Il paesaggio incantevole, la natura al centro delle attività, la filosofia della lentezza come strumento di approfondimento delle esperienze. Arte, e storia, sapori e tradizioni. Tutto questo si può trovare in Veneto, nel cuore delle Dolomiti Bellunesi, con il Consorzio Turistico Tre Cime Dolomiti.
Non è la montagna delle catene alberghiere, delle piste affollate, dei grandi numeri. È la terra delle Tre Cime di Lavaredo, di Auronzo e Misurina. Un paradiso naturale dove trovare la propria dimensione e il giusto ritmo, assaporare accoglienza e genuinità.
La stazione ferroviaria più vicina é quella di Calalzo-Pieve di Cadore-Cortina, a 15 km da Auronzo. Collegamenti da Venezia, Padova, Udine con cambio a Conegliano.
Dalla stazione di Calalzo, il servizio in coincidenza con gli autobus della Dolomitibus, che collegano Auronzo a tutta la provincia di Belluno.
Nuove modalità per conoscere il territorio del Consorzio Turistico Tre Cime Dolomiti attraverso il cammino, l’arte e la cucina. Esperienze autentiche da vivere anche in famiglia per incuriosire i più piccoli e arricchire la vacanza invernale di momenti unici, come un’escursione con le ciaspole tra boschi innevati e la vista sulle Dolomiti tra Auronzo e Misurina.
Alcuni itinerari sono davvero imperdibili. Raggiungere il Rifugio Città di Carpi, a 2.110 metri di altitudine o prendere la seggiovia Col de Varda che in una decina di minuti permette di raggiungere l’omonimo Rifugio Col de Varda, sono esperienze che rigenerano corpo e spirito.
Gli appassionati più allenati possono percorrere uno dei sentieri curati dal Club Alpino Italiano che in circa due ore di cammino, di facile percorrenza, consente di godersi la montagna nel modo più bello.
La cucina è sicuramente uno dei modi più veri per conoscere l’identità di un territorio. Le Dolomiti Bellunesi sono note per la loro cucina tradizionale e autentica. Materie prime di alta qualità che vengono utilizzate nel massimo rispetto della tradizione gastronomica. Particolare importanza hanno i formaggi, con piccoli caseifici artigianali e malghe dove nulla pare mutato nel corso del tempo e la natura resta protagonista, grazie all’alimentazione delle mucche a base di fieno e erbe di pascoli incontaminati sugli alpeggi.
A Lozzo di Cadore si trova l’interessante Museo della Latteria. Fondata nel 1884, la Latteria sociale di Lozzo è stata per anni sede della lavorazione del latte prodotto dagli animali da allevamento, principalmente mucche, ma anche capre e pecore.
Ha cessato la sua attività esattamente un secolo dopo, nel 1984, ma per anni ha rappresentato una fonte di sopravvivenza per la comunità. Alle donne era affidato il compito della mungitura, ogni mattina e sera tutti i giorni, tranne nel periodo estivo quando, da metà giugno a metà settembre, gli allevamenti venivano portati nella zona di Pian de Buoi.
Per scoprire il prezioso patrimonio artistico e culturale, da non perdere una visita a Vigo di Cadore, dove visitare alcune chiesette storiche. Tra queste, la Chiesa Pievanale di San Martino del 1208, ricostruita nel 1559, conserva un vero patrimonio di opere d’arte di diversi periodi storici: il trittico attribuito ad Antonio Rosso (1492), la pala lignea di Valentino P. Besarel (1866), numerose opere dell’artista locale Tommaso Da Rin.
La Cappella di Sant’Orsola conserva al suo interno il ciclo pittorico più bello del contesto dolomitico. Gli affreschi la rendono una “piccola cappella degli Scrovegni” e dimostrano come la rivoluzione di Giotto sia arrivata anche tra le Dolomiti.
La chiesa più antica della vallata è Santa Margherita in Salagona: risale al XIII° secolo e ricalca l’impostazione delle chiese primitive della zona. Il ciclo pittorico al suo interno è un raro esempio, nel contesto bellunese, del passaggio dall’arte bizantina all’arte gotica.
E poi c’è la Biblioteca storica cadorina, fondata nel 1892 dal prof. Antonio Ronzon, al quale è dedicata. Costituisce il più importante centro di raccolta di testimonianze che riguardano direttamente o indirettamente il Cadore con oltre 8.000 volumi, 550 pergamene, raccolte di 120 riviste, manoscritti e continue donazioni che ne fanno una vera istituzione specializzata.
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