Era il 1992 quando Federico Pellizzar e la moglie Chiara Turati decidono di voler produrre vino in Valpolicella, terra veneta di grandi vini, e cominciano a studiare per coltivare quell’ettaro e mezzo ereditato dal nonno di Federico. «Solo il capitolo legno ci ha portato via un anno per decidere quali usare» racconta Chiara «Convinti dalla passione, abbiamo studiato ogni settore e ogni passaggio della produzione, in campagna e in cantina». Oggi l’azienda si chiama Terre di Leone sette ettari di vigneti è una produzione intorno alle quarantaseimila bottiglie. Il tutto a Marano di Valpolicella in Valgatara. 

Uva

Un’area dalle altitudini interessanti è battuta da venti che creano un perfetto microclima. Un vigneto di sessant’anni nel tipico tradizionale veronese, poi nel 2021, un secondo vigneto di un ettaro e mezzo per completare la produzione tra la pianura e la collina dove sono dislocati gli altri cinque ettari circa. L’estensione vitata, si suddivide in due ettari collinari, sui 550 metri, esposti a est, mentre i cinque di proprietà sono su terreno vulcanico esposti a ovest tra i 450 e 470 metri. Terreno di tufo basaltico, con il Lago di Garda e i monti Lessini alle spalle. Il sistema di coltivazione, infine, è Vigneto a cordone speronato. 

Botti per vino

«Sin dall’inizio della nostra avventura - racconta Chiara Turati - è con noi Grumai, un indiano Sikh con la sua squadra. Ha lavorato dieci anni con loro, una storia nella storia. Parlava solo lui con la sua squadra, decideva. Non amava che io lavorassi con loro durante la vendemmia, tornava a controllare il mio operato e diceva che ero lenta. Poi piano piano ci siamo trovati e ho conquistato la sua fiducia. È lui che guida ogni vendemmia». 

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L’azienda produce due linee “Terre di Leone” e “Re Pazzo”. Non c’è una differenza qualitativa, ma produttiva. Le tipologie sono Valpolicella Superiore, Ripasso, Amarone è un igt chiamato “Dedicatum”. Successivamente ad un lungo lavoro di ricerca della massima qualità è stato aggiunto il Valpolicella, prima bottiglia nel 2009. L’annata di Valpolicella 2020 della linea Re Pazzo si presenta al naso di buon carattere e sensazioni di frutta scura, con un vegetale profondo. Al palato freschezza e acidità in bell’equilibrio, per un vino adatto ad accompagnare diversi momenti, da un aperitivo al pasto completo estivo. Tra le etichette della linea "Terre di Leone", l’Amarone 2012. Al naso corpo ed essenza, declinazione di struttura della parte fruttata. Aperto e profondo. Il palato è una analoga espressione di sentori, declinato molto bene, armonico, punta speziata che rende ancora più notevole la lunghezza.