Svelato il progetto di alta gastronomia che mette in scena la filosofia di Chef Aprea, all’ultimo piano della Fondazione Luigi Rovati nel centro di Milano. Al nuovo ristorante si aggiunge il Caffè Bistrot che si affaccia su una segreta corte verde.

La Fondazione Luigi Rovati ha inaugurato un magnifico edificio storico che ospiterà il Museo d’Arte della Fondazione, in una cornice estetica molto particolare e capace di unire tra architettura e design, luoghi e servizi diversi, in modo contemporaneo e identitario.

Immagine ristorante

Anche il ristorante di Andre Aprea ha cercato e trovato un grande impatto architettonico. Progettato dall'architetto Flaviano Capriotti, è caratterizzato da spazi disegnati con eleganza, dove una sorprendente vetrata panoramica apre lo sguardo sul parco di Porta Venezia e sullo skyline della città. Gli interni sviluppano in chiave contemporanea creando sottili relazioni tra la nuova vocazione del Palazzo, il contesto di segni, i materiali nobili e il dialogo continuo con le opere d’arte realizzate dagli artisti Andrea Sala e Mauro Ceolin.

“Sono felice di poter inaugurare questo progetto che è per me il coronamento di un sogno. Abbiamo lavorato per creare un luogo dove spazio, tempo, sguardo e sapori si potessero trovare gli uni negli altri, per offrire agli ospiti un contesto emotivo e sensoriale di inedita forza e originalità", afferma Andrea Aprea. "Tutto questo non sarebbe stato possibile senza la mia squadra: un gruppo di professionisti di grande capacità, entusiasmo e passione. Ringrazio anche la Fondazione Luigi Rovati, con la quale il dialogo è stato una continua fonte d’ispirazione.”

Piatto con cibo

Il ristorante si sviluppa su 400 mq, ospita 36 coperti, con otto tavoli, con cucina completamente a vista. La grande sala centrale del Ristorante è caratterizzata da pareti rivestite di bucchero, la caratteristica ceramica nera con cui gli etruschi realizzavano i loro vasi. Uno scenografico lampadario circolare in vetro di Murano e foglia d’oro, realizzato su disegno, detta la centralità e dialoga con le prospettive inclinate che rendono l’intero spazio una sorta di proscenio per osservare l’alta cucina all’opera.

Una scenografia dei sensi, dove vivere il rapporto con il cibo, tra attesa delle premesse e condivisione delle conseguenze gustative: in una dimensione di continua sorpresa estetica, tra intimità e completezza.

Tre i menù degustazione proposti : Contemporaneità, un percorso di 5 portate dedicato al rapporto tra memoria e innovazione. Partenope, viaggio in 6 portate nelle suggestioni della Campania. Signature, esperienza assoluta nella filosofia dello chef in 8 portate.

Interno ristorante

Il viaggio gastronomico comincia nella scelta delle materie prime. I rapporti tra acidità, sapidità, amaro e dolcezza sono alla base delle proposte della carta, così come i rapporti formali e di consistenza dei cibi presenti nel piatto, proprio per concedere un’alternanza di vibrazioni palatali: tra morbido, sapido, acido, dolce, leggermente piccante, in un dialogo continuo tra sapori vicini e opposti.

La carta dei vini, composta da 650 etichette provenienti da tutto il mondo, racconta una storia di trasformazione di emozioni in sapori, di luoghi e clima in note olfattive. La selezione è infatti un elemento fondamentale dell’esperienza. Non solo nella nobiltà di grandi cantine, nel blasone dei marchi che fanno la storia dell'enologia, ma anche in piccole perle rare che testimoniano storie di amore per il territorio.

Piatto con cibo

Nella segreta corte verde del palazzo di Corso Venezia 52, si apre anche un inedito concetto di Caffè Bistrot per il quale Aprea ha ridefinito i canoni della cucina popolare attraverso una selezione di grandi classici proposti al pubblico in purezza. Uno spazio capace di evocare la tradizione delle caffetterie della Milano cosmopolita e borghese del primo '900, ricca di suggestioni offerte dalla materia e dal colore per fare da cornice a un modo diverso di intendere il rapporto tra tempo e cibo.

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