L’ atmosfera di una vera birreria bavarese, la tipica cucina tedesca e sopratutto le birre che provengono direttamente dalla Baviera e vengono spillate da veri maestri di quest’arte birraria secondo la tradizione tedesca, in tre colpi con cappello di schiuma, per mantenere aroma, freschezza e fragranza. La spillatura perfetta dura ben sette minuti, ma il risultato è eccellente.
Dagli spätzle (piccoli gnocchetti di pasta fresca) agli spinaci con crema di formaggio, ricoperti da succulenti pezzetti di salsiccia contadina, al tagliere Löwengrube con speck cotto, speck IGP, bavarianwurst, cetriolo, leberkäse, caciotta bavarese e obazda, daikon a scaglie e rafano.
Non mancano i würstel, tipici e di diverse tipologie, proposti anche in una degustazione alla griglia che comprende bavarianwürst, würstel berna, salsiccia contadina e salsiccia di Norimberga IGP cotti alla griglia, serviti su un letto di patate fritte, insalata di cavolo e senape.
Da provare lo “stinco di maiale Löwengrube”, cotto alla perfezione, si scioglie in bocca con sapori perfetti. Ghiotti anche i fritti tra i quali alette di pollo e anelli di cipolla.
Capitolo birre, ovviamente corposo e goloso. Ben sette referenze alla spina dei marchi Löwenbraü, Spaten e Franziskaner, tra questi la Triumphator una Doppel Bock, birra doppio malto dal colore ambrato scuro e dall’intenso aroma. Ottima anche la Franziskaner Weissbier. L’origine di questo marchio risale al 1363, quando il maestro birraio Seidel Vaterstetter inizia la sua produzione brassicola nella sua birreria accanto al monastero dei frati francescani a Monaco. È una birra di grano, dal corpo leggero e fruttato, di colore chiaro e leggermente torbido. Da scegliere, in carta, anche sei birre in bottiglia e due nelle lattine da 50 cl. molto diffuse in Germania.
Questa vera esperienza di gioia gastronomica e convivialità può essere vissuta in ben 31 diversi luoghi in 12 regioni italiane, grazie alla passione e professionalità d’impresa di Pietro Nicastro che ha iniziato questa storia nel 2005 aprendo a Limite sull’Arno (FI) la sua prima birreria dandole il nome di Löwengrube.
L’idea venne durante un viaggio a Monaco insieme alla sua fidanzata Monica Fantoni, durante il quale la coppia scoprì e si innamorò della tradizione della tipica birreria bavarese: ottima birra, ottimo cibo, musica, atmosfera e compagnia.
Una storia di impresa che Nicastro ha raccontato nel libro, scritto con il giornalista Adriano Moraglio “Una vita da Leoni”, edito da Rubbettino. Un successo meritato per molte ragioni una delle quali la selezione di materie prime di altissima qualità e il servizio attento, preciso e gioviale.
Nicastro ha avviato una secondo progetto imprenditoriale che ha chiamato “Tosca l’arte del gusto” che propone, anche qui con selezione di altissimo livello, i prodotti tipici della tradizione toscana, terra che si distingue per la sua tradizione culinaria.
La “schiacciata” è l’indiscussa protagonista dell’offerta gastronomica di Tosca, farcita con salumi tipici come la finocchiona e il salame del salumificio Lombardi, dal 1923 uno dei più rinomati di Firenze o con il lampredotto e la trippa alla fiorentina. Oltre al prosciutto toscano Dop, al pecorino toscano Dop e all’olio toscano igp.
Il primo Tosca ha aperto a Lastra Signa (Fi) e un importante progetto di sviluppo è già in atto e porterà l’insegna Toscana anche nelle stazioni ferroviarie, a partire da Torino e Roma per gustare sapori veri prima o dopo un viaggio in treno.
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