Un cereale, un legume e una pianta erbacea, sono i tre ingredienti con i quali vengono prodotti diversi formati di pasta, a partire dai classici spaghetti. Qualche passo a lato della tradizione per un prodotto gustoso e diverso, che non manca di rappresentare il giusto apporto di proteine, un basso indice glicemico e il corretto valore nutrizionale.

Il sapore ricorda alcune tipologie di pasta tipiche della cucina orientale ed è davvero gustoso. Da provare con funghi e zucchine saltati in padella cui aggiungere gli spaghetti di farro, lenticchie e quinoa scolandoli direttamente sulle verdure per l’ultimo minuto di cottura.

 

Dalla semplicità di una “pasta al pomodoro” alle più complesse ricette gourmet, la pasta è uno degli alimenti più versatili della cucina italiana e sicuramente il più amato, capace di far sentire con un solo boccone, il sapore di casa e della tradizione familiare.

La storia della pasta risale a qualche millennio di anni fa, quando l’uomo inizia, abbandonata la vita nomade, a dedicarsi all’agricoltura e a coltivare il grano, scoprendo che questo prezioso cereale, impastato con l’acqua, poteva prendere forma e venire cotto sulle pietre rese roventi dal fuoco. Con il passare del tempo troviamo, in epoca classica, testimonianze certe di tutto ciò.

 

Aristofane nel IV secolo a.C. descriveva il “Legano” un impasto di acqua e farina che veniva tirato e tagliato in strisce sottili. Era l’antenato della pasta lunga. E riscontriamo la medesima preparazione come tipica della Roma di Cicerone, il “laganum”, strisce di sfoglia di pasta, molto simili alle attuali tagliatelle. In epoca imperiale, Apicio le consacra definitivamente nel suo “De re coquinaria”, uno dei testi di cucina più antichi al mondo.

Pasta Sgambaro

Oggi, come riportano le analisi compiute dall’Area Studi Mediobanca, l'Italia è prima al mondo per produzione di pasta con 3,7 mln di tonnellate (pari al 22,3% del totale). Il nostro Paese è anche il principale esportatore di pasta con 2,1 milioni di tonnellate che valgono il 43% del totale, davanti alla Turchia (1,3 milioni di tonnellate).

 

Gli spaghetti con farro, quinoa e lenticchie, sono una delle linee di produzione del Pastificio Sgambaro, storica azienda veneta, fondata da Tullio Sgambaro nel 1947 e oggi presieduta dal nipote Pierantonio.

L’altissima qualità dei suoi prodotti è frutto innanzitutto della presenza del proprio mulino interno alla attività. Ed anche della grande passione della famiglia, che decennio dopo decennio ha compiuto un percorso costante di crescita e di miglioramento, unito ad intuizioni moderne e sempre con l’obiettivo di proporre ai consumatori una pasta sana e sicura, oltre che molto buona.

 

L’utilizzo, sin dal 2001, esclusivamente di grano duro prodotto in Italia assicura il controllo della filiera e la collaborazione con selezionati consente di avere a disposizione il meglio che il grano possa offrire. Sgambaro si trova a Castello di Godego, in provincia di Treviso, a testimoniare che i migliori pastifici italiani sono parte della cultura agroalimentare del nord come del sud, una sorta di mappa virtuosa del gusto.

Pasta Sgambaro

Interessante ed educativa il nuovo programma didattico per i bambini all’interno del pastificio, che trasforma la filiera della pasta in un'avvincente avventura per gli alunni delle scuole primarie.

Alla Scoperta del Pastamondo" prevede incontri a tutta fantasia con la famiglia delle Farine, composta da Tritello, Crusca, Semolone e Semola, e il protagonista: Dragone Maccherone.

 

L’esperienza didattica è inserita all'interno del programma scolastico, con l’obiettivo di far conoscere, attraverso la magia delle ambientazioni e dei personaggi, la sostenibilità della filiera alimentare della pasta Sgambaro, l'importanza di una corretta alimentazione, l'amore per l'ambiente e le risorse del territorio.

 

"Dopo le tante difficoltà dovute alla pandemia, vogliamo riprendere con quella che per noi è diventata una missione: educare al cibo di qualità, insegnando ai più piccoli la cultura della bontà e della sostenibilità che si cela in un piatto di pasta", spiega Sandra Sgambaro, titolare dell'azienda assieme ai fratelli Pierantonio e Roberto.

 

Dopo la giornata in pastificio l’avventura dei “piccoli pastai” prosegue in classe dove i bambini sviluppano e approfondiscono, con l’aiuto degli insegnanti, i temi affrontati. Una modalità efficace per portare i più piccoli a riflettere sull'importanza delle materie prime genuine, dell'attenzione all'ambiente e della cura del proprio benessere attraverso il cibo.