Un format indovinato e di successo, si chiama Bioesserì ed è stato creato a Milano da Vittorio e Saverio Borgia. I locali nella capitale lombarda sono due aperti nelle zone più “cool” il quartiere di Brera e Porta Nuova, il nuovo distretto architettonico della città dove tra le altezze dei grattacieli e del bosco verticale, si aprono le porte, nella tranquilla via Amerigo Vespucci di Bioesserì Porta Nuova.

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Executive chef del gruppo è Federico della Vecchia e alla guida della cucina di Porta Nuova è arrivato da poche settimane Antonio Lucatelli, giovane talento di origini pugliesi ed esperienza in cucine di grande livello come quella dell’Armani Restaurant, sempre a Milano, dove ha lavorato per cinque anni.

“Bioesserì è una location che stimola la creatività - afferma Lucatelli - qui ho trovato stile ed eleganza che si coniugano perfettamente nella mia cucina, lo standard giusto, insomma”. E lo chef si è messo subito al lavoro per creare e proporre piatti che sappiano unire bellezza e consistenza, materie prime di sostanza, riconoscibili all’occhio, nessuna finzione o eccessivo fuoco d’artificio, bensì tecnica perfetta e grande gusto. Il sapore è ciò che rende un piatto buono, e Lucatelli conosce molto bene come ottenere questo risultato.

Un ritorno alla tradizione con un superbo “polpo e patate”, con le “Linguine, cime di rapa e gambero crudo” o con la “Tartare di Fassona”, piatto apparentemente semplice, ma difficile da presentare con la leggerezza e la delicatezza che mette in campo lo chef di Bioesserì Porta Nuova

Lucatelli ha le idee chiare, vuole portare le sue idee, la sua terra, Corato (BA) e presentare piatti che uniscano eleganza e sapore, frutto dell’esperienza tutta italiana di cucinare, che ricorda i cinque anni di cucina vissuti in stile Giorgio Armani. A Bioesserì Porta Nuova anche la mixology è protagonista: un bancone bar dal design molto invitante per gustare cocktail di ottimo livello, perfetti anche da abbinare a diverse delle proposte del menu.