Architetto, artista, commerciante di pietre preziose in Venezuela e proprietario di una gioielleria a Porto Cervo quando la Costa Smeralda lanciava i suoi primi vagiti. Ma soprattuto Andrea Fiore è stato un uomo di passioni e concreta capacità, un visionario libero di immaginare e costruire.

Dopo vent’anni nella parte amazzonica del Venezuela, all’inizio degli anni settanta giunge in Sardegna e si innamora della bellezza di questo lembo intricato di costa che divenne con il tempo simbolo e icona dello stile e dell’esclusività.

Quando gli offrono di acquistare un appezzamento di terreno con due colline e una grotta naturale, basta un attimo ad Andrea Fiore per accettare.

“Mio padre mi raccontava di aver passato qualche notte in una tenda all’interno della grotta e aver immaginato esattamente come avrebbe voluto trasformare quegli spazi”. Così racconta Francesca Fiore, dal 2004 alla guida della struttura dopo la scomparsa del padre. 

Una struttura che, con la sua architettura, disegna e ricama la collina, sfrutta la verticalità dei pinnacoli in pietra naturale e si adagia nella bellezza del luogo. Vedere il tramonto da qui, è come vederlo per la prima volta.

Due anime dotate della medesima eleganza, del medesimo stile, perfetto ma informale, due proposte che si uniscono per chi desidera trascorrere una serata speciale davvero. Il Ristorante “Le Terrazze” e il “Ritual Club” per accendere la notte. 

“Le Terrazze” ristorante “palcoscenico” con i tavoli disposti sulle terrazze della struttura. Tavoli per condividere una serata tra amici o più romantici, quasi celati, nel saliscendi intorno alle rocce. Il banco bar, scenografico anch’esso, propone una mixology di grande talento.

La cucina è guidata da Alessandro Cabona, chef ligure dotato di una ottima mano e capace di utilizzare con serietà creativa le materie prime del territorio. Da non perdere il suo “Risotto con scampi, pesche e uova di salmone” e il “Tempura di gamberi e tartufo”. Una cucina che affascina senza cercare di stupire, gusto e precisione. Da provare tra i primi: la Calamarata “come una zuppa di pesce”.

L’idea è di mangiare una classica zuppa di pesce, già pulita. C’è la salsa della zuppa, setosa, passata al colino, la pasta saltata in bianco con crostacei e molluschi locali, poi adagiata sulla salsa al pomodoro. 

A raccontare i cocktail più caratteristici della drink list è Marco Pisellini, food & beverage manager de Le Terrazze che li ha ideati e messi a punto con lo staff interno: “Pink is Punk è il drink che rompe gli schemi con le sue borchie di gel di sale nero, Tequila Patrón Silver, con una parte sour perfettamente bilanciata di agave, lime e per finire la freschezza estiva della soda al cocomero.

Il tutto con team di sala capace di servizio attento e professionale cui non manca mai un sorriso. A dirigere questo “spettacolo” e curare piccoli e grandi dettagli è Tiziano Rossi. La carta dei vini promette e mantiene vero piacere enologico. 

Il “Ritual club” anima la notte nel giardino roccioso, e intorno e dentro la grotta naturale dove si balla. La seconda pista è invece all’aperto. Diversi bar e piacevoli divanetti disseminati nella natura accogliente e intrigante. “Temple” e “Garden” due stili un unico divertimento.

L’anima più antica e originaria del Ritual Club è quella che vibra di musica. Il locale vanta infatti il primato di discoteca più longeva della Sardegna, la prima della Costa Smeralda ad aver attratto e accolto qui artisti di calibro internazionale.

A guidare questo gioiello di musica e vita è Samuele, figlio di Francesca. Giovane, dinamico, dotato di elegante capacità di gestione.