Oggi è sicuramente la giornata più adatta per concedersi un viaggio gastronomico nel Paese del Sol Levante, il 18 giugno è infatti il “Sushi Day”. L’iniziativa che vuole promuovere e far conoscere sempre più questi gustosissimi piatti. 

 

Dal tradizionale Uramaki (rotolini di riso con all'interno una foglia di alga nori arrotolata e il ripieno) al Sashimi, preparato con pesce o molluschi freschi, ma anche con carne, tagliata sottile, la cucina tradizionale del Giappone giunta in Italia all’inizio degli anni ‘80 è divenuta oggi, secondo le più recenti ricerche, una delle più amate dagli italiani. Tra le diverse tipologie di “Sushi” i preferiti sono gli Uramaki Tiger Roll che conquistano il podio insieme al Sashimi di Salmone, al Sashimi Maguro e agli Hosomaki. Anche i Futomaki con pesce fritto conquistano posizioni, insieme alla novità dei nighiri con riso venere. Molto popolari anche le versioni più particolari con pesce scottato o “flambato” al tavolo con la fiamma diretta. 

La storia del Sushi risale a un piatto chiamato narezushi, antica tradizione culinaria, a base pesce salato conservato in riso fermentato per diversi mesi. Nel periodo Edo, tra il 1600 e il 1800, in Giappone, si afferma la versione con pesce avvolto nel riso e mescolato con aceto. All'inizio del 1800 nasce il contemporaneo stile del nigirizushi: un mucchietto di riso con una fetta di pesce adagiata sopra. Il sushi era sconosciuto in Europa fino a quando, nel 1953, fu introdotto dal principe Akihiyto, poi divenuto imperatore del Giappone, che lo offrì ad un ricevimento ufficiale all’ambasciata giapponese a Washington. 

 

Il sushi ha proprietà salutari e nutrienti, ha un bassissimo contenuto di grassi, fornisce vitamine, minerali ed è ricco di Omega 3 e 6 che favoriscono la circolazione. Anche il livello di colesterolo è molto basso e lo zenzero che accompagna i prelibati bocconi, rafforza il sistema immunitario. 

 

Ecco una mappa dove gustare Sushi nelle vicinanze delle stazioni ferroviarie. Giusto una breve passeggiata per raggiungere nigiri e uramaki. 

sushi, salmone

Partiamo da Milano, una delle città più ricche di indirizzi e, per sfatare il comune sentire che quella giapponese sia una cucina troppo cara, ecco due luoghi dove la qualità è molto alta, il servizio perfetto, l’ambiente elegante e il prezzo “fisso”. 

A due passi dalla stazione Centrale “Ayu” una cucina ricercata e originale. Vicino alla stazione di Milano Garibaldi, l’indirizzo perfetto è “Domò” dove lo chef Antonio Dai compone gusti e sapori in modo eccellente, un viaggio sensoriale di livello. Nei due ristoranti la comoda modalità di ordinazione con tablet al tavolo. Per provare la versione nippo-brasiliana del sushi con una scelta davvero ampia di uramaki, il locale si chiama “Bomaki” a dieci minuti da Milano Garibaldi. Sapori e colori che affascinano. 

Restando al nord, a TorinoHomu finest japanese restaurant” propone un viaggio gourmet davvero piacevole. Da non perdere i “Gunkan di salmone e granchio”. Interessante anche il menù degustazione per lasciarsi guidare nei sapori giapponesi. Sempre a Torino “Fuzion”. La filosofia di Domenico Volgare, Chef patron, nasce dall’incontro tra la cucina mediterranea e quella asiatica, unite in piatti armonici e molto interessanti. Sempre molte le novità. Entrambi a due passi da Torino Porta Nuova. Per una esperienza gastronomica differente “Il Sushi del Maslè” unisce le tecniche giapponesi ai migliori tagli di carne piemontese. Da provare. 

