Un’ora di viaggio con il treno regionale da Potenza per visitare il borgo di Pisticci. Dalla stazione ferroviaria, una breve passeggiata conduce alla sede di Amaro Lucano. Uno dei simboli della Basilicata, grazie alla costanza e alla passione della famiglia Vena che si tramanda di generazione in generazione e nel segreto più assoluto, la ricetta dell’amaro. Un sapore che passo dopo passo ha conquistato un posto di tutto rilievo nella categoria dei distillati e nel mondo del beverage nazionale e internazionale, con particolare successo negli Stati Uniti.
Oltre a scoprire le diverse tipologie di amari, il viaggio fino al quartier generale della famiglia Vena, sarà l’occasione per visitare il museo interattivo che racconta le tradizioni del territorio e la storia della ricetta. Un racconto attraverso cinque aree tematiche (Lucania, Lucano, Amaro, Storia e Pacchiana) che ricostruiscono la vera “Essenza” di Amaro Lucano.
La Pacchiana è la donna con il cesto di erbe ritratta sull’etichetta fin dalle prime bottiglie. Ha il fascino immortale di Sofia Loren e sfugge allo sguardo come una vera diva. È lei, nell’immaginario del marchio, a tenere il segreto nascosto nelle piante e nei loro aromi, che interpretano la forza benefica della natura.
Secondo la leggenda, la Pacchiana viveva a Terravecchia, il quartiere più antico di Pisticci, nel 1894, anno in cui il pasticcere Pasquale Vena dava vita a un liquore destinato ad una gran fortuna.
Si narra che la Pacchiana conquistasse i cuori e pare che proprio per questa ragione Pasquale volle renderle omaggio disegnandola sull’etichetta.
Negli spazi del museo si vive un’esperienza multisensoriale, toccando con mano e assaporando, annusando e ascoltando. La visita inizia dal giardino aromatico della corte, dove le 30 erbe del Lucano si lasciano guardare, toccare e respirare.
Si prosegue attraverso uno spazio espositivo tecnologico e interattivo, tra le celebri campagne pubblicitarie e i racconti dei personaggi che hanno fatto la storia di Amaro Lucano e viaggia in parallelo con le vie dell’Essenza. Dalla tradizione di antichi torchi in noce in movimento fino a nuove sperimentazioni culturali e sensoriali.
Terminata la visita è il momento di degustare gli amari. Dal Classico all’Anniversario, al prezioso Essenza. Ma anche quello aromatizzato alla menta e le altre specialità della famiglia come il Vermouth del Cavaliere o il Gin del Cavalier Vena. Da non perdere un aperitivo con un cocktail a base di amaro, secondo le ultime tendenze della mixology.
Pisticci, inoltre, si trova a poca distanza da Matera dove può proseguire la visita di una terra davvero unica come la Basilicata, facendo sosta in due ottimi indirizzi gourmet. Il primo è il ristorante “Sartago” a Ferrandina. Si trova a pochi passi dalla piazza principale dello storico borgo che deve il nome a Re Ferrante e fu chiamata così in suo onore nel 1494 per volere del figlio Federico D’Aragona. Lo chef Domenico Agata unisce le materie prime del territorio ad una concreta professionalità di cotture e tecniche rendendo ogni piatto una piacevole scoperta.
Il secondo è il ristorante “Dimora Ulmo” a Matera, nel cuore del “Sasso Caveoso” all’interno di Palazzo Torraca, edificio appartenuto alla famiglia Ulmo, una delle più famose famiglie aristocratiche della città nel XVIII secolo. Sale interne eleganti e di design e una terrazza incantevole con vista sui Sassi.
Michele Castelli e Virginia Caravita, coppia in cucina e nella vita hanno voluto aprire il loro ristorante, insieme ai soci Francesco Russo e Nicola Andrisani, a Matera città del cuore e dei natali. Una cucina di grande bellezza e di concreti sapori, dove ogni parte, dalla sala alla cantina guidate con alta professionalità, dal design all’arte moderna che impreziosisce il locale, contribuisce a far sentire l’ospite davvero benissimo.
E da Matera si riparte con il Freccialink.
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