Da Milano, in poco più di 4 ore e da Roma in meno di tre, l’Intercity ci porta a Livorno, percorrendo la panoramica linea tirrenica, lungo la quale il finestrino diventa uno schermo dove scorre il film del nostro splendido Paese.
Livorno è una città dalla storia profonda. Le cinquecentesche origini medicee disegnarono una pianta urbanistica basata sul porto e sulle sue difese, con la Fortezza Vecchia e la Fortezza Nuova circondata da canali tutt’oggi navigabile e che hanno dato origine al quartiere Venezia con i corsi d’acqua che ricordano il modello della città lagunare.
Vale la pena esplorarlo a piedi o concedendosi una passeggiata in barca sui “fossi” come vengono chiamati i canali, ammirando bellissimi edifici come Palazzo Huigens, Palazzo Scali Rosciano, la Chiesa di San Ferdinando e il Palazzo del Monte di Pietà. Si trova in questo quartiere anche una delle vie più eleganti della città, via Borra.
Una città più lunga che larga, sviluppatasi dal porto verso il centro storico e sopratutto lungo il mare con chilometri e chilometri di passeggiata e lungomare.
Fu costruita qui la Terrazza Mascagni, luogo simbolico di Livorno e amatissimo dai livornesi. Una sorta di grande belvedere sul mare di stile elegante, realizzata nel 1925 e dedicata al celebre compositore livornese Pietro Mascagni. Arricchita da un pregevole pavimento a scacchiera e le balaustre sugli scogli, dal quale godere di tramonti spettacolari con vista sulle isole dell’arcipelago toscano.
Da sempre la città è stata storico crocevia di culture e scambi commerciali che hanno portato una declinazione di movimenti e fermenti culturali e un fiorente commercio sviluppatosi nel corso dei secoli con l’arrivo in città di migliaia di navi ogni anno.
Negli anni ‘60 e ‘70 era conosciuto in tutta Italia il “Mercatino Americano” dove trovare abbigliamento, oggetti e cimeli tutti rigorosamente “Made in USA” che anticipavano di un decennio lo stile “casual”.
Come racconta uno dei più anziani commercianti erano soliti passeggiare tra le bancarelle star del cinema e della musica, nobili e politici di rango. Come la moglie dell’allora Presidente della Repubblica, Giovanni Gronchi, che comprava capi di vestiario sotto lo sguardo attento della sicurezza nazionale.
La principessa Maria Gabriella di Savoia, forzando l’esilio dall’Italia veniva a Livorno. E poi erano di casa Marcello Mastroianni e Alberto Sordi che arrivavano da Castiglioncello dove passavano qualche giorno di relax. Tra i ricordi “vip” un giovanissimo Lucio Dalla, ma anche Ivana Spagna, Massimo Ranieri, Franco Zeffirelli e famosi giocatori di calcio.
Una città che nasconde un po’ le sue bellezze, come se non ci facesse caso, ma che cela, al contrario angoli davvero suggestivi. A Livorno sono sorti i primi stabilimenti balneari d’Europa, insieme a maestosi palazzi già noti nel XIX secolo, quali lo Scoglio della Regina, i Pancaldi (1846) che si fregiavano dell'appellativo di "Regio Bagno" per la presenza di reali come i principi di casa Savoia che frequentavano l'Accademia, e gli Acquaviva (1840), meta di turismo colto e di élite.
Ancora oggi l'Accademia navale, inaugurata nel 1881 e considerata tra le più prestigiose Accademie militari italiane, ospita le cadette e i cadetti della Marina che è facile incontrare a passeggio per le strade con il loro portamento elegante e austero, ed il gesto cortese di scambiare un “buonasera” con chi incontrano sulla strada del rientro.
Incastonato tra Fortezza Nuova e Fortezza Vecchia si trova il Mercato delle Vettovaglie, uno storico mercato coperto inaugurato alla fine dell’Ottocento. Oggi è il luogo dove perdersi tra prelibatezze di ogni genere e sfizioso street food e magari prendere ispirazione come fece l’artista Amedeo Modigliani, che aveva il suo atelier al piano superiore, e per i comici Gino Bramieri e Walter Chiari.
E dopo aver visitato la città, è giusto godersi un po’ di mare, uno splendido tramonto sulla costa e una cucina di pesce di grande livello. Tutto ciò si trova al “In Vernice Risto Beach” ristorante “pieds sans l’eau” meravigliosamente adagiato sulla riva rocciosa del mare impreziosita da un elegante giardino. Il proprietario Pietro Gentini, ha scelto di proporre una cucina che si basa sugli arrivi giornalieri dei pescherecci e di “pescatori artigiani” per trasformare con carattere e cotture perfette ciò che il mare regala in tutta la sua più gustosa stagionalità.
Ascolta l'intervista a Pietro Gentini
Corba Rossa, Dentice, Cefalo (a Livorno si chiama Muggine) a crudo o in tartare. Crostacei e frutti di mare vengono preparati al momento secondo i gusti degli ospiti. Tra i primi piatti ottimi risotti e pasta fresca con le cozze o i ricci. Per chi è più goloso da non perdere il fritto misto di Paranza e le acciughe di Piombino, anch’esse fritte. Delicate e leggere. Cantina di perfetta geografia enologica con una bella scelta di champagne di piccoli produttori. Servizio attento e sorridente per un pranzo o una cena cullati dal profumo e dal rumore del mare.
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