Da Torino a Bologna dove, alle spalle della stazione apre le sue porte “Yuzuya”. Un inedito progetto tutto al femminile e a guida interamente giapponese, che vuole proporre l'autentica e quotidiana cucina delle famiglie del Sol Levante, nelle diverse interpretazioni regionali, dal sushi alla formula Teishoku. Imperdibile. 

sushi, preparazione

Ecco alcuni indirizzi sicuri nel nord est. A Venezia, bastano pochi passi dalla stazione di Santa Lucia per apprezzare la qualità di “Mirai Sushi Bar”. Perfetto il sushi sashimi mix, 22 pezzi valorizzati dagli arrivi quotidiani di pesce fresco. A Mestre, anche qui accanto alla stazione, “Aki Rastaurant” dove il sapore dei piatti e la varietà delle preparazioni si accompagna ad un design moderno e molto accogliente.

A Vicenza e a Padova il locale è il medesimo “Ginzo Creative”. Nei due indirizzi la medesima eleganza, qualità e ricercatezza sia nei menù che negli ambienti. Da provare i nigiri con tonno e foie gras e con salmone e uovo di quaglia. 

 

Un ristorante che vale il viaggio si trova a Villorba ad una distanza percorribile dalla stazione di Lancenigo. Una manciata di minuti da Treviso con il Regionale

Qui lo chef Shaoyi Hu propone una cultura culinaria orientale, rileggendo i piatti con l’utilizzo del pescato freschissimo da tutto il mondo. Consistenze e abbinamenti che fanno vivere una vera esperienza gastronomica.

 

Nella cucina giapponese la formula “Omakase” significa “Fidati di me”. Ci si accomoda al bancone in pochissimo commensali e si ammira innanzitutto l’arte del “sushi master” nel taglio del pesce e nella preparazione dei piatti che, uno dopo l’altro, in una sorta di danza del gusto compongono una sinfonia vera e propria. Da provare “once in a life”. Siamo a Prato vicino alla stazione, il ristorante è “Moi Omakase” e lo chef Francesco Preite ha appreso l’arte durante numerosi anni in Giappone come allievo dei migliori. 

sushi roll

A Cervia, pochi passi dalla stazione ci separano da “Uni Sushi” dove armonia, equilibrio e tecnica sono le caratteristiche dei sushi di chef Marco Costeniero

 

A Roma intorno alla stazione Termini due indirizzi interessanti. “Kohaku” cucina in stile Kaiseki, una antica tradizione secolare che pone al centro la stagionalità e la purezza degli ingredienti. Il secondo, più easy, è “Sushi Daily”. Molto buono si trova all’interno della stazione ed è ideale per portare con sé vaschette di sushi da consumare dove si preferisce. Molto Japan Style. 

 

Nella meravigliosa Italia del sud fermiamoci a Benevento dove troviamo “Japit” locale raccolto e in perfetto stile giapponese, qui la cultura del sushi raggiunge livelli davvero alti. A Salerno è “Umi” l’indirizzo da segnalare. Tradizione e gran classe. Qui tutto è frutto di ricerca e passione, da provare “Carpaccio di dentice in salsa Ponzu, lime e porro”. 

sushi, piatto

A Bari il pesce crudo è una scienza. Per assaporarlo in stile giapponese si raggiunge “Mezcla” per godersi qualcosa di speciale. Da non perdere il sashimi mix con crostacei e il “Nigiri’s chef selection” sei sublimi bocconi. Ottimi cocktail in abbinamento. 

 

A Reggio Calabria il “Piro Bistrot” unisce all’eccellente selezione di sushi, un ambiente elegante e informale al tempo stesso, vivace e contemporaneo. Freschezza assoluta della materia prima e un servizio professionale e sorridente. Ottimi i roll di astice e il “Salmone Teriyaki” con riso chirashi, verdure al wok e teriyaki. Ottima selezione di Drinks e tutte le birre del birrificio calabrese “Funky Drop”. La stessa proprietà apre anche un lido sul lungomare dove far seguire alla cena un cocktail in riva al mare. 

 

Per finire in bellezza siamo a Palermo dove scegliamo “Hio Sushilab” dove il talento dello chef Filippo Gugino rende magico l’incontro tra la cultura culinaria giapponese e quella siciliana. Un esempio da gustare “Huramaki Paranza”, otto pezzi con riso, alga nori, mazzancolle in tempura, tartare di salmone leggermente piccante, frittura di calamaretti, teriyaki, maionese alla sriracha.