Grazie al FrecciaLink, che collega la stazione di Torino Porta Susa a Courmayeur, è possibile raggiungere comodamente e rapidamente fino al 1º settembre una delle gemme delle Alpi. Situata ai piedi del Monte Bianco, con i suoi spettacolari 4810 metri, Les Grandes Jorasses e il pittoresco “Dente del Gigante”, Courmayeur è una destinazione imperdibile per gli amanti della montagna. Una cartolina che, da sola, vale il viaggio. I ghiacciai del Miage e del Brenva, il fiume Dora, le incantevoli Val Ferret maestosa linea verde tra le montagne, la Val Veny con il santuario di Notre Dame de la Guerison e la Val Sapin dove le escursioni a piedi o in Mountain Bike rigenerano il corpo e spirito.

 

“Conca in vivo smeraldo fra foschi paesaggi dischiusa, o pia Courmayeur ti saluto”, così il sommo poeta Giosuè Carducci, descriveva quello che nel 1889 era un borgo di montagna, dove gli amanti delle alte vette incominciavano a passare periodi di villeggiatura, scalando le montagne con scale a pioli e in giacca e cravatta. Era il XVII secolo, anni in cui si sviluppò anche lo sfruttamento delle acque sulfuree con la costruzione di uno stabilimento termale. Successivamente saranno le esplorazioni alpine ad essere protagonista con la nascita, nel 1850, della prima Compagnia Guide Alpine d'Italia. Un interessante museo è dedicato a questi eroi delle rocce. Poi giunge lo sviluppo degli impianti di risalita per lo sci, dei percorsi estivi e dei sentieri tra boschi e pinete, per raggiungere splendidi laghi montani dalle acque verde smeraldo. 

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Negli anni recenti Courmayeur diviene anche meta glamour e sinonimo di eleganza informale, di amore per la montagna e si sviluppano le attività di ricezione alberghiera e ristorazione con una scelta contemporanea e gourmet. La via principale, via Roma, è un susseguirsi di indirizzi sfiziosi, negozi delle grandi firme della moda e dello stile e angoli ancora rustici e tipici. Durante l'estate la telecabina panoramica “Skyway” consente di salire alla a 3462 metri e da qui un esperto di Skyway Monte Bianco accompagna i visitatori alla scoperta delle cattedrali granitiche del Monte Bianco per poi scendere a Pavillon e conoscere la tecnologia della funivia. Da qui una seconda telecabina consente di attraversare le bianche vallate di neve e ghiaccio per raggiungere la “Aguille du Midi”.

 

La vetta del Monte Bianco rappresenta, fin dagli albori dell'alpinismo, una delle mete più ambite da conquistare. Il massiccio attira ogni anno circa 15 milioni di turisti. La maggior parte vendita in quota grazie alle funivie presenti da entrambi i lati della montagna. E dopo queste esperienze davvero emozionanti, ecco due indirizzi per rinfrancare la giornata con delizie per il palato in due luoghi curati e attenti al servizio, dove godere del paesaggio, gustando una cucina che varia tra le specialità regionali e una cucina di pesce nel cuore delle Alpi. “Hotel Le Campagnar” nella deliziosa frazione di Dolonne e “Chalet Plan Gorret” nell'omonima pineta. 

prosciutto

Un boutique hotel che pare spuntare da un racconto del primo del Novecento, Le Campagnar gode di una splendida vista sul complesso sciistico dello “Checrouit” che, innevato d'inverno, diventa, in estate una distesa verde di prati. Sedersi ai tavoli del grazioso e curato giardino è esegesi del relax e della pace della montagna. La cucina spazia dai prodotti tipici della Valle, come la “Mocetta” salume tipico ei formaggi del caseificio Mont Blanc di Morgex, a piatti dove la tipicità si veste in abiti eleganti e soddisfa in pieno. Da provare fonduta di formaggio con patate e cipolle rosse. Ottime le carni e non manca mai una scelta del mare. Servizio perfetto curato dal maitre Giuseppe.

Lo Chalet Plan Gorret, immerso in un bosco incantato affacciato su Courmayeur, è un piccolo albergo con ristorante, aperto agli ospiti esterni. Le camere sono vere bomboniere, qui gli ospiti arrivavano anche agli inizi del secolo scorso con le carrozze a cavalli. La proprietaria Paola Olla ha deciso, con grande e illuminata intuizione, di portare a Courmayeur le meraviglie gastronomiche della sua Sardegna, creando un nuovo concept gastronomico: la cucina “Sardostana”. La descrive un quadretto con queste parole : “ Per la Sardegna, terra fatata che porto dentro il mio cuore, per la Valle meravigliosa che a fatica posso lasciare, per tutte le persone che mi hanno accompagnata dove sono nata e dove vivo. Sardegna e Valle d'Aosta”. E nel menu ecco il “Roll valdostano con gambero rosso, formaggio caprino e polvere di mocetta” a seguire “Fregola sarda in guazzetto di pesce fresco, cozze e vongole”. Irrinunciabili i “Ravioli di pesce” serviti su di un guazzetto di frutti di mare. Il tutto fatto a mano da Mamma Rosanna. Tra i secondi di montagna il “Carè di cervo” è tra quelli di mare “Friscu a Courmayeur” pesce fresco del giorno su cremoso di topinambour. Dolci in linea con la grande gioia del palato. Cantina di scelta profonda e capace di declinare Valle D'Aosta, Italia e la vicina Francia che sta dall'altro lato del Monte Bianco.