RÈN è la casa dove il vino di Federica Vitelli e Vincent Renzo prende FORME. Sì, prende forme, nomen omen perché nel suo stesso nome è indicato il suo essere, il suo destino. Forme non è solo il nome del vino ma è anche il nome della strada dove ha sede l’azienda e dove è stato plasmato il progetto imprenditoriale di Federica e Vincent, coppia anche nella vita. Forme è il frutto di un lavoro di anni che, dopo la vendemmia del 2022, è arrivato sul mercato a cavallo tra la primavera e l’inizio di questa estate. Forme è una interpretazione personale e ricercata dei vitigni autoctoni delle colline del Matase. Una cuvèe che nasce dall’incontro di Pallagrello a bacca bianca con altre uve locali presenti nella vigna di Alife (Ce) dei coniugi Renzo, l’incontro delle uve genera una percezione gusto olfattiva in cui il contributo di ogni vitigno è riconoscibile e armonizzato con gli altri caratterizzando, pertanto, in modo deciso il sorso.
Presentazione tra storia e arte per la prima annata di Forme al Real Sito Reggia di Carditello di San Tammaro (Ce) dove è stata raccontata l’idea progettuale, è stata approfondita la conoscenza dei vitigni autoctoni espressione del territorio, è stata celebrata l’area di produzione, e in un mix di passione e sensibilità, è stato dato spazio all’arte, al benessere e enologia per il primo appuntamento con il pubblico di esperti e appassionati.
Vincent Renzo e Federica Vitelli con un gruppo di artisti ed esperti del mondo della enologia e della nutrizione hanno dato vita a un appassionante discorso sul vino attraverso forme d’arte differenti per divulgare un nuovo modo di viverlo e trasformarlo attraverso fotografia, pittura, musica, poesia e suggestioni dal mondo scientifico generando sincronie e sinestesie.
<<Un vitigno bello e perduto>> così ha definito l’enologo Vincent Renzo il Pallagrello e ha continuato: << con il suo recupero abbiamo voluto contribuire a ritrovare bellezza e il vino è uno strumento per coltivarla e farla diventare arte>>. Un vitigno antico, protetto e prediletto già da Ferdinando IV di Borbone e ben noto nell’Ottocento, un vitigno riportato in auge da viticoltori locali che oggi trova, tra l’altro, memoria anche in un libro di recente uscita a esso dedicato della giornalista e produttrice Manuela Piancastelli (Pallagrello- Valtrend Editore). Per la prima volta, attraverso documenti e fonti storiche, l’autrice ha ricostruito la storia dell’omonimo vitigno dall’epoca romana fino alla riscoperta degli anni ’90.
Ma RÈN, la neonata azienda vitivinicola del Matese, non è solo vino ma rappresenta una scatola di esperienze nelle quali corpo e mente possono rigenerarsi a contatto con la natura che incontra la cultura enologica dove tutti, grandi e piccini, possono immergersi.
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