Quali strategie adottare, quali linee di prodotto inserire, quali promozioni adottare e in quali fasce di prezzo. Come, in sintesi, rispondere al meglio alle richieste dei consumatori, ai loro desideri che si basano sempre più su scelte personali e ponderate, piuttosto che su spinte emozionali di breve durata.
Sono alcune delle sfide che il settore della grande distribuzione affronta quotidianamente sul mercato italiano.
Un giro d’affari complessivo per il largo consumo e per prodotti tecnologici e durevoli nei mesi di gennaio, febbraio e marzo 2024 che ammonta a 45,8 MLD di euro, con una crescita dello 0,7% rispetto al medesimo periodo del 2023, quando a segnare la rotta era la variabile del prezzo.
Oggi, invece, sono le possibilità di scelta, gli assortimenti, a guidare il “sentiment” dei consumatori che cercano ciò che preferiscono e spesso non solo in base alla convenienza.
In questo universo di tendenze, scelte, umori e malumori, preferenze e statistiche, opera NIQ, azienda leader a livello mondiale nel settore della “consumer intelligence” che con la continuità delle proprie analisi e ricerche, rivela nuovi percorsi di crescita ai distributori e ai produttori di beni di consumo. Inoltre, nel corso del 2023, NIQ si è unita a Gfk, altro leader nel settore, garantendo così ai propri clienti una copertura globale senza precedenti.
Grazie a una lettura olistica del settore retail (ovvero capace di analizzare ogni parte del tutto) e alle informazioni più complete sui consumatori, ottenute grazie ad analisi avanzate e piattaforme all'avanguardia, NIQ garantisce quella che definito “Full View” diventata un marchio di qualità.
Questo stretto e costruttivo rapporto tra NIQ e aziende di consumo e distribuzione viene posto annualmente al centro de “Linkontro”, una tre giorni di approfondimento, analisi, confronto e networking, tradizionalmente organizzata in Sardegna a Santa Margherita di Pula, presso il “Forte Village Resort”.
Un evento che segna quest’anno presenze da record con 644 manager in rappresentanza di 275 aziende tra le quali tutti i “top player” del settore e un numero crescente di aziende giovani e dinamiche in particolare del settore agro alimentare.
Giunto alla 39 edizione, Linkontro ha per titolo “Immaginando nuove imprese. Visioni, Valori, Competenze”. Spunti di riflessione, in un tempo in cui complessità e incertezza segnano il medio futuro e rendono necessari impegno e nuove strategie, che giungono dall’autorevolissimo panel di relatori, tra i quali rettori di università, ricercatori, premi Nobel, scrittori e top manager del settore.
«I dati del nuovo Retail Spend Barometer (che combina i dati di NIQ e GfK per misurare il giro d’affari dei prodotti del largo consumo, dei beni tecnologici e durevoli acquistati negli store in Italia) provengono dagli 80.000 punti vendita rilevati da NIQ e GfK che equivalgono a circa il 10% del PIL nazionale» ha descritto Enzo Frasio, Amministratore Delegato di NIQ & GfK, nel corso della conferenza stampa.
«Grazie all’unione delle competenze di data intelligence delle due società – ha aggiunto – siamo in grado di delineare una visuale complessiva dei consumi, ovvero la Full View, in grado di intercettare i cambiamenti in atto su tutte le abitudini di acquisto dei consumatori italiani».
«L’andamento del 2023 è stato determinato dai cambiamenti nelle scelte di consumo degli italiani» ha aggiunto Romolo De Camillis, direttore Retail di NIQ.
Un cambiamento con forte propensione alla ricerca della qualità, con una certa attenzione alla sana alimentazione e una ricerca del piacere gourmet, anche nei piatti pronti.
Il Largo Consumo nel 2023 ha raggiunto la quota di 134 miliardi di euro di spesa ad opera delle famiglie italiane (+7,9% rispetto al 2022) che hanno effettuato 4,2 miliardi di visite ai negozi e acquistato 430.000 prodotti. La filiera conta 20.000 aziende attive ed è fonte di impiego per 330.000 lavoratori; nel settore della Grande Distribuzione Organizzata sono presenti invece più di 400 insegne e oltre 200 centri decisionali.
Grazie alle rilevazioni di NIQ aggiornate ad aprile 2024, si definiscono segnali e orientamenti. I Discount, ad esempio, pur tutelando il potere d’acquisto dei consumatori, registrano una diminuzione dei ricavi del comparto. La crisi dei volumi si manifesta in particolare nei negozi di piccola superficie, in controtendenza sono i negozi specializzati, probabilmente indice di una predilezione da parte dei consumatori strettamente legata all’offerta sugli scaffali. Tuttavia, la crisi dei volumi non riguarda tutte le realtà distributive poiché gli italiani stanno scegliendo con giudizio i negozi dove svolgere acquisti con l’obiettivo della qualità e anche di scelte di prodotti bio, eco-friendly e healty. Anche la domanda di prodotti premium non sembra rallentare evidenziando una crescente polarizzazione del carrello della spesa.
«Ad oggi ci troviamo di fronte a due gruppi di consumatori - prosegue De Camillis - da un lato, le famiglie con figli, che rappresentano una fascia importante per il consumo di massa ma che dispongono di un reddito sempre più ridotto; dall'altro, le famiglie meno giovani senza figli, che desiderano condurre una vita più salutare. L’andamento demografico influenza direttamente il trend del largo consumo poiché le esigenze e le abitudini dei consumatori variano profondamente impattando su prodotti, canali e fatturati. Gli operatori di Marca e Insegna devono quindi rispondere al cambiamento puntando su assortimenti efficienti in grado di soddisfare sia le esigenze di risparmio degli italiani sia di alzare il livello di qualità degli acquisti, anche attraverso strategie multicanale».
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