Tutto nasce tra le colline del Monferrato, siamo in una delle zone più affascinanti del Piemonte dove i vigneti disegnano e raccontano l’anima più vera del territorio e delle donne e degli uomini che lo lavorano con passione e cura.
Il progetto “I Parcellari” che dà il nome anche alla cantina, nasce dalla intuizione di Davide Canina, sommelier professionista e grande esperto di come i vini siamo cultori dei luoghi. Nello specifico a Portacomaro, una manciata di chilometri dal borgo di Govone con il suo splendido castello reale.
La “parcella”, in francese “Lieu Dit” è una piccola porzione di vigneto, a volte solo alcuni filari, particolarmente vocata alla produzione delle migliori uve, sia per le condizioni morfologiche, sia per la composizione del terreno, sia, infine, per il clima che, giusto in quei limitati metri quadri, rende la coltivazione di altissima qualità.
Servono grande attenzione e studio delle diverse vendemmie per arrivare a selezionare e rendere quei fazzoletti di terra, praticamente perfetti.
In sintesi, è tutto ciò che in Borgogna (una delle principali aree vinicole al mondo) è detto “Climat”.
Sei vini per raccontare un territorio nelle sue diverse espressioni, vinificati in una cantina espressamente dedicata che Canina, insieme alla compagna di vita e con lui ideatrice del progetto Monica Pedrotto, ha messo a punto. Complice del progetto anche Agostino Malvicino, già direttore dei Produttori di Govone. Nel 2022, come consulente agronomo, ecco l’arrivo di Maurizio Gily.
Il motto di questo gruppo geniale è “Un vigneto, una parcella, un vino”.
Davide, come è nato questo progetto, cesellato tra le colline piemontesi?
“Grazie innanzitutto dell’interesse dimostrato. La storia de I Parcellari nasce nel 2019 dall’idea mia e di mia moglie Monica che segue con me ogni passo e ogni attività giorno per giorno. Il nostro obiettivo è portare il concetto Borgognone delle parcelle anche in Monferrato, producendo e valorizzando i vitigni da ogni singola parcella. Abbiamo compiuto uno studio dettagliato di suoli e sottosuoli cercando di trovare le peculiarità ideali per esaltare le caratteristiche. Ad esempio, per il Sauvignon abbiamo cercato il sole dell’esposizione a sud est e il terreno con pietra argillo-calcarea, come il galestro della Loira. Per lo Chardonnay invece abbiamo trovato un terreno con molto calcare e limoso, ma per contrasto avesse poca argilla, per preservare la mineralità del vitigno. Siamo andati oltre il concetto di “cru” ovvero singolo vigneto per stringere ancor più il cerchio della qualità”.
Che carattere, quali emozioni e caratteristiche del territorio troviamo nel calice?
“Innanzitutto, voglio sottolineare che i nostri vini hanno produzioni molto limitate, parliamo di 2000/3500 bottiglie per ciascuna della sei etichette. Ciò che cerchiamo di portare nel bicchiere è la massima espressione enologica, fatta di eleganza e grande bevibilità. Diciamo che ci piace, come detto, strizzare l’occhio alla Borgogna portando nel sorso il territorio del Monferrato esaltato all’ennesima potenza”.
Davide due vini da suggerire ai nostri lettori: presentali e suggeriscici un gustoso abbinamento gastronomico.
“Partiamo con un bianco, il nostro Sauvignon, Parcella 602 nel comune di Portacomaro. Utilizziamo un metodo innovativo, protetto da un brevetto italiano “VinoOxygen” che permette di preservare al meglio l’integrità olfattiva e gustativa di questo vitigno. In particolare, al naso si percepisce una bellissima espressione agrumata di pompelmo, con sentori di menta. Al palato la sua sapidità e bevibilità consentono piacevolissimi abbinamenti. Per stare sul territorio è ideale con il “Vitello Tonnato”, ma rende pienamente anche abbinato ai risotti, uno dei miei preferiti è quello con rapa rossa e gorgonzola, che mi piace cucinare anche a casa.
Per stare sui rossi, il vitigno per eccellenza del Monferrato, del quale andiamo molto orgogliosi, il Grignolino, parcella 505 nel comune di Cioccaro di Penango. In questo caso è previsto anche un passaggio in legno, con tonneaux da 500 litri, che ci permette di ottimizzare i profumi e mantenere la parte aromatica data dai sentori di geranio e pepe bianco. Anche la parte gustativa viene arricchita, grazie al legno, in eleganza, piacevolezza e buon corpo. In questo caso un bell’abbinamento classico con un primo piatto: “Ravioli ai tre arrosti” che, ricordiamo, in Monferrato hanno forma quadrata. In alternativa, per gli appassionati gourmet, un abbinamento quasi perfetto lo abbiamo con il piccione”.
I Parcellari - località Poggio 72 a Portacomaro (AT)
iparcellari.com
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