Fascino, eleganza, cura perfetta di ogni dettaglio e un’atmosfera unica. Queste sono sempre state le caratteristiche che hanno reso, nel corso del tempo, l’Hotel Hassler di Roma un’icona della grande hotellerie mondiale. Allo stesso modo Imago il ristorante gourmet, stellato Michelin, rappresenta l’esegesi dello star bene, sentirsi coccolati in un luogo unico, con il panorama che, dall’alto di Trinità dei Monti, domina la Capitale.
Questo altissimo livello è merito di un uomo che ha saputo costruire, perfezionare, donare esperienze meravigliose. Il suo nome è Roberto Wirth e la sua troppo recente scomparsa, non ne ha minimamente intaccato l’affettuosa memoria. Capace di instillare nei suoi collaboratori passione, professionalità e soprattutto libertà di porsi obiettivi di successo, con impegno e sacrificio. Oggi sono i figli Roberto jr. e Veruschka a proseguire il cammino sulla via tracciata dal padre e lo fanno con altrettanto vivace entusiasmo.
Lo stesso che l’executive chef Andrea Antonini, il maitre Marco Amato e il sommelier Alessio Bricoli applicano in ogni momento del servizio e declinano in ogni gesto. La libertà è racchiusa, ad esempio, nelle scelte dei piatti che Antonini compie con lungo studio e creativa intraprendenza. Capace di proporre sapori della tradizione romana o della ricerca globale sempre con grande semplicità, che si rivela la vera eleganza.
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Per cominciare ecco un piccolo raffinato tagliere sul quale sono disposti sei assaggi di salumi e formaggi di qualità incredibile, sapori veri e precisi, sublimazione dell’artigianalità del gusto. Salame d’asino, lardo e mortadella e poi parmigiano reggiano - vacche rosse - stagionato 40 mesi, pecorino toscano e caciotta di pecora.
Sei bocconi come mai mangiato prima.Da osservare come un’opera d’arte, prima di gustarlo con immenso piacere, è il “Misto Mare Imago” una composizione di colori e consistenze, di sapore e bontà. Sono i “Ravioli fegato di coniglio, spugnole e brodo di cacao” a far comprendere a chi siede e degusta, la carezzevole mano dello chef, che pone in perfetto equilibrio il gusto di ogni ingrediente. Necessario descrivere un piatto destinato a divenire simbolo di una cucina di grande ricerca: il “Calamaro alla milanese”. Qui il mollusco è tagliato a piccolissimi tocchetti e mima la consistenza del riso. Una buonissima sorpresa che lascia davvero incantati.
La sala gestita da Marco Amato è come un palcoscenico dove si svolge uno spettacolo. Gesti cortesi e precisi, gentilezza e sorrisi, senza mai tendere a eccedere nella formalità. Lo sguardo spazia sul panorama, con il tramonto che si trasforma in sera. E si sta davvero bene. La cantina è anch’essa un esempio di valore. Gestita dalla professionalità di Alessio Bricoli, sommelier di ottima esperienza, che si muove tra piccole grandi scoperte che scova personalmente, a etichette che fanno la storia della miglior enologia. Ma Bricoli, come Antonini, non esita nel proporre abbinamenti particolari che aumentano la bellezza del “pairing”. Come servire due diverse espressioni del medesimo vitigno in abbinamento ad un piatto o due vini decisamente diversi tra loro per concedere un elemento in più. Oppure abbinare un vino, tradizionalmente dedicato ai dessert, in apertura del menu. Lasciatevi stupire, Bricoli è all’altezza.
Nota di tradizione: a Imago è presente il “Carrello dei formaggi” classico e goloso per scelta e stagionature. Così come un carrello che il maitre porta ai tavoli dal quale taglia a coltello un eccellente prosciutto, prodotto in pochissimi esemplari. Esempi di come debba essere una “Grande Table”. «Non guardiamo mai al passato perché ci distrae dal presente e il nostro obiettivo è il futuro». Sono le parole di Roberto Wirth scritte sul frontespizio del menu, e calzano perfettamente. Il tavolo del signor Wirth, diverso dagli altri, alto e con gli sgabelli, è diventato la “Chef’s Table” di Antonini. Ed è un onore sedersi proprio lì.
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