«L’azienda è nata grazie agli impulsi della grande passione della mia famiglia. Mia madre è sorella maggiore di Piero e Lodovico Antinori». Esordisce così Niccolò Marzichi Lenzi, nel consegnare origini di alto lignaggio vinicolo, ma lo fa con grande semplicità e dai suoi occhi traspare quanto la passione e l’impegno quotidiano siano indispensabili per produrre vini di alta qualità, in particolare modo quando il cognome rappresenta una ulteriore responsabilità, rispetto ai risultati.
Oggi le due tenute di Biserno e Campo Di Sasso rappresentano il risultato di una possibilità sempre avuta ma mai davvero sfruttata. «A sedici anni ne parlo con mio zio Piero che mi illustra un progetto insieme a Lodovico - racconta Niccolò - che potrebbe riunire i tre rami della famiglia per un obiettivo comune».
«C’erano due possibilità, a Bolgheri e a Bibbona. Una delle aziende è quella che Lodovico aveva già notato per allargare Ornellaia, ma pensava che avrebbe in qualche modo snaturato il Cabernet Sauvignon. Quindi scegliamo Bibbona, terreni abbandonati, tutto da fare. Piantiamo i vigneti anche con l’esperienza di zone limitrofe. Diversi anni di lavoro concentrati sulla qualità, un inizio non semplice, ma il vino si vendeva e questo ci dava fiducia. Oggi dopo vent’anni posso dire di essere molto felice del successo ottenuto grazie alla qualità dei vini».
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Le tenute sono ubicate nel comune di Bibbona in Alta Maremma, che confina a nord con lo storico villaggio di Bolgheri. Un terroir eccezionale, per condizioni naturali, esposizione ai venti, suolo e clima che permettono vitigni di altissima qualità, favorendo l’ottenimento di vini autentici e riconoscibili.
«Dico sempre che siamo un’azienda in fermento durante tutto l’anno. Cerchiamo continuamente nuovi modi per migliorarci». Per Marchini Lenzi è la prima presentazione dei suoi vini: «Siamo sempre impegnati a venderli, invece vanno spiegati e raccontati».
Come il Vermentino, che si scopre nato “quasi per caso”. Il vigneto da cui proviene era di un vicino, appassionato, ma stanco di lavorarlo. Oggi è il Vermentino “Occhione” della tenuta Campo Di Sasso. Altri progetti sono seguiti, hanno piantato Syrah, nei terreni sabbiosi e meno complessi. «Il primo vino che sono andato a vendere negli Stati Uniti - sottolinea Niccolò - quando fu ideato voleva essere un po’ diverso, meno maturo. Sapevo della solarità del territorio e usare Syrah ha dato carattere, linearità e importanza al vino, creando massa critica positiva».
Sempre tra i rossi, ecco Pino di Biserno e Biserno. Prodotti nei 40 ettari della tenuta con uvaggi bordolesi o internazionali con Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot. Stilisticamente sono due vini fratelli, alter ego uno dell’altro. Il primo più energico, dinamico, mentre il Biserno è più serio, più “intellettuale”, complesso e setoso. L’annata 2021 lo esalta in modo eccezionale. Una realtà molto interessante quella presentata da Niccolò Marzichi Lenzi, con una squadra enologica interna guidata da Helena Lindberg, donna di grande sensibilità professionale, capace di infondere nei differenti vini delle tenute grande eleganza, raffinato carattere e forza determinata. E come suole dire, «il vino lo fa la squadra».
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