino Food Group” a Borgonuovo di Sasso Marconi.

Tartufi

Nel 2019 l’azienda ha fatturato 11,5 milioni di euro, lavorando 32 tonnellate di tartufo, con 50 dipendenti in Italia e uffici a New York e Singapore, l’unica società per azioni nel mondo del tartufo "È allo studio la quotazione in borsa pmi nel breve periodo" aggiunge Dattilo.  Alla tradizione della ricerca di questo prezioso e gustoso fungo ipogeo, della famiglia delle tuberacee, l’azienda aggiunge moderne tecnologie per il controllo della qualità e per la distribuzione in tutto il mondo.

Appennino

In particolare, ad esempio, gli chef di ristoranti stellati ai quattro angoli del globo, possono accedere, attraverso una applicazione, alle celle frigorifere per scegliere il tartufo (non di un certo tipo, ma espressamente quello indicato) che verrà immediatamente spedito al destinatario.

In collaborazione con Italproget, società umbra tra le aziende leader nella produzione di vetrine refrigerate e arredi personalizzati, ha ideato una teca, che agisce al pari di un frigorifero capace di ricreare perfettamente il microhabitat del bosco. Appennino Food Group, ha recentemente presentato un ulteriore nuovo progetto, uno strumento unico per conservare e godere di questo straordinario frutto della terra per 12 mesi l’anno.

Tartufo

Il sistema consente al tartufo di vivere e mantenersi come se fosse in natura, senza perdere le sue caratteristiche, grazie alla giusta temperatura e umidità, con un sistema di ultrasuoni che, scindendo la molecola dell’acqua, la rende leggera e crea quella sorta di “nebbiolina” che accarezza il tartufo, conferisce il giusto equilibrio e soddisfa un bisogno di questo fungo, costituito per l’80% di acqua. Una teca dove scegliere il proprio tartufo prima di sedersi a tavola, come succedeva negli anni ‘80, con le vasche di crostacei in bella vista nei migliori ristoranti di pesce.

Teca per tartufi

L’Italia è l’unico paese al mondo dove si sviluppano la maggior parte delle specie di tartufi commestibili e ne esistono cinque varietà: tartufo nero d’estate o scorzone, il nero uncinato, il tartufo bianco, diamante della gastronomia, il nero dolce o nero pregiato, il più noto e nobile tra i tartufi neri e infine il bianchetto, dal gusto intenso e un po’ “sfacciato”, spiccatamente agliaceo.