Caserta e la sua Reggia girano il mondo in bottiglie e portano il nome di OroRe, il vino rinato dalle uve Pallagrello della Vigna di San Silvestro. Questa vigna, originariamente voluta da Re Ferdinando, si trova alle spalle della maestosa cascata della Reggia di Caserta, situata nel cuore del Bosco di San Silvestro, che è anche un'importante Oasi WWF.
Con l’arrivo dei Savoia e l’abbandono della casa reale, la Vigna di San Silvestro pian piano fu divorata dal bosco circostante e solo nel 2018, dopo molto più di un secolo, l’azienda vitivinicola Tenuta Fontana ha avuto l’opportunità di prestarsi al recupero e rilancio dell’antico gioiello grazie a un affidamento in concessione a titolo oneroso.
Nel corso del 2021, è stata celebrata la prima vendemmia. Il primo vino, il bianco denominato 'OroRe Pallagrello Bianco IGT', è stato degustato l'anno successivo e ha iniziato il suo viaggio. Nel frattempo, l’'OroRe Pallagrello Nero IGT' ha completato un più lungo processo di affinamento negli orci di creta e da qualche settimana è pronto per essere apprezzato dai degustatori.
L’ardua sfida di recupero della vigna reale è stata in parte vinta quando quell’unico ettaro, non ricoperto da bosco, è tornato a essere uno splendido vigneto. Con il tempo sono arrivate le gratificazioni come la prima vendemmia, la degustazione del bianco fino all’arrivo anche del Pallagrello da uve a bacca nera.
La Tenuta Fontana, supportata da esperti del settore accuratamente selezionati, ha svolto un lavoro meticoloso che ha non solo permesso il recupero del vigneto storico, ma ha anche portato alla creazione di un prodotto di qualità. Questo successo è attribuibile, tra l'altro, all'allevamento delle viti secondo i principi del biologico, sfruttando i benefici derivanti dalla biodiversità del suggestivo bosco circostante.
E per questi traguardi ampia soddisfazione arriva anche dal Direttore della Reggia di Caserta, Tiziana Maffei, che ha abbracciato il progetto di riqualificazione della vigna reale lanciato dal precedente Direttore Mauro Felicori, e ha fatto sapere: «OroRe è un’occasione per la Reggia di Caserta per far conoscere la sua storia, le sue origini e le sue molteplici vocazioni anche nel settore enologico. Per il pubblico, gli addetti ai lavori e il mercato per scoprire un prodotto unico al mondo, degno della tavola di un re».
Re Ferdinando, sovrano appassionato della caccia e dell'agricoltura, e meno incline agli obblighi di corte, fece piantare ben 16 moggi di vigneto, equivalenti a circa cinque ettari, nella Real Tenuta del Bosco di San Silvestro della Reggia di Caserta. In quei tempi, il Pallagrello era, per definizione, il vino del Re di Napoli e delle Due Sicilie, nonché il preferito dai sovrani di tutta Europa. Presente nei menu regali e nelle carte dei vini per le grandi occasioni accanto a rinomati vini prodotti in Francia, il Pallagrello era tra i vini favoriti dei Borbone.
Il Pallagrello, incluso tra i vitigni autoctoni della provincia di Caserta alla fine del Settecento, godeva già di una reputazione consolidata per la sua eccellenza. Spesso, veniva identificato anche con il nome di 'Piedimonte Rosso', ispirato proprio alla località di Piedimonte, oggi Piedimonte Matese, nel comune dell'alto casertano, dove la produzione di questo vitigno era particolarmente significativa.
In questa zona, precisamente a Monticello, si erge un'epigrafe risalente al 1775, in cui il Re proibiva il passaggio a piedi e a cavallo sui 27 moggi di vigneto destinati al Pallagrello.
La rinascita della vigna reale e del vino tanto amato da Re Ferdinando contribuisce a conferire prestigio al Complesso vanvitelliano. Fin dalla sua creazione, voluta da Carlo di Borbone e grazie alla genialità dell'architetto Luigi Vanvitelli, di cui si commemorano i 250 anni dalla morte quest'anno, l'obiettivo era mostrare la potenza del regno. La Reggia doveva essere un palazzo sontuoso, in grado di competere con quelli delle principali corti europee, ma anche un modello con finalità produttive, mirando a una certa autosufficienza economica e fungendo da crogiuolo per le eccellenze del territorio.
La riscoperta del Pallagrello è un omaggio a questa visione di grandezza e autosufficienza, contribuendo a mantenere viva la storia e la tradizione legate alla Reggia di Caserta.
Oggi, OroRe con il suo ambizioso progetto sembra proprio soddisfare quella idea centrandone gli obiettivi.
Dopotutto, unire alla visita della meravigliosa Reggia e dei suoi spettacolari giardini anche la passeggiata alla prestigiosa vigna reale immersa nell’oasi e alla piccola cantina dove sono custoditi gli orci, programmando anzitempo anche una degustazione con Tenuta Fontana, potrebbe essere la conclusione perfetta per una immersione totale nella vita di corte e un ineguagliabile sorso di storia, arte, cultura del vino e natura.
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