La storia della famiglia Biatta inizia con il bisnonno Camillo, passa attraverso il nonno Vittorio e il padre Giovanni, per poi giungere ai giorni nostri con Loris, affiancato dai suoi figli Andrea e Alice. Con radici profonde nel territorio bresciano della Franciacorta, la famiglia è impegnata nella produzione di eccellenti bollicine fin dal 1985.
Una realtà dinamica, i cui vigneti si estendono su ben sessanta ettari, la Cantina Biatta vanta oggi una produzione di Franciacorta Docg di circa seicentomila bottiglie. Queste, con successo particolare in Giappone e negli Stati Uniti, raggiungono le tavole di molteplici Paesi nel mondo. La distanza tra Brescia, servita dall'Alta Velocità, e Passirano, sede della Cantina, è di soli quindici minuti di viaggio con il sistema regionale.
“Una nuova ospitalità, con nuovi spazi e servizi per una qualità sempre in crescita. Il sogno della nostra famiglia”. Con queste parole Loris Biatta accoglie e presenta la nuova area con sale degustazione e le nuove aree di cantina.
Un processo di ristrutturazione ha coinvolto l'intera proprietà della famiglia Biatta, focalizzandosi sia sull'ammodernamento che sull'ampliamento degli spazi.
L'area dedicata all'ospitalità si distingue per la sua architettura piacevole, rigorosa e accogliente.
Le sale sono generosamente illuminate dalla luce naturale del giorno grazie alle ampie vetrate che si affacciano sul ben curato giardino, arricchito dalla presenza di ulivi.
Durante la bella stagione, questo spazio diventa il luogo ideale per ospitare eventi legati alle attività di enoturismo, un settore nel quale i Biatta ripongono grande fiducia. La combinazione di una struttura rinnovata, un ambiente accogliente e la bellezza del giardino crea un'atmosfera ideale per accogliere ospiti e appassionati del mondo del vino.
All’interno anche una sala conferenze e una cucina professionale a disposizione degli chef del territorio che vengono chiamati per cene o pranzi.
“Abbiamo scelto di non avere ristorazione interna per valorizzare i numerosi bravissimi chef del territorio - sottolinea Loris Biatta - a ognuno il proprio lavoro”.
Un esempio costruttivo di creazione di sinergie di qualità è emerso durante l'occasione della degustazione delle etichette Le Marchesine, dove si è realizzato un connubio raffinato tra il mondo del vino e la cucina di tradizione proposta da Maurizio Rossi, chef e proprietario della storica Osteria della Villetta a Palazzolo sull'Oglio (Bs).
L'esperienza ha visto protagonisti sapori autentici e concreti, con particolare attenzione alla tradizione culinaria locale. Un'opportunità imperdibile è stata la degustazione degli involtini di verza con polenta bresciana, abbinati con il Brut Rosè Millesimato. Questa combinazione ha regalato un'esperienza culinaria unica, in cui l'eleganza del vino si è fusa armoniosamente con la freschezza e l'identità dei piatti proposti.
La visita in cantina si presenta come un momento estremamente interessante, fornendo l'opportunità di esplorare ogni dettaglio della produzione sotto la guida esperta di Andrea Biatta. Durante questa esperienza, si ha la possibilità di comprendere appieno la passione e l'impegno delle donne e degli uomini che lavorano instancabilmente dietro ogni bottiglia di vino.
Si parte dalla zona dove, durante la vendemmia, vengono scaricati circa seimila quintali di uva e dove si trovano le presse di ultima generazione.
Chardonnay Pinot Nero e Pinot Bianco, sono i vitigni dai quali nascono le diverse tipologie di Franciacorta “Le Marchesine” dotati, tutti, di raffinata eleganza e grande freschezza, vini di perfetta bevibilità.
In cantina, l'efficienza e l'attenzione sono i principi cardine che guidano ogni fase del processo produttivo. Qui, il lavoro si caratterizza per la sinergia tra l'impiego dei più avanzati sistemi digitali computerizzati di controllo e l'abilità artigianale dei cantinieri.
La parte enologica, sempre di fondamentale importanza per chi si dedica alla produzione del vino, è affidata alle competenze dell'enologo francese Jean Pierre Valade, membro autorevole dell'Istituto Enologico dello Champagne e gode di una stretta amicizia con Loris Biatta.
“Conobbi Jean Pierre durante una visita che l’istituto enologico dello Champagne, organizzò qui in Franciacorta. Lui rimase molto colpito dai nostri vini, tanto da comprarne alcune bottiglie, con mia grande soddisfazione”, racconta Loris.
Oggi la collaborazione è duratura e ha dato risultati di ottimo livello sia sulla qualità del lavoro in cantina che su quello in campagna dove con altrettanta attenzione vengono analizzati e studiati i terreni e le loro composizioni.
Le Marchesine, unica azienda di Franciacorta, non utilizza la fermentazione “malolattica” (che viene avviata dagli acidi Malico e Lattico) riuscendo così a dare ai vini una freschezza decisamente maggiore e una bevibilità pulita e perfetta anche dopo lunghi invecchiamenti.
“Una scelta della nostra famiglia per la quale il vino è un piacere. Già il mio bisnonno diceva “se stappi la seconda bottiglia vuol dire che il vino è buono”. E sorride alla battuta.
L’innovazione è sempre uno degli obiettivi dei Biatta come spiega Andrea descrivendo il Vigneto sperimentale che stanno attualmente piantando, il quale rappresenta un impegno continuo nello studio di vitigni resilienti al cambiamento climatico in corso. Si tratta di circa mille metri di uve sperimentali, tra cui il Pinot Iskra e il Pinot Kors, specificamente selezionati per la loro resistenza. Il pensiero dei Biatta si proietta verso il futuro e la sostenibilità.
Questo approccio innovativo non si limita al vigneto, ma si estende anche alle pratiche aziendali. Ad esempio, i pannelli solari installati soddisfano circa il 75% dei consumi energetici dell'azienda. Questi sono piccoli passi che dimostrano l'impegno dei Biatta nell’iniziare e perseguire un percorso sempre più sostenibile.
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