La strada verso un pranzo perfetto passa da Pavia, grazie ad Andrea Ribaldone e a Valerio Tafuri, due persone che amano profondamente il proprio lavoro e lo affrontano con passione, rigore e impegno, consentendo a chi lo desidera, di vivere intense emozioni gastronomiche.
Emozioni che coinvolgono ogni aspetto, ogni dettaglio, ogni singolo momento, ogni angolo del “Ristorante Lino”.
Siamo nel cuore della città, in piazza del Lino che si raggiunge con una piacevolissima passeggiata dalla stazione ferroviaria, godendo lungo il percorso delle bellezze storiche, architettoniche ed artistiche di un luogo realmente a misura di uomo.
Il locale occupa l’angolo della Piazza di fronte all’ingresso della prestigiosa Università di Pavia e si presenta elegante, rigoroso nell’architettura, invitante nell’aspetto.
Pochi tavoli, servizio eccellente, cucina di creativa sostanza ed elegante struttura, anima e cuore di tutta la squadra. Questi i quattro assi di un ristorante dove il tempo trascorre nel migliore dei modi, viaggiando tra gusti e sapori dei piatti, colori e profumi degli ingredienti e soprattutto piaceri del palato.
Nella cucina a vista si muovono con maestria chef Tafuri e la sua brigata: Simone Ciarcià capo partita agli antipasti, Giulio Lodi, capo partita ai primi piatti, Cristiano Begnamini ai secondi, Martina Rosini, chef di pasticceria. Professionisti giovani e motivati dalle cui mani escono piccoli, grandi capolavori come “Gambero rosso, rafano, anguria e caviale Arenka” delizioso nell’accostamento e leggiadro nella consistenza. “Fettuccine triglia e finocchietto” un piatto intenso, un boccone di gran fascino. Per proseguire “Maiale iberico e mela” un piatto dove la tecnica e la cottura compongono il sapore. Da non perdere il piccione che, in tre cotture, rispecchia grande cura e ricerca del sapore.
I dessert sono coerente elemento di una declinazione gastronomica di grande soddisfazione. L’equilibrio tra dolcezze, tecniche di pasticceria, elementi vegetali e freschezze, rappresenta la giusta conclusione.
La sala è accogliente ed elegante, ma fanno la differenza la capacità e il coinvolgimento del maitre Thomas Figliolia coadiuvato da Anna Chiara Belpusi commis di sala. A formare un terzetto di gran valore, troviamo Mirko Chiora, il sommelier con competenza e conoscenza della geografia enologica di diversi Paesi. Ma anche qui la differenza è la capacità di comunicare con gli ospiti, intrecciando un dialogo che regala quella sensazione di sentirsi a proprio agio.
E quando si esce dal Ristorante Lino, è bello svoltare l’angolo e continuare a scoprire le bellezze della città, ripensando di tanto in tanto al sapore di quella fettuccina, di quel vino che non conoscevamo ancora, e si accende un sorriso di contentezza.
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