Da Verona o da Bolzano il Regionale Veloce ci porta a Bressanone risalendo tra paesaggi incantevoli del Trentino e giungendo nella capitale culturale e storica della Valle Isarco in Alto Adige.  A Bressanone da non perdere la visita del centro storico con il Duomo barocco, il Chiostro romanico e il palazzo vescovile. Poco più a nord, nella frazione di Varna, si trova la meta del nostro viaggio: il complesso dell’Abbazia di Novacella.

montagna

L’abbazia fu fondata nel 1142. Si varca la soglia e, come in un film, ci si sente dentro la storia di questo luogo. Il rintocco delle campane, gli edifici curati in ogni dettaglio, gli splendidi giardini, la cattedrale e il museo. Un’emozione dietro l’altra. Uno dei più affascinati e spettacolari complessi religiosi di tutto l’arco alpino.

Ancora oggi nel monastero vivono ed operano i canonici regolari di Sant’Agostino. La comunità è composta da 16 confratelli, attivi come sacerdoti per la pastorale in ben 25 parrocchie, sia nel sud Tirolo che in quello orientale.

La visita guidata della struttura è imperdibile, consente infatti di ammirare e conoscere la biblioteca conventuale, considerata la seconda più bella al mondo, dove sono conservati quasi 100.000 volumi a stampa e manoscritti di inestimabile valore, la Basilica di Santa Maria Assunta in stile barocco, il rinascimentale Pozzo delle Meraviglie e la romanica Cappella di San Michele.

Il museo abbaziale, custodisce altari tardo-gotici di Friedrich Pacher ed altri artisti appartenenti alla medesima bottega, così come antichi oggetti scientifici.

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La vita contemporanea della comunità si sviluppa con un ampio ventaglio di proposte culturali, corsi e seminari, frequentando i quali è possibile vivere l’emozione di pernottare in abbazia.

 

Veniamo alla ragione enologica che porta a Novacella winelovers da tutto il mondo.

Sin dalla sua fondazione, il monastero agostiniano è legato alla viticoltura. Può contare su svariati vigneti, oltre che masi agricoli e terreni, grazie alle generose donazioni del burgravio Reginbert di Säben e di sua moglie Cristina, che misero i propri possedimenti della zona a disposizione del vescovo di Bressanone, il beato Hartmann. Nel 1177 il pontefice Alessandro III riconobbe al monastero la proprietà di terreni a vigneto situati nelle immediate vicinanze del complesso monastico.

Oggi, l'Abbazia di Novacella gestisce due aziende agricole: la prima, a Novacella stessa, conta 7 ettari di vigneti. La seconda, Tenuta Marklhof, sempre di proprietà del convento, si trova invece a Cornaiano, sulle colline di Bolzano, e conta su 23 ettari a vigneto. La produzione è per la gran parte di vini bianchi, celebri in questo territorio e il 20% di vini rossi. Non manca una taverna tipica dove abbinare ad un calice di vino i prodotti tipici tra i quali salumi e formaggi del Sud Tyrol. 

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A guidare la parte enologica Celestino Lucin insieme al suo “secondo” Lukas Ploner, trentenne nativo della Val Pusteria, che subentrerà, tra pochi mesi, alla guida. La direzione commerciale della cantina è in capo a Werner Waldboth.

Una viticoltura curata nei minimi dettagli, per nulla semplice, a volte eroica, ma capace di trarre dalle uve tutta la meraviglia che la natura sa offrire.

Sono le forti escursioni termiche tra il giorno e la notte e i terreni particolarmente magri, a fare di questa zona il terroir d’elezione per vini bianchi pregiati, dai finissimi profumi e dal sorso affascinante: Sylvaner, Müller-Thurgau, Kerner, Grüner Veltliner, Pinot Grigio, Riesling, Gewürztraminer e Sauvignon Blanc.

Per i vini rossi venne acquisita all’inizio del XX secolo , la tenuta “Podere Marklhof” situato su di un colle nella Conca di Bolzano, soleggiato e ventilato a 420 metri di altezza. Questo è il luogo ideale per la coltivazione delle varietà Schiava, Pinot Nero e Moscato Rosa. Poco più in basso troviamo, infine i vigneti di Lagrein, tradizionale vitigno autoctono altoatesino.

L’eccellenza della qualità dei vini di Novacella si distingue nella linea “Praepositus” che valorizza i migliori cru ed esprime la loro complessità aromatica. Intensità olfattiva, pienezza del sorso, identità affascinante e lunghezza, sono le principali caratteristiche.

Ma la volontà di progredire e di sperimentare non si spegne mai in quel di Novacella ed ecco quindi nascere nel 2023 il progetto “Le Vigne”, riservato esclusivamente a vini provenienti da due singole vigne.

Stiftsgarten” è il Giardino abbaziale di Novacella. Qui si trova il vigneto di Sylvaner che ha più di 50 anni, impiantato nel 1972. Misura 0,24 ettari ed è posizionato a poco più di 600 metri di altitudine. Dalle sue uve, un vino d’incredibile eleganza e finezza. Prima annata prodotta la 2018. A Cornaiano, nel podere Marklhof, si trova la seconda vigna del progetto. Si chiama “Oberhof”, misura 0,49 ettari e si trova tra i 445 e i 455 metri. L’età dell’impianto risale al 1997 e qui il Pinot Nero trova le condizioni ideali per evidenziare le sue proverbiali doti di finezza ed eleganza, nonché la capacità di sfidare il tempo. Prima annata 2019.

Per passare qualche giorno di relax a due passi dall’Abbazia si trova l’hotel Pacher.

A conduzione familiare, come nella miglior tradizione alto atesina e appena rinnovato, offre tutti comfort e le opportunità di godersi il territorio tra una passeggiata, un’escursione in bicicletta e un’ottima cucina che unisce la tipicità locale ad una piacevole visione contemporanea. Da non perdere la salita ai 1800 metri dell’Alpe di Villandro dove, con una breve passeggiata raggiungere la baita Rinderplatz per un aperitivo con tramonto sulle Dolomiti ed una indimenticabile cena in quota.