Siamo a Milano dove, in una piccola piazza raccolta e piacevole tra Brera e via Turati, si apre una porta sull’India e sulla cultura gastronomica di una nazione, delle dimensioni di un continente, che propone in ogni città e in ogni regione cucine di grande identità e differenti le une dalle altre. Proprio come in Italia.
La porta è quella di Cittamani il ristorante di Ritu Dalmia, donna straordinaria e chef di innato talento, anima di un luogo dove vivere reali emozioni gastronomiche.
La sua cucina, profondamente radicata nella tradizione indiana, si eprime con note contemporanee, con moderne interpretazioni e regala gusti e sapori che in un solo attimo ti catapultano a Delhi a Mangalore, piuttosto che nell’Uttar Pradesh o a Calcutta.
Piatti che riportano alla tradizione dell’impero Mughal come il “Murg Kali Mirch”. Nel menu alcuni dei più diffusi “street food” del subcontinente con il “Chaat di Topinambour” tipico della comunità Yadav dell’Uttar Pradesh.
E ciascuno dei piatti in menu è raccontato e descritto per le sue caratteristiche e per la sua origine, consentendo agli ospiti di immergersi in pochi istanti nelle differenti atmosfere. Come quella una casa indiana per gustare il “Crab thetcha, barra roti” tipico del Maharashtrian a base di arachidi, aglio e peperoncino ad accompagnare un granchio in camicia.
Da provare le “Lamb Chops” cotolette d’agnello grigliate al tandoor con verdure temperate e patate speziate” un piatto di grande soddisfazione che diventa un morivo per tornare da Cittamani. Ottimi anche “Machi do pyaza”, bocconcini di pescato del giorno con cipolle e pomodoro. “Inventato dai cuochi durante una battuta di caccia per il Nawab di Awadh, questo piatto utilizza le cipolle in due cotture diverse” si legge nel menu. Ed è fascino puro. Da non perdere “Chingdi malai” gamberi, cocco e spezie al curry. Uno dei piatti più popolari della regione nord-orientale dell'India, servito durante i matrimoni e le occasioni di buon auspicio.
Una vera gioia gustare la cucina di Ritu Dalmia, un caleidoscopio di profumi, colori e sapori che si mischiano e si inseguono grazie alla creatività, alla profonda cultura alimentare e alla passione della chef e della sua brigata.
Il locale è luminoso e accogliente, un’eleganza pratica, che invita alla condivisione del cibo in un’atmosfera allegra. Servizio impeccabile, giovane e professionale che non lascia nulla al caso e cura ogni dettaglio. I vini in carta sono frutto di ricerca e attenta selezione per individuare vitigni e varietà adatti alla cucina indiana, in grado di esaltare i sapori più intensi e di accompagnare quelli più delicati.
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