Un gruppo di professionisti appassionati che uniscono impegno e lavoro, con la convinzione che il territorio sia patrimonio comune e come tale vada valorizzato, a partire proprio dai suoi vigneti e dai suoi vini.
Questi sono i principi e i valori di Cantina di Venosa, situata nella parte nord della splendida Basilicata. Fondata nel 1957 da 27 soci fondatori, l'azienda conta attualmente 400 membri e dispone di una superficie vitata di 800 ettari, situata principalmente nel comune di Venosa. Quest'ultimo è rinomato per essere la città natale di Quinto Orazio Flacco, celebre poeta del Carpe Diem, e del Madrigalista Carlo Gesualdo, noto come Principe di Venosa.
L’Aglianico, del quale Cantina di Venosa è il maggior produttore a livello mondiale,
è simbolo della viticoltura del Vulture sin dall’antichità, quando la colonia romana di Venosa coniò una moneta con l’effige di Dionisio, divinità legata alla terra e alla vite. Un vino rosso rubino intenso, dai delicati e fascinosi profumi di frutta scura e dal sorso equilibrato, sapido, piacevolissimo.
La cura della qualità di questi vini inizia sin dall'arrivo delle uve in cantina. Ogni carico proveniente dai singoli vignaioli viene attentamente analizzato da una stazione rifrattometrica dedicata, al fine di garantirne la massima qualità.
Cantina di Venosa produce diversi Aglianico del Vulture in purezza, con l’obiettivo di proporre ai wine lovers esperienze differenti, affinché ciascuno abbia modo di apprezzare un vino che sente vicino al proprio gusto. Come afferma il presidente di Cantina di Venosa, Francesco Perillo: «Tutti devono avere la possibilità di bere i nostri vini, sia per la tipologia, sia per il rapporto qualità prezzo». È proprio questo lo strumento vincente di una cantina sociale, proporre, attraverso il vino, identità e cultura del territorio.
Interessante da questo punto di vista il richiamo alla storia di Venosa che viene ripreso nei nomi e nelle etichette di tre vini. Le vicende sono quelle che hanno per protagonista Carlo Gesualdo, principe, madrigalista e compositore e la sua prima moglie Maria D’Avalos insieme all’amante Fabrizio II Carafa. Al principe è dedicato appunto un Aglianico del Vulture dop, alla nobildonna “Davalos” un bianco da uve greco e al Carafa un rosato 100% Merlot dal nome evocativo “Incomodo”.
Senza dimenticare l’etichetta più rappresentativa, il “Carato Venusio Superiore” una piena espressione del vitigno, grande carattere e ottima freschezza. Un sorso che scende al palato nobile vellutato.
Cantina di Venosa, sempre alla ricerca delle più innovative soluzioni per la conduzione agricola e le lavorazioni in cantina, è tra le top 15 aziende in Europa con la certificazione Equalitas EEE (equità, economicità ed ecologia).
Recentemente è stata introdotta la tecnologia "Sentinel 2", un sistema innovativo per monitorare e ottimizzare le produzioni vitivinicole, rappresentando un esempio di agricoltura 4.0.
I vigneti dei 400 soci dell'Aglianico del Vulture sono costantemente monitorati giorno e notte da questo satellite, il quale raccoglie ininterrottamente dati sul terreno, sulla crescita delle viti e sul clima in tutte le stagioni.
Questa sorveglianza permette di elaborare e restituire modelli di calcolo che forniscono ai viticoltori preziosi suggerimenti per una gestione agronomica più efficace dei vigneti.
Si tratta di dati fondamentali per garantire la perfetta crescita dei grappoli. Tuttavia, sono molteplici e vari i fattori che influenzano il perfezionamento del modello. Stagione dopo stagione, anno dopo anno, questi dati costituiscono una preziosa banca dati che contribuisce a raffinare la nostra comprensione e conoscenza del processo vitivinicolo.
«Miriamo costantemente - conclude Francesco Perillo - non solo a perfezionare la produzione di vino di qualità, ma di farlo con particolare attenzione alla sostenibilità e all’ambiente. Un esempio per tutti i viticoltori - conclude il presidente - anche in termini di riduzione di costi di gestione, ottenendo ugualmente il massimo della qualità con un congruo investimento. Per noi l’innovazione è la chiave del successo».
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