Per raggiungere Lecce troverete diversi collegamenti giornalieri da Roma, il Frecciargento diretto da Milano. Niente male sedersi e non dover cambiare treno fino ad una destinazione così distante. Ma un’esperienza unica è sicuramente il vagone letto, se volete vivere una vera magia, viaggiando nella sera che diventa notte, guardando l’Italia dal finestrino e godendo del servizio perfetto dell’Intercity Notte

Lecce vi entusiasmerà in ogni stagione, quella estiva dove la capitale del Salento si accende di vita, eventi e la felice accoglienza della città. Ma la stagione autunnale, grazie al clima mai realmente freddo, è davvero godibile. Visitare le magnifiche chiese e i palazzi di architettura barocca del centro storico di Lecce senza il calore estivo è senza dubbio una bella opportunità. Un solo biglietto il “ticket LeccEcclesiae” vi aprirà le porte dei seguenti siti: Duomo con cripta, Basilica di Santa Croce, Chiesa di Santa Chiara, Chiesa di San Matteo, Antico Seminario con chiostro e Cappella di San Gregorio, Museo d’Arte Sacra, Museo del Teatro Romano, Museo “Castromediano” e la “Fabbrica delle Parole" nel Convitto Palmieri. 

Centro storico di Lecce

Il centro storico di Lecce

Dopo questa completa visione artistica, storica e culturale, sarà un piacere gustare due eccellenze leccesi, l’una dolce e l’altra salata, simboli del gusto: il pasticciotto e il rustico.

Numerose le pasticcerie e i locali che li preparano e che li vendono, qualità sempre alta e quindi stampai scelta. Ma se volete gustare entrambi preparati dal medesimo maestro pasticcere e panificatore Antonio Catamo, recatevi all'Antico Caffè Alvino, nella centrale piazza Sant’Oronzo, che da 140 anni sforna meravigliosi pasticciotti con la crema pasticcera e ghiotti rustici ripieni.

Il pasticciotto leccese

Il pasticciotto leccese

Lecce è anche un grande laboratorio dell’alta cucina italiana, qui giovani chef di grandissimo talento sviluppano idee e contrasti, valorizzano il territorio e insegnano ad amare ciò che rappresenta. Il loro successo cresce costantemente ai quattro angoli del mondo. Un nome su tutti, sono due: Floriano Pellegrino e Isabella Potì, compagni nella vita e nella guida di Bro’s, molto più di un ristorante, un progetto in continua evoluzione che abbraccia cuore, mente e persone. 

Gli chef Floriano Pellegrino e Isabella Potì

Gli chef Floriano Pellegrino e Isabella Potì

Il regionale di Ferrovie del Sud Est vi porterà da Lecce a Guagnano in poco più di mezz’ora. Da visitare nel piacevole e affascinante centro storico la Chiesa Madre. Nella periferia del paese, invece, sorge la casa-museo denominata Vincent City, che l'artista locale Vincent Brunetti ha disegnato e realizzato mediante materiale di recupero.

Da non perdere a Guagnano la visita ad una delle migliori cantine di Puglia: Cantele. Giovanni Battista Cantele, nato a Pramaggiore, era commerciante di vino a Imola e scendeva in Puglia per comprare quello sfuso. Un giorno Teresa Manara, nata a Imola, incrociò lo sguardo di quel giovane volenteroso e se ne innamorò. Quando lo accompagnò a Lecce, il colpo di fulmine colpì entrambi e la decisone fu immediata: quella terra sarebbe stata la loro terra. Fu poi il figlio Augusto, dopo gli studi di enologia a Conegliano e un periodo di lavoro in Veneto, a fondare, insieme al fratello Domenico, nei primi anni ‘90 la Cantina Cantele. Oggi sono Gianni, Paolo, Umberto e Luisa, nipoti di Giovanni Battista a guidare e sviluppare la Cantele. Un’azienda che conta 200 ettari, sia di proprietà che in conduzione, coltivati secondo i principi dell’agricoltura integrata volontaria, con costante monitoraggio dei parametri delle condizioni ambientali e del terreno.

ASCOLTA L'INTERVISTA A PAOLO CANTELE

La cura del terreno e dei vigneti è una strada molto efficace per raggiungere l’alta qualità dei vini, ed è quella che i Cantele hanno imboccato fin dal 2004. La coltivazione presenta principalmente vitigni locali come Negroamaro, Primitivo, Susumaniello e Fiano del Salento. Lo Chardonnay, che donna eleganza e carattere, espressione della capacità della terra pugliese di accogliere un vitigno, donandogli identità locale. La Malvasia, capace di restituire il carattere del Salento e le sue mineralità, la Verdeca che esprime nel calice il sole d’agosto, i sentori aromatici, le erbe della macchia mediterranea.

Un vino della Cantina Cantele

Un vino della Cantina Cantele

Da non perdere e avvicinare con affetto, lo Chardonnay dedicato a Teresa Manara, moglie, mamma e nonna. Una donna che ha segnato la traccia dell’amore espresso per la Puglia, da chi non era del Sud. “L’estate finirà più tardi e il calore del sole ci ricorderà che vale la pena aspettare ciò per cui batte il cuore” sta scritto sull’etichetta.